‘Quei pagamenti effettuati mediante assegni e carta di credito, a favore di una gioielleria Gioielli Aliotta s.r.l., per un ammontare complessivo di € 23.000,00, operazioni che non appaiono particolarmente coerenti con la natura della società…’
Ecco l’articolo pubblicato su http://www.stampalibera.it/ il 17 luglio da Enrico Di Giacomo sul giornale online
LUMEN
“La formazione professionale, presidiata costituzionalmente, come detto rientra tra le specifiche attribuzioni delle Regioni, che svolgono tale attività con propri organi o, stipulando apposite conven-zioni, attraverso enti che non perseguono fini di lucro, ovvero attraverso operatori privati. L’attività espletata dagli enti di formazione convenzionati con la Regione, a norma della l. 845/78 e della l.r. 24/76, ha natura pubblicistica. Come detto, gli enti in esame hanno natura di associazioni senza scopo di lucro. La loro esistenza è unicamente funzionale alla gestione dei finanziamenti provenienti dalla Regione Siciliana, che, come detto, sono riconducibili alla stessa Regione, allo Stato o, nel caso di specie, in via prevalente o esclusiva, al Fondo Sociale Europeo dell’Unione Europea.
Detti finanziamenti, come sopra specificato, sono vincolati: finalizzati, cioè, unicamente e direttamente alla realizzazione dello specifico progetto assentito. Gli stessi, dunque, non possono essere distolti dai gestori degli Enti, e devono essere impiegati unicamente nei limiti e secondo i criteri del progetto assentito. Gli enti convenzionati, pertanto, gestiscono, per conto della Regione, denaro pubblico destinato alla realizzazione di attività rientranti tra gli scopi istituzionali della Regione.
Per tale motivo l’erogazione delle somme è condizionata alla preventiva approvazione di un progetto formativo e gli enti sono tenuti al rispetto di una serie di norme ai fini dell’impiego del denaro, nonchè alla puntuale rendicontazione. Per la medesima ragione, inoltre, gli enti, ai fini dell’ottenimento degli anticipi, sono tenuti a prestare idonea fidejussione e, solo in esito all’approvazione del rendiconto, possono ottenere l’erogazione dell’ultima frazione del finanziamento.
Per contro la mancata approvazione del rendiconto importa l’obbligo della restituzione del finanziamento nella misura delle somme per le quali non è stato riconosciuto il valido impiego. Allo stesso modo l’Ente è obbligato a restituire le somme ottenute ed eventualmente non impiegate.
Ne discende che i gestori dell’ente, e comunque coloro che per conto dell’ente hanno l’amministrazione del denaro erogato dalla Regione, nell’esercizio di tale funzione assumono la qua-lifica di incaricati di pubblico servizio; il denaro di cui dispongono e che gestiscono è, a tutti gli effetti, denaro pubblico.
Ne consegue ulteriormente che le somme erogate dalla Regione agli enti di formazione pro-fessionale in forza della l. reg. 24/1976 (e successive modifiche ed integrazioni) – ed in generale in funzione della organizzazione e gestione dei corsi di formazione – non divengono di proprietà di tali enti. Infatti la sottoposizione della gestione degli enti – in forza dei principi generali dell’ordinamento statale, della normativa regionale, delle direttive e della normativa comunitarie, nonchè delle specifiche convenzioni – oltre che ai poteri di controllo e di vigilanza, ad un obbligo di rendiconto e di restituzione dei residui di gestione, fa concludere per la conservazione della proprietà pubblica del denaro, anche quando lo stesso entri nella disponibilità dell’Ente: in sostanza l’ente non fa altro che ge-stire il denaro pubblico per conto della Regione. Pertanto il funzionario dell’ente che si appropri delle somme erogate dalla Regione all’ente medesimo e delle quali abbia il possesso o la disponibilità per ragione del suo ufficio, o che destini le stesse a fini diversi da quelli per i quali le somme sono erogate, commette il delitto di peculato (cfr. Cass. VI, 15/2/94; cfr. anche Cass. VI, 23/6/2004, 37122).
Tale reato, peraltro, può concorrere con quello di truffa aggravata, nelle ipotesi in cui, conseguita legittimamente l’erogazione (per esempio a titolo di anticipazione), il gestore ponga in essere condotte fraudolente allo scopo di fare apparire come lecita l’avvenuta gestione del denaro e dunque di occultare le condotte distrattive, così ottenendo l’approvazione del rendiconto e, soprattutto, l’erogazione dell’ultima tranche di finanziamento, con conseguente ulteriore danno patrimoniale determinato, per un verso dall’erogazione dell’ulteriore somma di denaro, per altro verso dal mancato recupero delle som-me erogate e dallo svincolo delle fideiussioni (cfr. Cass. VI, 4 giugno 1997).
