Emozionato, ma lucidissimo, dopo essersi sottoposto al necessario tampone anticovid, Antonino Vivaldi, ospitato al “residence dell’Anziano 2” si è incontrato con gli amici del tempo.
racconti, storie e tanta emozione
Una storia che sembrava avvolta nel mistero, con racconti che diventavo leggende metropolitane, oggi ha avuto il più classico dei lieto fine. Infatti Antonino Vivaldi, dopo da tanti lustri nessuno aveva più notizie su di lui, ha fatto rientro a Brolo.
C’era chi lo sapeva morto sotto le insegne della legione straniera, chi aveva notizie del suo essere bodyguard per petrolieri e finanzieri nel SudAfrica degli anni settanta, altri lo ricordano a Roma sempre con lo sguardo fiero, strafottente e con il suo “mai avere paura” che era diventato un motto di vita.
Ora lui, dopo un lungo peregrinare negli ultimi anni, grazie agli interventi della Caritas, del reverendo brolese, padre Enzo Caruso, e soprattutto di Basilio Germanà, è potuto rientrare a Brolo.
Convertito all’ebraismo, spesso la memoria non l’aiuta nei ricordi, ma Nino Vivaldi è ottimista: “presto ricorderò tutto” dice ringraziando che è venuto a salutarlo.




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