Passano all’azione i sindaci dei comuni – tutti ricadenti nell’ambito Ato 1 – di Acquedolci – Ciro Gallo, Alcara Li Fusi – Nicola Vaneria, Cesarò -Salvatore Calì, Floresta -Sebastiano Marzullo, Frazzanò -Antonino Carcione, Galati Mamertino -Bruno Natale, Longi -Alessandro Lazzara, Militello Rosmarino -Calogero Lo Re, Mirto -Giuseppe Lanaro, Motta d’Affermo -Nunzio Marinaro, Naso -Daniele Letizia, Raccuja – Cono Salpietro Damiano, S.Agata Militello – Bruno Mancuso, S.Stefano di Camastra – Francesco Re, Sinagra – Enza Maccora, Tusa – Angelo Tudisca, Ucria – Franca Algeri, che sono in totale disaccordo con i quattro sindaci (Enzo Sindoni – Capo d’Orlando, Bernadette Grasso – Caprileone, Salvatore Castrovinci -Torrenova e Iano Antoci -Mistretta) che avevano sottoscritto l’anticipazione di cassa alla Regione Siciliana, per un totale di 12 milioni di euro, facendo ripartire la raccolta dei rifiuti nei loro centri dopo il blocco derivato dallo sciopero dei dipendenti di “Multiecoplast” e “Fasteco”.
I sindaci si sono rivolti anche al Prefetto di Messina – che proprio nei giorni scorsi è stato in queste zone ed ha potuto vedere l’emergenza in cui vivono le cittadine – e chiesto all’Ato1 la convocazione urgente dell’assemblea dei soci.
Un incontro per dibattere sull’Emergenza igienico-sanitaria e su come definire la riattivazione del servizio ma anche per parlare della gestione della società
“I sottoscritti sindaci dei comuni soci della società d’ambito – così scrivono – preso atto del gravissimo disservizio cagionato dalla mancata raccolta dei rifiuti e dei conseguenti problemi di natura igienico-sanitari insorti e considerato che, nonostante l’invito rivolto da Codesta società al gestore, di procedere alla uniforme ripresa del servizio su tutto il territorio dell’ambito si è riscontrata una illegittima ripresa delle attività di raccolta solamente in alcuni comuni, diffidano gli organi di gestione della società ad adottare ogni provvedimento di competenza che garantisca l’immediata ripresa e l’uniformità degli interventi su tutti i comuni dell’ambito.
Confidiamo – scrivono i 17 sindaci – che il Prefetto, cui la presente è inviata per conoscenza, vigili sulla necessaria uniformità dell’espletamento dei servizi di che trattasi”.