La pianista messinese incanta gli appassionati
La pianista e compositrice messinese di fama internazionale, nel concerto piano solo per la rassegna “Jazz al Parco”, tenutosi al Parco letterario “Salvatore Quasimodo” di Roccalumera, ha incantato e intrattenuto la platea in modo esemplare. Come da programma, proposto un repertorio quasi interamente dedicato a Gershwin, al quale Cettina Donato è particolarmente legata, tanto da “esplorarne” la vita artistica da autentica cultrice della materia. “E’ stato il più grande compositore americano, eppure a New York non esiste nulla che lo ricordi, come un museo o quant’altro”, ha detto la musicista, che nella metropoli statunitense è ormai “di casa” per motivi di lavoro. Per Cettina Donato l’evento è stato ancora un’occasione per promuovere la raccolta fondi da destinare alla costruzione della residenza per ragazzi autistici VillagGioVanna, cui sarà devoluto il ricavato delle vendite del suo ultimo album, “Persistency – The New York Project”.
Al Parco di Roccalumera quello con Cettina Donato era il secondo appuntamento in piano solo dedicato al celebre compositore newyorchese, dopo l’esibizione, la prima sera, del pianista reggino Giampiero Locatelli. La rassegna, organizzata dalla Filarmonica Laudamo sotto la direzione artistica di Luciano Troja, prevede altri tre interessanti appuntamenti il 1°, il 5 e l’8 agosto.
“Cettina Donato è un’eccellenza, una signora del jazz, molto conosciuta a livello nazionale e internazionale”. Con queste parole, Luciano Troja, attento e motivato direttore artistico della Filarmonica Laudamo e della rassegna “Jazz al Parco”, in corso di svolgimento a Roccalumera, ha introdotto il concerto della musicista messinese.
Un pubblico numeroso e compito, per gran parte proveniente dal capoluogo, ha gremito i posti disponibili all’interno del Parco letterario “Salvatore Quasimodo”.
E’ stato un concerto intenso e partecipato, nel corso del quale la pianista ha anche intrattenuto il pubblico con storie e aneddoti, soffermandosi finanche su taluni aspetti tecnici che fanno comprendere il mondo della musica e nel caso specifico quello di Gershwin. Brevi “lezioni” che hanno suscitato curiosità e interesse negli spettatori.
Cettina Donato è ormai un’eccellenza del jazz italiano. Vanta, infatti, partecipazioni a importanti festival ed eventi di carattere nazionale ed internazionale.
Pianista, compositrice e direttore d’orchestra, è la prima donna italiana a dirigere orchestre sinfoniche con un repertorio da lei arrangiato in jazz. Ne abbiamo avuto piena dimostrazione, tra l’altro, nel 2015 al Teatro V.E. di Messina, sotto la direzione artistica di Giovanni Renzo, con progetti d’eccellenza, in due tributi a Gershwin ed Ellington.
La musicista si è distinta negli Stati Uniti e in Canada, diplomandosi alla famosa Berklee Music College di Boston, dove ha ricevuto nomine e riconoscimenti prestigiosi.
Il suo ultimo album, “Persistency” (Alfa Music, 2017), è stato presentato in anteprima al Blue Note di New York. In esso spicca la presenza di Eliot Zigmund, batterista che ha legato la propria carriera ad autentiche leggende del jazz come Bill Evans e Michel Petrucciani.
A Roccalumera, per “Jazz al Parco” 2018, giunto alla seconda edizione, Cettina Donato ha proposto Gershwin, ma non solo. Al repertorio del celebre compositore americano la musicista messinese ha infatti affiancato quattro suoi bellissimi brani, di cui due tratti proprio da “Persistency”, tra cui “Gershwin dixit”, dedicato al compositore che nella storia l’ha appassionata di più, facendole da stimolo e da esempio artistico.
“E’ stato il più grande compositore americano, eppure a New York non esiste nulla che lo ricordi, come un museo o quant’altro”, ha detto la musicista, che nella metropoli statunitense è ormai “di casa” per motivi di lavoro. Cosicché, Cettina, determinata e intraprendente qual è, presa dall’ammirazione smisurata verso l’autore di “Porgy and Bess”, tempo fa ha pensato bene di “consegnare” al “maestro” il cd e la partitura a lui dedicata, per l’appunto “Gershwin dixit” – costruita sulla struttura armonica della famosa “But Not for Me” – direttamente accanto alla sua tomba, nel cimitero ebraico dove egli riposa. Risultato: attraverso una e-mail, giunge alla musicista messinese il giudizio lusinghiero di un’altra gershwiniana doc, che proprio in quel luogo aveva colto il suo lavoro, per poi approfondirlo. Soddisfazioni.