Nei casi in esame, inoltre, va aggiunto che gli enti non disporrebbero di altre risorse, diverse da quelle pubbliche; di talchè qualunque gestione di denaro concerne solo ed unicamente somme oggetto di finanziamento di progetti formativi, perciò, denaro pubblico.
In proposito significativo quanto riferito, in sede di accesso della Guardia di Finanza del 21/3/2013, da Maccora Marilena, dal dicembre 2012 presidente della Lumen: la stessa, infatti, ha confermato che tale ente, nell’ultimo decennio, non avrebbe avuto altro introito che i finanziamenti (regionali ed europei) destinati all’attività formativa, con una sola eccezione relativa ad un corso al-lestito alla fine del 2012 con fondi provenienti direttamente dagli allievi.
Altrettanto significativo il bilancio dell’ARAM al 30/9/2012 e la correlata relazione a firma del presidente dell’Aram, che, pur non formalmente acquisita dagli inquirenti, risulta oggetto di captazione dal flusso telematico del computer in uso al Sauta . Nel documento, evidentemente inviato in formato PDF per e-mail ad un istituto di credito nell’ambito di una qualche operazione bancaria, si legge espressamente che l’ARAM è associazione che senza fini di lucro svolge in modo stabilmente organizzato attività di formazione a persone disoccupate/occupate. A tale scopo l’associazione riceve finanziamenti da parte dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale nel corso dell’anno 2011 le sono stati riconosciuti finanziamenti per attività formativa nell’ambito del PROF (Piano Regionale dell’Offerta Formativa) e finanziamenti nell’ambito dell’OIF (Obbligo di i-struzione e formazione). Dalla relazione al bilancio emerge chiaramente che le uniche entrate per l’ente sono rappresentate sostanzialmente dai finanziamenti pubblici e le uscite sono sostanzialmente giustificate in funzione della gestione dei corsi.
Conseguentemente il conto economico registra utili di esercizio pari a 0, venendo dichiarata piena corrispondenza tra ricavi e costi della produzione.
Analoghe conclusioni possono trarsi dai bilanci – per quanto scarni – degli enti summenzionati acquisiti e da ultimo trasmessi dall’ufficio di Procura.
Sentito in proposito Sauta Elio, questa volta con l’assistenza di difensore, ha riferito che i pro-venti nei bilanci degli anni dal 2006 al 2012 del Centro di Formazione Professionale Aram, del quale sono presidente dal 1997 anno della sua costituzione, sono costituiti principalmente da finanziamenti pubblici regionali o fondi sociali europei, ricevuti dallo stesso per l’attività formativa e da anticipazioni bancarie effettuate sicuramente dall’anno 2006 ma probabilmente anche qualche anno prima. Dette anticipazioni sono garantite con fidejussione bancaria e pegno su immobili e titoli personali. Tali anticipazioni ad oggi ammontano a circa 800.000,00 euro. Per cui gli unici proventi dell’ARAM sono soltanto quelli indicati nel presente atto. Ne discende che l’Aram, così come gli altri enti di formazione, dispone unicamente di denaro erogato dalla Regione a titolo di finanziamento, o erogato dalle banche quale anticipazione dei fondi regionali, anticipazioni, dunque, che devono essere restituite al momento della materiale erogazione dei fondi pubblici .
In definitiva può affermarsi che in tutti i casi in cui gli enti in questione abbiano disposto di de-naro, tale denaro era o sarebbe stato di provenienza pubblica, oggetto di finanziamento, come tale vin-colato e non liberamente utilizzabile.
Aram e Lumen Onlus
“Gli enti Aram e Lumen Onlus appaiono correlati in ragione dei soggetti coinvolti nella gestione e delle cointeressenze economiche. Tali enti, come sopra osservato, sono accreditati presso la Regione Siciliana per l’organizzazione di attività formative con oneri a carico della stessa Regione (eventualmente finanziati o cofinanziati dal Fondo Europeo o dallo Stato). Gli stessi non risultano avere altro scopo – e dunque altre attività economiche – se non quello inerente alla organizzazione dei predetti corsi.
Lo stretto legame esistente tra i due enti, oltre che dagli elementi che di seguito verranno de-scritti, emerge anche dal tenore di alcune conversazioni.
Emblematiche, in particolare, appaiono le conversazioni intrattenute nella giornata del 21/11/2012 da Moscato Giovanni – soggetto che, come si vedrà, nell’ambito del presente procedimento è stato, in parte, delegato dal Sauta a mantenere i rapporti con la polizia giudiziaria – prima con Schirò Elena, al tempo presidente della Lumen, poi con Sauta Elio, presidente dell’ARAM.
