“LA PARRUCCHIERA DI PIZZUTA” – Il Borgo San Gregorio ne ascolta la storia…
Fotonotizie, In evidenza, Rubriche, Tutto Libri

“LA PARRUCCHIERA DI PIZZUTA” – Il Borgo San Gregorio ne ascolta la storia…

Si è svolta ieri, venerdì 21 luglio, al tramonto, presso la piazzetta Melitta Damiano di San Gregorio a Capo d’Orlando, la presentazione del libro “La parrucchiera di Pizzuta”. Era presente l’autore, il giornalista Paolo Di Stefano, anzi Nino Motta, come si firma in questo romanzo\giallo.

 

Con questo evento, patrocinato dagli Assessorati alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Capo d’Orlando, si è conclusa la rassegna letteraria “Incontri e racconti”, ideata dalla professoressa Lucia Franchina e dal responsabile della biblioteca comunale, il dottor Carlo Sapone.

Dopo la lettura di alcune pagine del libro da parte di Cinzia Conti Nibali, è intervenuta per prima Linda Liotta, consigliere comunale alle Pari Opportunità, la quale ha detto che vi è stata una stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e soprattutto con il dottor Sapone perché le pari opportunità e tutte le problematiche legate al sociale e ai disagi, devono camminare insieme alla cultura; proprio dalla cultura passa il superamento dei disagi stessi.

In seguito, ha preso la parola lo stesso responsabile della Biblioteca orlandina che ha ringraziato l’amministrazione comunale, Lucia Franchina – con la quale ha collaborato in questi mesi – e il giornalista nonchè autore del libro Paolo Di Stefano, che con la sua disponilità ha dato la possibilità di approfondire alcune tematiche che vanno aldilà del libro stesso.

“Il giallo è importante perché dietro ogni scrittore c’è un investigatore” ha sottolineato Sapone e poi ha affermato: “La presenza di Di Stefano, ci permette di focalizzare temi come l’editoria ed il rapporto che questa ha con gli scrittori”.

Lucia Franchina, intervenendo, ha messo in evidenza l’importanza del giallo che permette la scoperta di dinamiche del pensiero affascinanti perchè rappresentano il mistero.

Di seguito è intervenuto il giornalista Massimo Scaffidi – perfettamente a suo agio nel salotto della piazza tra le più belle della costa – che dialogando con l’autore – ettando i tempi dell’attenzione – ha sottolineato come il libro  che si stava presentando si presta a mille attenzioni, parla di donne, è fatto da donne, diverse per generazione e modi di pensare, ma anche di donne uccise, che spariscono e che per questo trova oggi una maggiore attualizzazione.

Scaffidi ha poi sottolineato nel suo discorso lo spessore professionale e umano dell’autore del libro aggiungendo che la sua opera è definibile come un “libro delle curiosità”; basta leggere alcuni passaggi per entrare in un’interiorità molto siciliana.

Sempre il giornalista, continuando, ha posto il seguente interrogativo: “Come non acquistare il libro di un autore che tra le sue note cita Paolo Conte con la frase “Troppe cravatte sbagliate” ?

E proprio da qui è iniziato il dialogo ed il raccontarsi di Di Stefano

Paolo Di Stefano ha quindi fatto – intervenendo – riferimento proprio al poeta Paolo Conte che è un personaggio, ha detto, che conosce bene l’uso della parola aldilà della musica e “Troppe cravatte sbagliate” è una bella frase che il “Maestro” usa con un certo spregio per gli uomini che di fronte ad una occasione importante non sanno allacciarsi bene la cravatta.

Di Stefano, in merito al suo libro, ha affermato che ha scritto il volume con una felicità e un godimento particolari.

Il giallo è ambientato ad Avola che diventa Pizzuta, ha detto l’autore, perchè ad Avola stessa c’è una mandorla molto famosa nel mondo che si chiama appunto “Pizzuta”.

Quindi Di Stefano ha preso questo aggettivo e l’ha esteso per metonimia a tutto il paese ed ha inventato Pizzuta che però ha la topografia precisa di Avola.

Questo libro è impostato su una visione del mondo femminile e l’autore ha detto come in esso ci sono tre figure femminili fondamentali che ha citato quando ha raccontato in modo dettagliato il suo libro.

La prima di loro è Rosa Lentini che ha quarant’anni, un matrimonio alle spalle, una figlia e una passione: è una filologa, specializzata su Petrarca, ma la sua carriera universitaria è bloccata da concorsi discutibili.