Il concerto. Primo brano nel segno di “Persistency”, con la bellissima, dolce e coinvolgente “The Sweetest Love”. Il pezzo, contrassegnato dal ricordo commosso della pianista verso la madre scomparsa, scorrendo acquista in ampiezza e profondità.
Il seguito è da leggenda: “I Got Rhythm”, nella trascrizione tanto cara all’autore, tant’è che veniva proposto dallo stesso nel corso dei suoi celebri bis. L’interessante inciso, su questo tema, di Cettina Donato: “Gershwin ha creato delle forme compositive che prima non esistevano, come l’anatole, rhythm changes, da cui I Got Rhythm. Cosicché, su tale struttura armonica, tanti altri musicisti hanno realizzato le composizioni dei loro brani”.
Il terzo brano è una composizione della musicista messinese, un “tuffo” nel tema dell’amore, tratto da “Il Giuramento”, opera teatrale di Claudio Fava, per la regia dell’amico Ninni Bruschetta: “Mario e Tilde” è una riflessione lenta e profonda, la narrazione di un amore sentito ma non dichiarato. La rappresentazione in note della musicista è splendida.
E siamo al cuore del concerto, nell’omaggio a Gershwin: la suite con i tre preludi. L’autore ne aveva scritti ben 24. Che fine hanno fatto gli altri? La determinazione e la curiosità di Cettina Donato: “Dicono che fossero troppo simili tra loro. Mi piacerebbe tanto conoscerli per confermare questa tesi…”
Dall’America di Gershwin si ritorna in Sicilia. Antonio Caldarella era un poeta di Avola, scomparso prematuramente, tanto caro a Ninni Bruschetta. Cettina Donato ne ha musicato magistralmente una poesia: “Amuri miu” è una ballata intensa e romantica, dall’impareggiabile trasporto poetico.
Sul finire, nuovamente Gershwin, stavolta con un tiepido coinvolgimento del pubblico che al prossimo brano sarà più deciso. E’ il momento di “Gershwin dixit”, brano che più di ogni altro unisce la passione di Cettina Donato all’arte del celebre compositore americano.
La chiusura è nel segno di “A Foggy Day” dal ritmo piacevole, con le giuste elaborazioni al piano della protagonista.
Il pensiero finale della musicista, rispetto alla sua intensa vita artistica, sulla sede che l’ha ospitata: “Questi palcoscenici per me sono i più importanti. Sono quelli che mi danno sempre tanta emozione”.
Come consuetudine della musicista messinese, il concerto ha avuto importanti fini benefici: la serata è stata ancora un’occasione per promuovere la raccolta fondi da destinare alla costruzione della residenza per ragazzi autistici VillagGioVanna, cui sarà devoluto il ricavato delle vendite del suo ultimo album, “Persistency – The New York Project”.
Il ringraziamento di Cettina Donato, l’indomani su Facebook: “La Musica è un’arte che viene dal cielo e quando, per mezzo di essa, emergono sentimenti di solidarietà fattiva verso chi è meno fortunato o più debole, mi dà molte più soddisfazioni. Contribuire alla sicura tutela degli indifesi ci rende più utili e dà più senso alle nostre esistenze. Ringrazio l’Associazione Filarmonica Laudamo di Messina per la bellissima serata trascorsa con il presidente prof. Dominici, il direttore artistico M. Luciano Troja, il presidente del Parco Letterario Salvatore Quasimodo di Roccalumera, Avv. Mastroeni, nonché Nunzia Cosenza, dolcissima segretaria dell’ass. Filarmonica Laudamo e tutto il pubblico intervenuto al mio concerto. Sono molto felice perché quella sera sono stati raccolti dei soddisfacenti fondi destinati alla costruzione della Residenza per ragazzi autistici VillagGioVanna e questo, per me, rende la serata ancora più emozionante. Il pubblico messinese è generosissimo e sono grata a tutti per la perfetta riuscita della serata”.
Corrado Speziale