A Capo d’Orlando, due sono già stati fermati; altri due, individuati, sono ricercati, ma ci sono anche denunce per favoreggiamento.
L’accusa è di rapina aggravata, quella effettuata ai danni della Banca di Lodi di Capo d’Orlando di 48 ore fa.
Buona parte del bottino, sui 90.000 euro, ancora non si trova.
Le indagini sono state accellerate dal fatto che in un posto di blocco, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Sant’Agata Militello, poco dopo le 21 di mercoledì, hanno fermato Fabrizio Marchese, 20 anni di Palermo.
Immediatamente sospettato si ritrovava la macchina controllata.
Qui veniva fuori parte del malloppo, forse la parte spettantegli, più o meno ventimilaeuro.
A Capo d’Orlando, quasi in contemporanea, veniva fermato Alessio Ciminata, 27 anni, che abita in contrada Piscittina, e che è titolare di una sala giochi quasi adiacente alla Banca di Lodi.
Nel locale ritrovate due delle felpe indossate dai rapinatori, fascette di denaro, altro materiale utilizzato nel corso della rapina.
E’ probabile che la sala giochi sia stato il “porto sicuro” dove i rapinatori hanno fatto calmare le acque.
Denunciati cinque giovani, tre orlandini e due palermitani, per favoreggiamento.
Adesso è aperta la caccia degli altri due rapinatori, già individuati, che si portano dietro il grosso del bottino.