L’estate si avvicina e Rosa prende una decisione: chiede l’aspettativa e con sua madre, donna Evelina, raggiunge la casa di famiglia a Pizzuta, il suo paese, vicino a Siracusa.

Non sarà la solita vacanza tranquilla di mare e spiaggia.

Mentre lo scirocco soffia inebriante e stordente, prende forma una piccola ossessione: far luce sul misterioso omicidio di Nunziatina Bellofiore, avvenuto il 7 novembre 1956.

A parte un ritaglio ingiallito, negli archivi non c’è quasi nulla per quello che riguarda ciò che è accaduto alla bellissima ventenne che aveva da poco aperto un salone di parrucchiera. Per l’indagine che condurrà con sua madre, Rosa ha a disposizione la memoria lacunosa dei coetanei di Nunziatina oltre alle armi della filologia le quali insegnano proprio a colmare lacune, esercitare la virtù del dubbio, seguire la “lectio difficilior” anche a costo di mettersi nei guai.

L’autore infine ha affermato che ha utilizzato l’eteronimo “Nino Motta”, rispondendo così alla domanda postagli in merito dal giornalista Massimo Scaffidi, per varie ragioni, primo fra tutti il divertimento.

Nino Motta è il personaggio di un suo libro: “Tutti contenti” ed egli ha ammesso che ha amato molto la sua figura a tal punto da avergli dato la possibilità di passare da personaggio a persona.

Poi si è parlato di Premi letterari, tanti quelli vinti, Di Stefano, di film e scenografie, di una “sicilia nascosta e colta”, con riferimenti a Pessoa, Crepax, Manara, Lucentini e Maigret.

Alla fine mentre l’autore firmava e dedicava i libri ai tanti che l’hanno acquistato direttamente in piazzetta, un calice di buon rosso avolese, ha trasformato l’incontro in una festa di testi e parole.

Brava Lucia Franchina per l’impegno e le energie che spende per portare avanti le sue belle idee e complimenti ai suoi partners…

Davvero una bella serata.

Claudio Russo

foto di Natale Arasi, Francesca Pietropaolo e Claudio Russo

 

La parrucchiera di Pizzuta

Un giallo siciliano

Nino Motta

Rosa Lentini ha quarant’anni passati da un po’ (anche se nessuno lo direbbe), un matrimonio alle spalle, una figlia e una passione: è una filologa, specializzata su Petrarca, ma la sua carriera universitaria è bloccata da concorsi discutibili. L’estate si avvicina, e Rosa prende una decisione: chiede l’aspettativa e con sua madre, donna Evelina, raggiunge la casa di famiglia a Pizzuta, il suo paese, vicino a Siracusa. Non sarà la solita vacanza tranquilla di mare e spiaggia. Mentre lo scirocco soffia inebriante e stordente, prende forma una piccola ossessione: far luce sul misterioso omicidio di Nunziatina Bellofiore, avvenuto il 7 novembre 1956. Che cos’è accaduto alla bellissima ventenne che aveva aperto da poco un Salone di parrucchiera? A cosa si deve il silenzio che avvolge la sua morte da oltre cinquant’anni? A parte un ritaglio ingiallito, negli archivi non c’è quasi nulla. Per l’indagine che condurrà con sua madre, Rosa ha a disposizione la memoria lacunosa dei coetanei di Nunziatina oltre alle armi della filologia: che insegnano proprio a colmare lacune, esercitare la virtù del dubbio, seguire la ”lectio difficilior” anche a costo di mettersi nei guai.
Sulle quinte barocche di un’estate siciliana, Nino Motta dà vita a personaggi memorabili e ci regala l’emozione di un giallo che è insieme ”l’edizione critica di un delitto” e un inno alla resistenza femminile. Come quella di Nunziatina, parrucchiera, finita in un ”imbroglio” forse più grande di lei.

  • Editore: Bompiani
  • Collana: Letteraria italiana
  • Copertina: Brossura
  • Dimensione: 15x21cm
  • Lingua: Italiano
  • ISBN – EAN: 9788845293146
  • Data di pubblicazione: 2017
  • Prima edizione: giugno 2017

http://www.giunti.it/libri/narrativa/la-parrucchiera-di-pizzuta/

22 Luglio 2017

Autore:

redazione


Lascia un commento

Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist