…. Finisce che si cancella, nel nostro tempo, il gioco per strada e nei cortili, per sostituirlo con una corsa affannosa verso un modello che viene considerato adeguato per arrivare nel modo migliore nell’universo dei grandi.
Cantava Paolo Conte: “era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti”.
Troviamo un modo per farli tornare a giocare e a sbagliare, questi bambini, e proteggiamoli da quel mondo adulto che non è così importante conoscere da subito.
Perché si impara presto a capire le storture, i cinismi e le ambizioni dei grandi.
Perché c’è un tempo per tutto, è vero.
Ma per loro, per i bambini, non c’è più il tempo della libertà….
da uno scritto di Roberto Cotroneo.
foto tratta da facebook