Nel corso della prima conversazione , infatti, il Moscato, riferendo alla Schirò della propria atti-vità svolta a Palermo per conto della Lumen presso una funzionaria addetta alla “formazione”, raccontava che nel corso dell’incontro era sopraggiunta altra dipendente che lo conosceva, la quale aveva rivelato alla funzionaria che egli operava anche per conto dell’ARAM; circostanza che egli non avrebbe voluto fare sapere, evidentemente per non destare sospetti («…poi entrò uno…entrò una signora che mi conoscevi…mi conosceva…e mi fa…ARAM!…Che ci fa….allora vedi che ti ho fatto tutte cose…. Io cercavo…di non ….di non farglielo sapere…niente ..ora lo saprà per forza…quindi dopo cinque minuti mi fa…senta…io sono un palermitano…sono palermitano però….lavoro a Messina…e lavoro anche per ARAM… Ahhhh…anche ARAM…la stessa cosa… …allora niente …quindi, ora sà che sono LUMEN e ARAM… va bene… va bene… gli faccio, non si preoccupi neanche per ARAM… perchè ora ha visto… che sto LUMEN …e cosa devo fare…lo farò pure per ARAM…»).
Analogo racconto il Moscato faceva poco dopo al Sauta («…sono stato oggi pomeriggio per la Lumen dalla CALI’… perchè praticamente… va bè la Lumen aveva il discorso che le fidejussioni… per adesso c’è stato il blocco del protocollo e quindi mi ero andato a informare se gli erano arrivati, da lì praticamente mi ha detto che mancavano documenti… comunque glieli ho portati e comunque abbiamo fatto amicizia… si perchè… era un pochettino incazzata all’inizio… no era un pochettino incazzata al-l’inizio perchè mi ha detto dice… ma tu chi sei ???? gli faccio sono il consulente … cioè ma tu chi mi rappresenti … e gli faccio io sono per la Lumen, sono il consulente della Lumen… dice ah va bene… e allora praticamente è successo questo… gli faccio senta, sono di Messina, io sono di Palermo ho cercato di mediare un pochettino la situazione… e quindi cosa è successo, che praticamente gli ho detto va bè non si preoccupi gliele faccio io, basta che me lo dice… a un certo punto, passa quella del fondo di garanzia…. e mi fa “ah ARAM a proposito” (RIDONO) e quindi ha saputo che ero pure dell’ARAM e io gli ho detto, senta io sono mi occupo di ARAM e (incomprensibile)….. si si …no no no gli ho detto cioè solamente il discorso che mi occupo anche dell’ARAM, perchè poi è nato il discorso … gli faccio ora questi documenti che lei desidera me li comincio a preparare per l’ARAM in modo tale che praticamente non abbiamo problemi so che li vuole in duplice copia, mi ha detto me li deve sistemare così…insomma va bè tutte ste tarantelle e quindi l’ho chiamata per dirle che materialmente, ci vuole alcuni documenti in duplice copia, ora non lo so, dico, vuole che comincio a preparare…. non lo so se ha fatto»).
Analogo significato può essere attribuito alle due conversazioni intercettate alle 9,29 ed alle 10,09 del 22/11/2012, in occasione delle quali emerge che il Sauta si interessava per il rilascio di polizze fidejussorie non solo a favore dell’ARAM, ma anche di tale Training Service, nonché della Lumen. Nel corso della prima conversazione , infatti, il Sauta contattava tale Finocchiaro, proba-bilmente funzionario di un’agenzia finanziaria, per sollecitare il rilascio di polizze fidejussorie a favore di ARAM e Training, verosimilmente necessarie per ottenere l’erogazione degli acconti sugli importi ammessi a finanziamento, ottenendo risposte rassicuranti («No..no….eh…per tutti guardi…(risata)…già ho parlato stamattina con il dottore FAZIO perchè…stiamo concordando l’appuntamento….per consegnare le polizze eh…sia le TRAINING che le ARAM…»). Nel corso della seconda conversazione il Sauta informava Schirò Elena, come detto presidente del consiglio direttivo della Lumen, del proprio contatto con il Finocchiaro («Guarda, aspetto la telefonata di ….ho chiamato poco fa Finocchiaro, perchè ero fuori dalla grazia di Dio»), venendo invitato dall’interlocutrice a ritirare anche le polizze stipulate a nome della Lumen («Infatti, senti Elio tu oggi vai a prenderti la fidejussione?… Io ti chiedo una cortesia, siccome c’è con me Nino, mi diceva che anche lui dovrebbe ritirarlo… c’ho…. se le prepara per uno penso che le prepari anche per l’altro, se tu mandi qualcuno…. Puoi ritirare tu anche quelle, così evito a Nino di andare …… che lui insomma è un pochettino…»).
