Dopo un incidente, venerdì notte, Paolo Gullà non ce l’ha fatta.
Era apparso subito grave ai sanitari, dopo i primi soccorsi, ma in tanti avevano sperato nel suo recupero.
Era un’ottimista, sorrideva sempre, perchè non avrebbe dovuto ancora sorridere alla vita?
Aveva poco più di vent’anni.
Appresa la notizia Salvo Messina, il sindaco, ha evidenziato come in questo paese “tutto il paese è affranto, sgomento, attonito, e per questo – ha aggiunto – annullo ogni manifestazione prevista per questa sera a Jannello ed anche il dibattito di domani al palatenda … Ci sarà tempo per tutto.
Per ora – ha detto – bisogna far sentire alla famiglia, anche con piccoli gesti, l’affetto della comunità e la solidarietà di tutto il paese”.
L’incidente stradale era avvenuto la notte tra venerdì e sabato scorso intorno alle tre, nell’area di Ponte Naso, sulla Statale.
Un luogo dove poche settimane fa un altro giovane brolese aveva rischiato grosso sempre con un incidnete con il motorino.
Paolo ha perso, per cause ancora in corso da definirsi, il controllo del mezzo che conduceva, sbattendo violentemente contro un muretto e a nulla è servita la protezione del casco che indossava.
I soccorsi hanno visto prima un passaggio all’ospedale di Patti, poi il ricovero al Papardo di Messina, e quindi sempre con, l’elisoccorso, alla rianimazione clinica Villa Sofia a Palermo.
Illeso l’amico (G.C.) che occupava il sellino posterio della “vespa” .
I due avevano passato la serata, nel rito notturno del venerdì a Capo d’Orlando ed ora sono centinaia i messagi su facebook che ricordano questo ragazzo, allegro, solare, vivace, sorridente, che amava lo sport e lo praticava, un polo aggregante di serenità e spensieratezza….
Domani ci sarà tempo per monitorare la macchina dei soccorsi ed il girovagare di Paolo in ben tre ospedali dell’isola dopo che il Papardo e pare anche il Policlinico non potevano accettare l’emergenza in quanto carenti di posti.
Per la cronaca: dopo qualche ora dalla pubblicazione dell’articolo è arrivata la comunicazione che le condizioni cliniche di Paolo sono quelle di “morte cerebrale”.
Cioè il suo cuore è tenuto in vita da una macchina.
In questi casi è possibile il “risveglio”.
Abbiamo evitato di rimuovere la notizia, questa è cronaca e testimonia un fatto avvenuto.
Ci sembra importante dare un taglio diverso con questa nota all’articolo, speriamo di cambiarne totalmente il finale, e ci uniamo alle speranze di tanti per la vita di un giovane amico.