LA NOTTE DELLA TARANTA – A Patti domani. Chi ci sarà e cosa si vedrà….
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LA NOTTE DELLA TARANTA – A Patti domani. Chi ci sarà e cosa si vedrà….

notte taranta banner corretto 23

HAPPENING: SUONI, SUGGESTIONI, SUPERSTIZIONI,VOCI ANTICHE, DANZE, RITI LIBERATORI. GLI ARTISTI IN MOSTRA: LAURA COSTANTINO, DANIELA BALSAMO, LAURA COSTANTINO, SOLVEIG COGLIANI,ANGELO SAVASTA, VALERIA INGRASSIA, MATTIA PIRANDELLO, GIUSEPPE PIZZARDI, GIUSEPPE BRANCATO. IN PIAZZA SAN BIAGIO ALLA FINE CONCERTO LAVINIA MANCUSI E SEMILLA

taranta a patti (2)
Il progetto, curato da Anna Ricciradi, prende spunto da una delle tradizioni più affascinanti dell’Italia del sud, la taranta: per il suo appeal, così intrisa di mito antico,di sacro e profano ,di estatica necessità di guarigione, di rito liberatorio dal veleno” ma anche dal maleficio, dal mal d’amore, intrisa di danza come liberazione, di musica sfrenata e allegra che esalta le passioni, ha spinto tutti gli artisti a pregnanti contaminazioni tra le tradizioni musicali e rituali del Sud e con la Sicilia in particolar modo. I temi principali si contaminano tra loro e hanno permesso una rielaborazione originale con sorprendenti risultati

I segni identificativi della cultura popolare mediterranea ispirano gli artisti protagonisti di questo happening.

La taranta/tarantella si intreccia con ritmi tribali protomediterranei e afromediterranei e con l’evocazione di una gestualità che rimanda ad un tempo infinito, mitico senza l’urgenza del quotidiano oppressivo e sterile. C’è qui l’espressione d’una passione meridionale ancestrale, I canti dialettali diventano canti universali della nostra terra.Gli artisti hanno colto le suggestioni accattivanti di questo tema e con l’intersecarsi di punti di osservazione diversi, hanno creato un allure magica. Il confine tra gli spettatori e i performers è sottile quasi a voler sradicare qualunque barriera che possa inficiare il fluire emotivo necessario per ” sanare” la comunità” , la collettività.

E come non cogliere, anche la valenza apotropàica della taranta/tarantella che allontana e depotenzia le influenze maligne; su questa scia si è scelto di contaminare l’effetto di guarigione coreutico-musicale della taranta con la superstizione, mescolando preghiere sacre siciliane contro i malefici e a ucchiatura con antichi scioglilingua dagli effetti sonori tantrici.
Nella fattispecie, sentiremo anche preghiere e cunti tipici della tradizione orale pattese, quasi intorno alla conca, dalla voce di ‘Ntonia Barbera da Marina, immortalata da Otello Profazio nel suo reportage folk del ’78, .

Abbiamo inserito alla fine del perimetro espositivo questa installazione ,affinchè lo spettatore potesse rafforzare gli effetti liberatori e benefici e condividerli simbolicamente con la comunità.

E se zu Paulu Betta da Marina chiude l’installazione artistica, con una divertente e maliziosa taranta-pizzica siciliana che nel lontano ’78, consegnò ad Otello Profazio , si apre la performance dei danzatori, con una rinnovata Taranta/Pizzica siciliana, composta degli stessi figghi da Marina. Francesco Saporito ha scritto un testo dirompente, viscerale e messo in musica, con il solito piglio fresco e sperimentatore, da Salvo Nigro. E Ringrazio per questo, la felice intuizione di Patrizia Bellitti!
Le performances di danza e musica si fonderanno con il concerto dei Semilla e la voce appassionata e febbrile di Lavinia Mancusi

“Vi aspettiamo  – dice la Ricciardi – portate con voi la terribile e meravigliosa tentazione di lasciare l’ordinario, per qualche giorno almeno, di guardare il mondo senza filtri inibitori, e non abbiate timore di restare felicemente a piedi nudi…. impregnandovi di effetti beneficatori e liberatori.