Nel corso della medesima conversazione il Sauta, avendo appreso che ai fini dell’accreditamento sarebbe stato necessario che le strutture venissero dotate di uno spazio ricreativo, chiedeva alla Schirò di contattare parenti ed amici con ruoli in istituti scolastici allo scopo di ottenere la concessione di un qualunque spazio, ovunque ubicato, dunque anche lontano dalla struttura formativa («Ascoltami, gioia, uno dei requisiti per mantenere l’accreditamento per l’obbligo formativo è quello di avere una convenzione con qualcuno degli spazi ricreativi dove possono fare ricreazione… Ehh….che può essere anche esterna…?… Eh…eh…e con chi lo faccio….con una scuola lo volevo fare… Ehhh…a chi glielo dici?….A quale sorella glielo dici?… Eh!…Vorrei averne qualcuna più vicina…»), indipendentemente dalla natura e consistenza degli spazi medesimi (E: «No…no…no…non penso…assolutamente….l’unica cosa che mi lascia perplessa sono gli spazi…» S: «Uh!..Ma chi tinnì frega…»), da indicare come area ricreativa.
Come si dirà incidentalmente in seguito risulta, altresì, un collegamento tra Aram e Ancol, collegamento che passa attraverso i rapporti intrattenuti con Sauta Elio da Capone Carmelo e D’Urso Daniela, come documentati da talune delle intercettazioni telefoniche di seguito commentate.
Aram
Come emerge dalla relazione di consulenza e dalle verifiche della Guardia di Finanza, l’ARAM (Associazione per la Ricerca nell’Area Mediterranea O.N.L.U.S. di Messina) è un’associazione costituita con atto del 20.6.1996, iscritta il 13.12.2000 con il numero 176959 di repertorio economico amministrativo (REA) di Messina dal 24.7.2000. La sede dell’ARAM è in viale Principe Umberto 89 di Messina (ME). L’associazione ARAM ha come oggetto sociale: “finalità sociali e culturali, la promozione della formazione intellettuale e professionale, la ricerca, l’aggiornamento, attraverso l’organizzazione di corsi di studio e di formazione, seminari, convegni, conferenze tendenti ad affrontare le politiche, le problematiche e lo sviluppo dell’area mediterranea e la sua integrazione con il resto d’Europa e quant’altro previsto dall’art. 3 dello statuto”.
L’associazione ARAM ha dichiarato al registro delle imprese di Messina l’inizio dell’attività di corsi di formazione e corsi di aggiornamento professionale (codice Atecori 2007 numero 85.59.2) a partire dal 7.12.1997. Il presidente dell’associazione è il menzionato Sauta Elio, il quale, peraltro, ri-sulta collegato anche ad altri enti di formazione, essendo, tra l’altro, vicepresidente dell’Esofop, ed apparendo quanto meno coinvolto nella gestione di fatto del Cesam.
Agli atti non risulta una specifica verifica bancaria sull’associazione in parola. Tuttavia, inci-dentalmente, risulta la stampa di un prospetto delle operazioni extraconto effettuate da Aram dal gen-naio 2006 all’aprile 2009, dalla quale emerge che in tale periodo venivano effettuate n. 32 operazioni per cassa mediante riscossione di assegni in contanti, per un valore complessivo di € 209.725,64.
Lumen Onlus
Come emerge dalla consulenza in atti e dalle verifiche della Guardia di Finanza, l’associazione Lumen Onlus (Libera Università Mediterranea di Naturopatia O.N.L.U.S. di Messina), costituita con atto del 17/8/1993 iscritto nei registri camerali il 22/11/1999, ha sede in Messina (ME) in via T. Cannizzaro is. 224 n. 9 (numero 173710 di repertorio economico amministrativo REA dal 5/11/1999) ed ha come attività dichiarata, dal 19/2/1996, quella di sostenere, promuovere e gestire corsi di formazione professionale. L’ente veniva costituito da sedici soci, tra i quali tale Favazzo Carmelo, che assumeva la carica di presidente.
Alla data del 17/6/2005 il consiglio direttivo risultava composto da Cannavò Concetta (la quale, peraltro, sarebbe segretaria di Genovese Francantonio, marito di Schirò Chiara), Schirò Elena, Feliciotto Graziella e Armaleo Domenica. La carica di presidente veniva assunta dalla Cannavò, la carica di vice-presidente dalla Feliciotto, la carica di segretario-tesoriere dalla Schirò.
Alla data del 1/12/2007 Schirò Elena veniva nominata presidente del consiglio direttivo fino al 30/11/2013, in sostituzione di Cannavò Concetta. Con verbale del 14 dicembre 2012, tuttavia, il con-siglio di amministrazione della Lumen veniva modificato come segue: Presidente: Maccora Marilena; Vice-presidente: Sauta Francesco (figlio di Sauta Elio); Segretario Tesoriere: Cannavò Concetta.
Sostituzione della Schirò probabilmente determinata dalle varie inchieste giornalistiche e dal conseguente concentrarsi dell’attenzione sulla “formazione” in Sicilia, come si desume anche dalla conversazione intercettata il 13/12/2012 tra la stessa ed il marito , nonché dal tenore di quanto ri-portato nel verbale del consiglio di amministrazione della Lumen del 10/12/2012, la cui copia è stata rilevata nel computer installato presso la sede della Lumen , nel corpo del quale si da atto delle dimissioni della Schirò, da legale rappresentante e socio della Lumen, al fine di tutelare il personale dipendente docente e non docente che tanto ha fatto per portare avanti la missione operativa della Lumen.
