LA PATRONA – Oggi a Ficarra e Brolo si Festeggia l’Annunziata
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LA PATRONA – Oggi a Ficarra e Brolo si Festeggia l’Annunziata

Oggi a Brolo e Ficarra si rinnova il culto della Madonna Annunziata, che nel giorno del 25 marzo, unisce i due comuni limitrofi nel festeggiare la Madonna, Patrona della Città. A Brolo la processione per consuetudine “slitta” a fine Maggio, a Ficarra, quest’anno per la coincidenza con la Domenica delle Palme la festa della Madonna Annunziata è posticipata a domenica 15 aprile, rammentando la “lotta”, nel 1507, tra i cittadini dei due paese per la conquista del sacro simulacro.

 

 

 

 

 

Nei due paesi nebroidei, la festa, la prima dell’anno, coincidendo con l’arrivo della primavera, assumendo un valore che andava anche oltre quello prettamente religioso.

A Brolo era tipica, per la processione, l’esposizione delle “coperte”, che testimoniavano della ricchezza della dote per le “figlie da maritare” e la Madonna sfilava per le vie del paese recando appesi al suo Manto tutti gli ex-voto, mentre i balconi si illuminavano di fiaccole ed erano illuminati dalle lunghe rastrelliere zeppe di lampadine.

Usanze ormai vive solo nella memoria, che furono tentante negli anni passati di riprendere, ma vanamente.

Oggi a Brolo i festeggiamenti della “Patrona” saranno solo quelli religiosi, in Chiesa. La processione ed altre forme di festeggiamenti si traslano, ormai per abitudine, per evitare le inclemenze del tempo, a maggio.

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A Ficarra la “festa” della “Vergine SS. Annunziata prega per noi e proteggi i tuoi figli in terre lontane” …ha tanti riferimenti alle tradizioni ed alle consuetudini del luogo.

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In preparazione alla festa del 25 marzo con l’approssimarsi della Novena, la statua della Madonna Annunziata viene posta nella vara e collocata al centro del Santuario.

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Da non perdersi la processione che arriva anche “alle Logge”e la suggestiva incoronazione in piazza Umberto I.

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Un rito che ha più di 500 anni.

Le foto si riferiscono ai festeggiamenti dello scorso anno, a Ficarra che vennero svolti in forma ufficiale tra autorità religiose, civili e militari.

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Come si legge nella pagina facebook dedicata alla patrona di Ficarra:

Nel lontano 1592 esattamente il 22 dicembre di quell’anno durante una celebrazione all’altare dell’Annunziata del Padre Nicolò da Ficarra, monaco del convento dei frati minori, il viso della statua cominciò a mandare copiosamente un sudore acqueo col quale si potè riempire un paraffino di vetro.

Finita la Messa dal sacro volto comparirono delle goccioline di sangue nuovamente raccolte nel medesimo paraffino. Solo una ne restò congelata sotto il mento, visibile fintanto che la venerazione del popolo non la consumò. S’interpellarono allora a consulto più fisici per discutere se potevano quei sudori essere naturali in quel marmo, e la risoluzione fu che l’evento era di inspiegabili origini.

Era il 1607 allora Ficarra apparteneva alla Diocesi di Messina e l’Arcivescovo Mons. Antonio Lombardo volle verificare di persona il fatto miracoloso del quale era venuto a conoscenza per iscritto, da un rapporto eseguito proprio da uno dei fisici che aveva analizzato il Sacro Sangue. L’Arcivescovo attinse una goccia di liquido dal paraffino e se lo posò sul palmo della mano.

Subito, la goccia attraversò la mano e ricomparve dalla parte opposta; il Prelato la riversò nel suo contenitore ed esclamò: “Mirabilis Deus in sanctis sui set in Mater mirabilissimus”.

Dopo quella personale verifica l’Arcivescovo ordinò che il Miracolo, fu questo il nome che da quel giorno contraddistinse l’ampollina contenuta in un reliquiario d’argento, si portasse in processione per le vie del paese

Ed ancora:

“La seconda sudorazione risale al 02 marzo 1613.

Era una sera di sabato.

I Ficarresi il sabato recitavano il Santo Rosario e la Compieta ed infine accendevano mortaretti e luminarie in onore della Madonna, la chiesa era affollatissima. Al Vangelo si lesse il passo della Trasfigurazione: predicava il Padre fra Biagio da Cammarata.

Alla parole: “Resplenduit sicut sol” che il Padre voleva dedicare alla SS. Vergine, tutto il clero vide il volto della statua risplendere con luccichio di sudore di Sangue.

La gente, tra grida e lacrime, implorava misericordia”.

La leggenda dell’arrivo del simulacro della Madonna Annunziata a Ficarra..,

Secondo la tradizione, nell’ottobre 1507 una nave mercantile trasportava un simulacro marmoreo di Antonello Gagini, da Palermo a Siracusa.

Il simulacro infatti era stato commissionato per la cattedrale di Siracusa, ma appena la nave giunse nelle vicinanze dello “scoglio di Brolo” si scatenò una tempesta che costrinse i marinai a fermarsi e a scaricare parte del carico della nave, tra cui la cassa contenente la statua della Vergine Annunziata.

Cessata la tempesta i marinai cercarono di riprendere il viaggio, ma quando andarono per caricare la cassa contenente la statua non riuscirono più a sollevarla, sembrava come inchiodata alla sabbia.

Subito si diffuse la voce tra gli abitanti di Brolo che cercarono anch’essi di sollevare la cassa per portare il simulacro della Vergine nella loro Chiesa, ma invano, perché la cassa rimase immobile.

Accorsero allora gli abitanti dei paesi vicini, e si creò come una disputa: chi riuscirà a sollevare da terra il simulacro della Madonna lo porterà nel suo paese. Si alternano così gli abitanti di Piraino, Sant’Angelo, Naso, Raccuia, ma solo quando si avvicinò il clero e il popolo ficarrese e l’arciprete Don Giovanni Sardo intona il canto dell’Ave Maris Stella, ecco che una schiera di ficarresi, fattisi avanti, riescono a caricare sulle loro spalle il simulacro, divenuto come per incanto leggero.

Spontanea e ardente l’esplosione di giubilo dei portatori, che con lacrime di tenerezza erompono per la prima volta nel grido, che si ripeterà in seguito in tutte le processioni dell’Annunziata “Viva la gran Signura Maria”.

(http://www.isolainfesta.it/)

25 Marzo 2018

Autore:

redazione


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