Programma

NOTE DEGLI ARTISTI

taranta a patti (1)

CONTEMPODANZA: HA ADERITO CON ENTUSIASMO AL PROGETTO DELLA “NOTTE DELLA TARANTA” REALIZZATO DA TINDARI FESTIVAL, IN COLLABORAZIONE CON ARTISTI E MUSICISTI DI CHIARA FAMA.ACCATTIVANTE LA PROPOSTA DEL DIRETTORE ARTISTICO ANNA RICCIARDI CHE CI DARA’ LA POSSIBILITA’ DI SPERIMENTARE IL CONNUBIO DANZA E MUSICA DAL VIVO, IN UNO SPAZIO NON STRUTTURATO MA AFFASCINANTE COME IL CENTRO STORICO DI PATTI, SOLLECITANDONCI ANCHE A RENDERE LA NOSTRA PERFORMANCE ITINERANTE. UN VALORE AGGIUNTO E’ SENZA DUBBIO IL TESTO DI FRANCESCO SAPORITO “LA TARANTA” TRATTO DALLA RACCOLTA “SLA…NCI”, POESIE PER LA RICERCA, MESSO SAPIENTEMENTE IN MUSICA E CANTATO DA SALVO NIGRO. TANTE VOLTE INSIEME ALL’AUTORE, COGLIENDO LA MUSICALITA’ DI MOLTE SUE POESIE AVEVAMO PENSATO DI “RACCONTARLE” CON LA DANZA E FINALMENTE CI SIAMO RIUSCITI CON LA TARANTA, CHE DESCRIVE INTENSI ATTIMI D’AMORE, CON UN RITMO INCALZANTE, CHE DIVENTA FRENETICO PER ASSECONDARE L’ESALTAZIONE DEL MOMENTO DI ABBANDONO ALLA PASSIONE.

 

lavinia mancusi trio semillas de primavera

Semilla, – gruppo musicale: derivato dallo spagnolo e indicante la “semina”, è il titolo del primo lavoro della cantante folk romana Lavinia Mancusi che sancisce, l’unione artistica con il percussionista di origine peruviana Gabriele Gagliarini, produttore dell’album.

Questo è un progetto di multiculturalità e integrazione, dove ormai le culture in visita, hanno dato il loro frutti, e la nostra musica tradizionale, ne ha subito il fascino.La “semina”, cui si riferisce il titolo, è quella dei suoni di cui la nostra terra trabocca. Molti popoli hanno attraversato, abitato e cantato questo paese; molti l’hanno deturpato e violentato. Ma tutti hanno lasciato una traccia, consegnato un seme che ancora si manifesta e canta. Sono semi che, pur nella loro diversità, germogliano vicini e ci raccontano di un’umanità errante e poetica. L’uomo è diventato stanziale, ma la musica è rimasta nomade e noi e la nostra cultura siamo i frutti di tale movimento.

Questo lavoro che nasce da un idea del percussionista di origini peruviane Gabriele Gagliarini, e dalla collaborazione della cantante folk e violinista Lavinia Mancusi e dal chitarrista Riccardo Medile, vuole essere un omaggio e, insieme, una dichiarazione di complicità e comunione con questo vento che soffia e semina e che ogni differenza annulla.Punto di partenza privilegiato e Madre ispiratrice delle contaminazioni ritmiche ma non solo, è la tradizione musicale italiana che, pur nella sua complessità e perfezione, si rivela essere una tela bianca dalle possibilità potenzialmente infinite, capace di dialogare alla pari e con il medesimo linguaggio delle altre culture popolari del Mediterraneo.

Grazie alla miriade di popoli e culture che hanno lasciato un seme in questa terra è possibile risalire ad un unicum concettuale che lega i popoli tra loro nelle loro espressioni più autentiche: l’unicum è la musica, musica nomade.

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ARTISTI IN MOSTRA.

CRIPTA SANT’IPPOLITO

Daniela Balsamo

I ritratti come diluiti nell’ acqua, simbolo della forza purificatrice di San Paolo, colgono i due amanti nel momento estatico della grazia – guarigione dal pizzico velenoso. Ho giocato molto sull’equivoco dei canti popolari che vogliono San Paolo provocatore dello stesso pizzico!

Artista palermitana, la sua ricerca artistica si è concentrata su una particolare tecnica di collage con la quale ha realizzato ritratti e grandi tavole. Daniela approfondisce la tecnica della pittura ad olio cercando sempre nuovi linguaggi e spingendo la propria ricerca verso l’essenza della pura pittura.

Angelo Savasta

Approfondendo il concetto di ”tarantismo, sono stato notevolmente stimolato e affascinato dai riti,dai costumi,dalle credenze correlate alla specificità di un luogo o di una particolare popolazione. Apprendendo che il fenomeno trae origini musical popolari,ed essendo io stesso tutt’oggi un musicante),ho trovato il nutrimento necessario per liberare la mia fantasia traendo spunto da questo rito liberatorio che coinvolge intere masse per esorcizzarle da un avvelenamento simbolico,avvelenamento,secondo me,molto evidente nella società contemporanea. A. Savasta

Artista messinese, la sua ricerca mediterranea si ciba delle sue esperienze di uomo di mare e La mia pittura e le mie opere si ispirano al mistero ovvero ai limiti della conoscenza umana,Nel suo periodo istintivo utilizza piombo fuso, smalti e polvere d’oro, poi passa ad un astrattismo che lui stesso definisce… indefinibile.Nelle sue sette isole, le Eolie, trova fertile ispirazione per dipingere su tela una sfilza di opere, omaggio ai venti di Eolo e ai colori predominanti in quei ritagli di terra.

notte taranta 2016 patti

Laura Costantino

Laura Costantino artista pattese: la sua ricerca pittorica si unisce alla passione per la fotografia di nudo e il ritratto. In questi anni partecipa a numerose mostre collettive Attualmente si dedica all’approfondimento della ricerca fotografica di reportage.

Giuseppe Pizzardi

L’artista si lascia prendere dalle suggestioni che ben si sposano con la sua arte:il rapporto tra sacro e profano con un rimando ai concetti apotropaici della taranta: sicuramente sono gli spunti più pregnanti che emergono dalle tele esposte e sapientemente rielaborati e rivissuti nella memoria di un artista che evita con attenzione puntuale strade espressive già solcate.
Si susseguono con un distintivo tocco caravaggesco croci rosse che rimandano all’iconografico e guaritore manto rosso di San Paolo, totem portatori di Luce e Bene.

Artista trapanese ma pattese di adozione: la sua sfida è quella di far convivere, in un discorso estremamente coerente e intelligente, frutto di una ricerca che assorbe la lezione di artisti come Davide Salle, una rinnovata figurazione postmediale con la tecnica del montaggio e del combine-painting di marca dadaista.
Pizzardi sa che l’immagine è frantumata in mille rivoli concettuali e compositivi; che l’identità dell’uomo è diventata pura astrazione simbolica; che l’uomo stesso e la sua immagine hanno perso la loro centralità, sconfitti proprio dal diluvio di immagini che hanno invaso il mondo. Proprio a questa deriva la sua pittura cerca di fare argine e, mettendo in armonia l’esperienza reale con il racconto mediale, tenta una resistenza di identità contro la frantumazione dell’io.

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Valeria Ingrassia

L’opera racconta la storia d’una passione meridionale in ogni età, in ogni sua fase. Ogni gesto è un’idea, ogni posizione un sentimento.E’ una donna che danza, donna pudica, chiusa, meravigliosamente emblematica delle lotte intime d’un amore silenzioso; poi, quando la passione dilaga e trionfa, come morsa e mossa da un veleno aracnoideo, essa si anima, s’abbandona alla passione e, da timida che era, diviene audace. Pur resistendo, essa attacca; pur indietreggiando, essa avanza, trascina e, tale una baccante ebbra, una baccante in delirio, si dà ciecamente al piacere.
Indago, dal di dentro, la complessità della psiche femminile, scavando nelle pulsioni più recondite dell’animo, mettendone a nudo gli umori più segreti, le fantasie più conturbanti, le innocenze accennate, esprimendone appieno la dicotomia sempre sospesa tra fragilità e sicurezza, abbandono e potere: alfa ed omega dell’intera vita.

La donna incarna l’essenza stessa dell’eros, vivificatrice e mortifera, dispensatrice di piacere e dolore, di languida bellezza e conturbante sensualità,
evaporazione dell’anima, il distaccamento totale dalla materia.

Artista pattese, la giovane artista nasce come decoratrice, quindi il suo studio non si limita alla pittura ma spazia in diversi campi, dalla scultura agli assemblage, dalle tecniche miste a quelle incisorie, fino alla fotografia. Il suo sguardo è diretto principalmente alla natura, a tutte le sue forme, alla sua materialità e all’uso vibrante del colore, spesso non realistico, steso a campiture piatte, influenzato maggiormente dallo studio dei fauves francesi e degli espressionisti tedeschi. Da qui il desiderio di riprodurlo con disegni, dipinti e fotografie, cercando di coglierne l’essenza”.
PATT volantinoesterno interno oggi-001Solveig Cogliani

Il tema del nudo femminile è un soggetto classico della pittura. Ad esso ho dedicato un periodo della mia opera, con un chiaro occhio ai maestri del 900 e al maestro Ruggero Savinio. In particolare il nudo di donne come bagnanti affonda però le sue radici nel mito di Diana e Atteone …ecco perché affascinata da sempre dal mito classico, il tema mi è sembrato perfetto per racchiudere in sé la magia dei luoghi di patti e il loro affondare nella storia e nel golfo e nel mare…Quasi ad udire le voci degli antichi…Il richiamo delle sirene …Il canto delle ninfe dai boschi…Una magia tutta evocata dalle figure femminili …che oggi propongo per la notte magica della taranta.

Artista romana di origini siciliane.

Descritta come materica e aerea ad un unico gesto, la sua pittura promana da urgenza essenziale ed esistenziale. Una “fretta” intima che, nel tagliare nitide le forme, si risolve in colore-emozione, dando temperature mediterranee ai suoi paesaggi “di ogni dove”.

Mattia Pirandello

Giovanissimo artista romano ma trapiantato a Palermo, si esprime a 360 dall’arte figurativa a imponenti leonardesche scenografie. La sua visione artistica è pirandelliana in tutti i sensi e i disegni presentati costituiscono una chicca della ricerca.

installazione “Con-Divisione” Chiesa degli Agonizzanti di Laura Costantino

Il progetto prevede la fusione, all’interno di una della chiese più antiche della città, di opere pittoriche contemporanee dalla stessa artista con lo spazio che le accoglie, arricchito da elementi legati ai riti liberatori della Taranta, per la quale sacro e profano si confondono. Per la sua realizzazione l’artista, non solo trae ispirazione dal luogo e delle sue atmosfere, ma anche da artisti celebri del panorama contemporaneo, fortemente legati all’arte performativa, come gli italiani Alfredo Pirri e Michelangelo Pistoletto e la scultrice colombiana Doris Salcedo.

I primi due per il loro forte legame con l’estetica dello specchio, del riflesso, dello spettatore che è al contempo visto e vedente, del tempo, che sulla superficie specchiante si infrange. Specchi che diventano testimoni di ciò che è passato ed immediatamente in divenire. Specchio che in maniera quasi pirandelliana ci invita a fare i conti con la nostra vera immagine nel reale.

La Salcedo invece, scultrice della memoria e della vita, per il suo legame con oggetti del quotidiano impregnati del vissuto dei protagonisti delle storie raccontate, come sedie e tavoli, utili per riempire “il vuoto umano” dei luoghi e degli spazi. Il pubblico assisterà ad una commistione di linguaggi, così come ad un’armonia di sensazioni e di atmosfere che dall’ordinario di una sedia in legno si elevano allo spirituale rievocato dalla luce di una candela e di molti altri elementi. Tramite questi archetipi di una società troppo spesso svuotata di misticismo, ritroverà per una sera la sua dimensione più intima e primordiale, nonché la volontà di una condivisione di spiritualità, esattamente come avveniva durante i rituali liberatori dal morso velenoso del ragno.

Questi riti, infatti, potevano sortire i loro effetti solo se sostenuti dalla presenza della comunità a cui “il malato” apparteneva. Con la loro fede il gruppo assisteva e compartecipava alla guarigione dal morso della tarantola, fino a quando il tarantato, dopo ore di danza sfrenata, non cadeva a terra guarito.

Da qui il titolo dell’installazione “Con-divisione” con riferimento esplicito al significato della parola CONDIVIDERE, quindi all’idea di una compartecipazione del pubblico a questi riti liberatori, ma anche a quel principio fondamentale dell’Arte e della sua ragion d’essere.

Esattamente come il rituale della pizzica, nemmeno l’Arte può “funzionare” senza un pubblico attivo, che non può fungere da semplice spettatore ma deve essere parte integrante e completante del messaggio stesso dell’artista. Altro aspetto a cui fa riferimento il titolo dell’installazione è anche l’idea di DIVISIONE, di specchio infranto, rotto, che restituisce un riflesso sfaccettato, più riflessi contemporaneamente, così come molteplici possono essere le sfumature di un’unica tela. Proprio le tele della pittrice saranno il completamento e il fulcro di questa installazione, nelle quali sono ravvisabili tutte le caratteristiche morfologiche tipiche della gente del sud. Volti scavati dal sole cocente, di persone umili ma dallo sguardo vivo e carico di passione.

 

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SOTTERRANEO DI SANT’IPPOLITO SCULTURA DI GIUSEPPE BRANCATO

“Brancato esprime una tensione è senza lotta, e soprattutto priva di caos, tutto fluisce verso un punto di fuga, un ordine attrattivo, come evocazione di armonia con la pietra pastosa e amata dalle sue mani, crea teste che restano blocchi grezzi in taluni casi, per evidenziarne l’origine, il filo dell’estrazione dalla cava e dalla matrice e in altri casi più rifiniti e luminosi, simboli di un’umanità che invoca un senso, e una nostalgia, oltre le mode e i tempi fugaci, di una potenza epica e universale, un’invocazione sincera di un mondo libero da brutture e degrado.

E’ questa la sua idea dell’arte come fatto etico oltre che estetico, come forma esistenziale di resistenza, come contributo di civiltà.Lo stesso senso di Sicilia come madre terra, fonte privilegiata d’ispirazione, ferritoia di suggestioni emotive

Artista messinese a tutto tondo, è costantemente presente in numerose rassegne nazionali e internazionali. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private.
Negli ultimi anni si è dedicato alla realizzazione in tutto il Paese di grandi sculture per l’arredo urbano ”

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http://scomunicando.hopto.org/notizie/11-agosto-sara-notte-della-taranta-patti/

10 Agosto 2016

Autore:

redazione


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