Da notare, altresì, che dalla documentazione intercettata sul computer installato presso la sede della Lumen risulta che tale Maccora Vincenza, verosimilmente parente della menzionata Maccora Marilena, otteneva in data 21/12/2011 un contratto di consulenza dalla Caleservice s.r.l., relativamente al quale, tra l’altro, venivano emesse dalla Maccora fatture per i mesi di settembre 2011 , ottobre 2012 , gennaio 2013 ,
Le società collegate ad ARAM e LUMEN Onlus
L’attività di Aram e Lumen appare caratterizzata dal costante interfacciarsi con una rete di società facenti capo al medesimo nucleo di soggetti e, in molti casi, apparentemente costituite proprio a tale scopo.
Trinacria 2001 s.r.l.
Società con sede legale in Messina via della Zecca n. 36 e oggetto lo svolgimento di attività e/o l’erogazione di servizi con Enti locali pubblici, parapubblici, morali e privati nei settori dell’informatica e dell’assistenza e manutenzione. In liquidazione dal gennaio 2007 e fino a tale data amministrata da Feliciotto Graziella, come detto moglie di Sauta Elio. Il capitale sociale era riconducibile, quanto al 48% a Sauta Elio, e quanto al residuo 52% alla moglie Feliciotto Graziella. A seguito della messa in liquidazione liquidatore veniva nominato il dott. Stefano Galletti.
La società ha avuto rapporti continuativi con l’Aram dal 2006 al 2008 emettendo fatture nei confronti di quest’ultima per un ammontare complessivo di €. 247.833,33 oltre iva.
In particolare, praticamente la totalità delle fatture emesse dalla Trinacria 2001 s.r.l. tra il 2006 ed il 2008 ha riguardato la ARAM. Infatti, oltre le fatture elencate al § 8.2, sono state rinvenute: la fattura n. 1 del 13/6/2006 e la fattura n. 2 del 13/6/2006, entrambe emesse nei confronti della ARAM per l’importo complessivo di €. 25.000,00 asseritamente per acconti relativi a servizi di pulizia, la prima relativamente al progetto Art Nova ed al contratto del 1/10/2005, la seconda relativamente al progetto Agro Alimentare ed al contratto parimenti del 1/10/2005. Quindi la fattura n. 6 del 6/10/2006 emessa sempre nei confronti della ARAM per l’importo di €. 84.000,00 con la causale “Vs. dare per i servizi di pulizia delle Vs. sedi formative dal 02/01/06 al 30/09/06 come da contratto del 02/01/2006”. La fattura n. 8 del 29/12/2006 sempre emessa nei confronti della ARAM per l’importo di €. 28.800,00 e con la causale “Vs. dare a saldo dei servizi di pulizia delle Vs. sedi formative dal 01/10/2206 al 31/12/2006 come da contratto del 02/01/2006”. La fattura n. 9 nei confronti della ARAM per l’importo di €. 7.200,00 per la locazione di locali siti in Agrigento via Imera n. 149. La fattura n. 1 del 27/10/2008 nei confronti della ARAM per l’importo di €. 3.600,00 per “ricavi per affitto locali 2007” non meglio precisati.
In definitiva nel periodo in esame la Trinacria 2001 s.r.l. ha fatturato sostanzialmente solo nei confronti della ARAM e, in particolare: €. 146.400,00 per noleggi; €. 137.800,00 per servizi di pulizia; €. 10.800,00 per locazione locali.
Come si vedrà appresso la Trinacria 2001 è una delle società impiegate per realizzare, mediante un sistema di sovrafatturazione, la distrazione di risorse pubbliche dall’Aram.
Sintomatica della natura almeno parzialmente fittizia delle prestazioni fatturate da Trinacria ad Aram appare la vicenda dei contratti di pulizie relativi alle sedi formative, la cui abnormità dei costi è immediatamente intuibile.
In proposito, allo scopo di individuare un ordine di grandezza, si osservi che nell’ambito dell’altro ente oggetto di investigazioni, l’Ancol, sono stati rinvenuti, per l’anno 2007, contratti di pulizia (la cui presenza si ricava dalla relazione di consulenza) stipulati con la Clean Service s.n.c. per un corrispettivo di €. 900,00 iva esclusa per la sede di Messina sita in via S. Cuore di Gesù is. 251; di €. 900,00 iva esclusa per la sede di piazza Crisafulli n. 1; di €. 700,00 iva esclusa per la sede di Mes-sina via C. Battisti n. 55. Per contro il contratto di pulizie apparentemente stipulato in data 2/1/2006 per l’intero anno tra Aram e Trinacria 2001 relativamente a quattro sedi di: Messina v.le P. Umberto, Catania v. XX Settembre, Palermo v. Castellana ed Agrigento v. Imera, avrebbe previsto un costo mensile di €. 8.000,00 oltre iva. A fronte di tale (presunto) contratto sono state però rinvenute due fatture (n. 6 del 6/10/2006 e 8 del 29/12/2006 per l’importo, rispettivamente, di € 86.400,00 e € 28.800,00).
