JAZZ – Cafiso & Rubino al “Messina Jazz Meeting”
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JAZZ – Cafiso & Rubino al “Messina Jazz Meeting”

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Francesco Cafiso (anche pianista!) e Dino Rubino hanno riaperto il “Messina Jazz Meeting”

 E’ il caso proprio di dare il “bentornato” al Messina Jazz Meeting, rassegna organizzata dal Brass Group che dopo anni di inattività si riaffaccia sulla scena degli eventi nella città dello Stretto. Era il 1974 quando a Messina nacque l’associazione di musica jazz che visse il suo miglior momento di popolarità a metà degli anni 80, periodo in cui i concerti del Jazz Meeting si tenevano nell’area dell’ex gasometro, in viale della Libertà. Lì, allora, si esibirono moltissime star del firmamento internazionale e Messina primeggiava, così, tra le grandi città italiane impegnate in progetti di alto valore artistico.

Adesso, a conclusione di periodi altalenanti, a distanza di quasi quaranta anni dalla nascita, dopo che lo storico fondatore Mimì Sidoti ha lasciato la piazza, c’è chi ricomincia a crederci, come Renato Lombardo, direttore artistico della rassegna, ed Egidio Bernava, tra i gestori del Giardino Corallo, sede che ospita la “rinata” kermesse che si articola in quattro serate.

IMG_1132La prima, sabato scorso, ha visto protagonisti due tra i giovani più apprezzati del jazz nazionale ed internazionale: Francesco Cafiso e Dino Rubino, entrambi siciliani, rispettivamente di Vittoria e Biancavilla. Il primo, classe 1989, affermato sassofonista, il secondo pianista e trombettista, classe 1980. I due costituiscono un coppia affiatata e super collaudata che si era già ottimamente esibita in città, nell’agosto del 2010, dentro l’ “Hurricane quintet”, in cui Rubino suonava la tromba.

In quest’occasione, invece, il musicista, del quale è ben noto il suo eclettismo, si è esibito al pianoforte. E fin qui niente di strano, se non fosse che nel momento in cui lo stesso, sul palco, per eseguire l’ultimo pezzo, ha impugnato il proprio strumento a fiato, al pianoforte, tra lo stupore generale, si è esibito Francesco Cafiso.

IMG_1133Sembrava davvero strano vedere il virtuoso sassofonista, scoperto e lanciato alla ribalta internazionale da Winton Marsalis, che a soli sedici anni si esibì al mitico Birdland di New York, e che successivamente fu tra gli ospiti musicali alla cerimonia di insediamento di Barak Obama alla Casa Bianca, affondare i propri polpastrelli sulla tastiera di un pianoforte per chiudere in bellezza il concerto.

Si sa che l’idolo, il mito per eccellenza al quale si ispira Francesco Cafiso è Charlie Parker, la prima, vera voce del bebop. E proprio a “Bird” è dedicato il primo brano: “Ornithology”. Pian piano che il brano cresceva, i due musicisti riuscivano a scaldare la platea infreddolita dalla temperatura tutt’altro che primaverile all’interno del tendone di via Boner. I due si alternavano ed accompagnavano a vicenda dentro le note di Parker, rivisitate con dovizia tecnica.

IMG_1144Bello e intriso d’atmosfera, senza tuttavia trascurare affondi, il secondo brano: “Pablo”, composizione di Dino Rubino dal chiaro sapore latino. Si tratta di uno dei migliori pezzi del progetto “Island blue quartet” della primavera del 2009, album “A new treap”, dove assieme ai due (Rubino era alla tromba) c’erano, rispettivamente, al piano ed al basso, Giovanni Mazzarino e Nello Toscano, in un ensemble tutto isolano e per l’appunto “siciliano”. Lo stesso brano è stato riproposto in “Travel dialogues”, album che il duo incise l’anno successivo.

“Waltz for Ruth”, famoso jazz waltz firmato dal grande contrabbassista e compositore Charlie Haden, inciso nel 2009 assieme a Pat Metheny in “Beyond the Missouri sky”, è stato il terzo brano della serata. Anche in questo spiccavano le qualità del duo nel dimostrare personalità, ripercorrendo le frasi dei due celebri musicisti americani.

La quarta proposta porta la firma di Dizzy Gillespie con un brano al quale Cafiso è particolarmente legato tanto da riproporlo spessissimo nei suoi concerti: “Wood’n you”, che il mitico trombettista dedicò, allora, a Woody Herman. Il duo siciliano interpreta benissimo il classico gillespiano, trasfigurandolo con audacia nella tecnica e nell’improvvisazione, senza intaccarne l’anima. Cafiso e Rubino ci mettono genio, arte ed energia nel solco di un bebop bene interpretato.

IMG_1151Una fresca composizione di Cafiso, dall’indole lenta e ben calibrata da Rubino, culminata con un’escalation di virtuosismo del sassofonista di Vittoria, anticipa una proposta solista del pianista davvero unica per fascino e suggestione: “Smile”, brano scritto dal grande Charlie Chaplin, super classico portato al successo, per primo, da Nat King Cole e reinterpretato da innumerevoli cantanti e musicisti.

“Con oggi, in tutto, nella mia vita, ho raggiunto 16 minuti di felicità” disse una volta lo scrittore Gesualdo Bufalino, ed il sassofonista – enfant prodige siciliano ne ha fatto un bel brano: “Sixteen minutes of happiness”. La vivacità, il ritmo e le ottime variazioni volute da Cafiso ed ottimamente interpretate dal duo, conferiscono al pezzo una piacevole impronta gillespiana.

L’ultimo pezzo è uno degli standard che è impossibile non riconoscere immediatamente: “Take the ‘A’ train”, capolavoro di Billy Strayhorn “fatto proprio” da Duke Ellington che, neanche a dirlo, Cafiso e Rubino lavorano bene nell’improvvisazione, “giocando” tra le frasi e creando spazi che autenticano il talento e la personalità di entrambi.

Il gran finale, al rientro del duo sul palco, è tutto un programma con il sassofonista che  siede al piano ed il pianista che si cimenta al flicorno: quando c’è talento tutto è permesso.

Il “ritrovato” Messina Jazz Meeting, dopo aver incoronato i due musicisti “orgoglio tutto siciliano, fenomeni d’esportazione”, come li ha definiti Renato Lombardo, proseguirà domenica 15 aprile con un altro evento da non perdere, che segnerà il ritorno a Messina, dopo tantissimi anni, di uno dei più grandi chitarristi del mondo: Stanley Jordan.

La rassegna prevede poi, sabato 21 aprile, il concerto della cantante Patrizia Laquidara, accompagnata dal chitarrista Giancarlo Bianchetti, e sabato 28 quello di Carvin Jones con il suo trio rock-blues.

 

 

 

 

 

 

 

3 Aprile 2012

Autore:

admin


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