A ciò aggiungasi che, stando alla frammentaria documentazione contabile e bancaria presente in atti con riferimento a Trinacria 2001, non sembrerebbe che detta società disponesse di una struttura imprenditoriale adeguata alla gestione di un contratto di pulizie di simile consistenza (quanto all’importo). Infatti non pare che la stessa disponesse di dipendenti in numero corrispondente al valore del contratto: in particolare dall’esame del libro giornale presente in atti sembrerebbero annotati pagamenti di stipendio nei confronti di cinque dipendenti: Vaccarella, Mora, Monaco, Iannello e Russo, per importi modesti (solitamente per importi compresi tra € 400 ed € 800 mensili, verosimilmente netti). Circostanza confermata dalla Guardia di Finanza, dai cui controlli si evince che la Trinacria 2001 S.r.l. in liquidazione, così come emergerebbe dai modd. 770 Semplificato – dati certificazioni lavoro dipendente e assimilati, ha sostenuto per l’anno 2006 una spesa complessiva per n. 5 dipendenti pari ad Euro 32.826,00, conseguendo, dunque, una redditività stratosferica per il servizio asseritamente erogato (il cui costo principale è rappresentato dalla forza lavoro) dell’ordine di circa il 400%
EL.FI. immobiliare s.r.l.
Costituita il 13/6/2007 con sede legale in Messina Piazza Francesco Lo Sardo 40, cioè, evi-dentemente, presso il medesimo studio Galletti, con attività dichiarata la locazione immobiliare di beni propri. Risulta amministrata dal 3/6/2007 al 3/3/2008 da Natoli Salvatore (evidentemente il medesimo che fino al febbraio 2008 esercitava la omologa carica nella Sicilia Service s.r.l.); quindi fino al dicembre 2009 da Sauta Elio; infine dalla moglie di costui, Feliciotto Graziella. Allo stesso Sauta ha fatto capo l’intero capitale sociale fino al giugno 2011, quando questo veniva ceduto, mediante atto di donazione, alla moglie Feliciotto Graziella.
La società ha avuto rapporti continuativi con l’Aram dal 2008 al 2012 emettendo fatture nei confronti di quest’ultima per un ammontare complessivo di €. 675.184,07 oltre iva. Come si evince dal numero delle fatture emesse la società non avrebbe avuto, sostanzialmente, significativi rapporti commerciali di fornitura con soggetti diversi dall’ARAM . In particolare, benchè l’aspetto non pare sia stato particolarmente approfondito in fase di indagini, la società appare unicamente costituita allo scopo di interporsi tra gli enti di formazione, praticamente l’Aram, ed i fornitori.
Non pare che la società abbia una sua sede: infatti, come emerge dagli estratti conto bancari, l’indirizzo di via Lo Sardo 40 altro non è che lo studio del commercialista Galletti. Del pari non sembra che la società abbia una sua particolare organizzazione, né una significativa attività commerciale diversa dal rapporto con gli enti di formazione.
Da un sommario esame degli estratti conto bancari in atti, emerge che, tra il febbraio 2008 ed il marzo 2012 sarebbero state bonificate a favore del Sauta o della Feliciotto somme complessive dell’ordine di € 380.000, mentre dai soci sarebbero state bonificate, a favore della società, somme com-plessive nell’ordine di € 299.000. Il tutto, ovviamente, prendendo in esame le poste più significative e senza tenere conto della movimentazione mediante assegni, relativamente alla quale, dagli estratti conto, non è possibile individuare l’origine o la destinazione. Tra questi, tuttavia, curioso segnalare tre pagamenti – risultanti dalle copie delle schede contabili frammentaria frammentariamente presenti in atti – effettuati mediante assegni e carta di credito, a favore di una gioielleria Gioielli Aliotta s.r.l., per un ammontare complessivo di € 23.000,00, operazioni che non appaiono particolarmente coerenti con la natura della società.
Significativa delle intime cointeressenze esistenti tra le società e le associazioni esaminate appare la documentazione offerta dalla Elfi Immobiliare al personale della Guardia di Finanza. In particolare nel corso delle operazioni, in data 4/4/2013, a seguito di richiesta avanzata il 28/3/2013, Feliciotto Graziella, quale legale rappresentante, depositava alla Guardia di Finanza prospetto riepilogativo delle attrezzature acquistate e/o noleggiate dalla Elfi Immobiliare s.r.l. successivamente noleggiate alla Aram. Il prospetto appare significativo per due ordini di ragioni: per un verso perché dallo stesso – proveniente dall’indagata – si evince che Elfi Immobiliare ha effettuato acquisto di attrezzature solo a partire dal 2009, sicchè deve ritenersi che in precedenza non disponesse di tale materiale; per altro verso emerge che tutte le attrezzature acquistate – tra il 2009 ed il 2012, provengono in assoluta maggioranza da Sicilia Service, nonché in minima parte da Napi Service e PC Service; dunque (con l’eccezione di PC Service di cui agli atti non è nota la natura) sempre da aziende – di cui appresso si dirà – riconducibili a Lo Presti Natale.
Anche la ElFi Immobiliare, come si dirà di seguito, è stata impiegata per consentire, mediante un sistema di sovrafatturazione, la distrazione delle risorse pubbliche in capo all’Aram. Di fatto la stessa ha sostituito in tale funzione la Trinacria 2001. La movimentazione frammentariamente rilevata – in assenza di specifico approfondimento – dalla ElFi ai coniugi Sauta lascia intuire, per un verso, che le risorse di detta società siano state impiegate essenzialmente per le esigenze personali dei soci (si vedano le singolari spese presso tale gioielleria Aliotta o la vicenda, sulla quale si tornerà più diffusa-mente in seguito, relativa al leasing di una vettura Audi A8: v. § 8.3); per altro verso che dette risorse siano state poste a disposizione dei soci, Sauta e Feliciotto, mediante una sorta di commistione di redditi e patrimoni.
Elfi e Trinacria 2001 si muovono essenzialmente nell’orizzonte del gruppo familiare Sauta, allargato a Lo Presti Natale, come appresso si dirà.
Centro Servizi 2000 s.r.l.
È una società di capitali con sede in Villafranca Tirrena e uffici in Messina via Duca degli Abruzzi snc. Costituita con atto del 27/10/2004, ha come attività dichiarata il noleggio attrezzature per ufficio e materiale informatico, nonché la manutenzione di macchine per ufficio ed apparecchiature in-formatiche. Mediante la stessa l’orizzonte si allarga a soggetti ulteriori rispetto ai coniugi Sauta. Pressochè contestualmente alla costituzione della società la stessa si rendeva acquirente di un immo-bile mediante denaro in gran parte proveniente dalla Aram, così come argomentato al § 7.1.1.
Nell’anno 2006 la società sarebbe stata amministrata da Feliciotto Graziella, moglie di Sauta Elio, e da Schirò Chiara, sorella di Schirò Elena. Schirò Chiara, poi, avrebbe rivestito la qualifica di amministratore unico dal 31/1/2008 al 14/4/2010. Dall’agosto 2010 la società risulta amministrata da Giunta Roberto.
Le quote sociali appartengono: quanto al 11% a Feliciotto Graziella; quanto al 29% alla s.r.l. ElFi Immobiliare; quanto al 30% alla Ge.Imm. s.r.l. (cioè, sostanzialmente, a Genovese Francantonio e Rinaldi Francesco, mariti, rispettivamente, di Schirò Chiara e Schirò Elena); quanto all’ultimo 30% alla Euroedil s.r.l. (cioè, ancora una volta, sostanzialmente, a Genovese Francantonio).
Secondo quanto risulta dalla visura della Camera di Commercio, la società nel periodo 2010- 2012 avrebbe avuto un solo dipendente.
La stessa ha avuto rapporti continuativi con la Lumen dal 2006 al 2011 emettendo fatture nei confronti di quest’ultima per un ammontare complessivo di €. 395.359,42 oltre iva. Analoghi rapporti ha avuto con l’Aram dal 2006 al 2012 emettendo fatture nei confronti di quest’ultima per un ammontare complessivo di €. 642.452,27 oltre iva.
Significativo che, come si evince dalla copia dei bilanci in atti, tra il 2006 ed il 2011 la società abbia registrato nel conto economico ricavi dalle vendite e dalle prestazioni per un ammontare com-plessivo di €. 1.328.983,00, di talchè si può affermare che la stessa abbia operato in via assolutamente preponderante, se non esclusiva, proprio con detti enti di formazione.
Come si vedrà appresso la Centro Servizi è una delle società utilizzate per operare la distrazione di risorse pubbliche dall’Arama e dalla Lumen mediante un sistema di sovrafatturazioni.
Anche detta società, così come la ElFi Immobiliare, è ragionevolmente riconducibile, quanto meno in parte, a Sauta Elio (come detto marito di Feliciotto Graziella, la quale, come osservato, è intestataria del 11% del capitale sociale). La circostanza appare confermata anche dal tenore di alcune intercettazioni telefoniche. Emblematica appare la conversazione del 22/11/2012 in occasione della quale Sauta Elio contattava tale Napoli Matteo, verosimilmente assicuratore, chiedendo notizie di una polizza assicurativa a nome della Centro Servizi («Matteo, senti tu ti ricordi, che… ti avevano chiesto per i locali …da quà… da Centro Servizi… di preparare un preventivo per la polizza responsabilità civile????») e, utilizzando la prima persona plurale, rappresentava che analoga polizza doveva essere predisposta per la Elfi Immobiliare («e ma questi ora Roberto…va bene, e vedi che questa cosa la dobbiamo,.. la deve fare anche la ELFI, quindi ee… ti devo girare….ti devo fare girare, statuto e bilancio della ELFI??») .
Del pari emblematica la conversazione del successivo 23/11/2012 quando il Sauta, interpellato dal Napoli su alcuni dettagli circa le attività svolte dalla Elfi e dalla centro Servizi, rispondeva con atteggiamento elusivo, come sospettasse di essere intercettato («e perchè lo domandi a me …..lo devi chiedere all’amministratore di Centro Servizi, no a me ..che cazzo ne so io…. ma Cristina lo sa qual è quella principale…..che ne so qual è….io… non ho idea io…..che ne so io…»), provocando la reazione risentita e perplessa dell’interlocutore, il quale gli domandava come fosse possibile la sua ignoranza dal momento che la società era sua («Come è toi e no sai ???????…..») .
Ulteriore elemento che conferma la riconducibilità della Centro Servizi al sistema di società riferibile, in primo luogo, al Sauta, è la circostanza che la contabilità della società venga tenuta dal medesimo studio commerciale Galletti. Proprio presso questo studio, inoltre, da ultimo sarebbe stata trasferita, quanto meno di fatto, la sede sociale, come si evince dal verbale della Guardia di Finanza del 27/11/2012 nell’ambito del quale si da atto della circostanza che il Sten. Tullio Spinelli ha reso edotto il Dott. Stefano Galletti circa i motivi della visita ispettiva, chiedendo nel contempo conferma dell’ubicazione della sede legale della Centro Servizi 2000 S.r.l.. Il Dott. Stefano Galletti nel corso della conversazione telefonica ha confermato la sede legale della Centro Servizi 2000 S.r.l. in Piazza Lo Sardo n. 40, cioè presso lo studio commerciale del medesimo Galletti.
Euroedil s.r.l.
Come detto è socia della Centro Servizi 2000. Costituita il 9/5/2002 con sede legale in Messina via Ghibellina 83. Dall’ottobre 2003 risulta amministrata da Schirò Chiara, moglie di Genovese Francantonio, nonchè sorella di Schirò Elena che, come detto, fino al dicembre 2012 è stata legale rappresentante della Lumen Onlus. Le quote sociali apparterrebbero, a sua volta, alla Caleservice s.r.l., società che dal 29/12/2010 avrebbe incorporato la medesima Euroedil.
Caleservice s.r.l.
Costituita con atto del 22/4/1997, con sede in Messina via Circuito Torre Faro n.102/c – contrada Due Torri. Ha come attività dichiarata, dal 9/7/1997, la consulenza e pianificazione aziendale nonché la fornitura di software e compravendita immobiliare. Le quote sociali si apparterrebbero, per il 99,97% a Genovese Francantonio, e per il 0,03% a Rinaldi Francesco, cognato del primo. Dal settembre 2012 risulterebbe amministrata da Schirò Giovanna. In precedenza la società risulterebbe es-sere stata amministrata: fino al 2001 da Rinaldi Francesco; dal 2001 al 2003 da Schirò Elena; dal 2005 al 2010 da Cannavò Concetta; dal 2010 al 2011 da Schirò Giovanna
Ge.Imm s.r.l.
Come detto è altra socia della Centro Servizi 2000. Costituita con atto del 11/3/1996, con sede legale in Messina via Nicola Fabrizi n. 31, ha come attività dichiarata lavori di costruzione e compravendita. Risulta amministrata dal 19/6/2006 da Giunta Roberto, succeduto a Rinaldi Francesco. Il capitale sarebbe così ripartito: 30% in capo a Rinaldi Francesco; 5% in capo a Lampuri Marco (che sarebbe nipote di Genovese Francantonio e risulterebbe dipendente dell’ARAM); 14% Ge.Pa. s.r.l. (riconducibile al menzionato Genovese Francantonio); 51% Caleservice s.r.l., come detto pressochè e-sclusivamente riconducibile a Genovese Francantonio.
Nell’anno 2012, come risulta dalla visura della Camera di Commercio, avrebbe avuto tre dipen-denti. Nel corso del 2011 avrebbe avuto un minimo di tre dipendenti ed un massimo di cinque.
Nel 2010 un numero di dipendenti oscillante tra sette e due.
Il rapporto tra Ge.Imm. e Centro Servizi si connota, altresì, per la singolare vicenda di cui si dirà al § 7.1.1, la quale caratterizza, altresì, il peculiare rapporto esistente tra Centro Servizi, Aram e coniugi Sauta.
Ge.Pa s.r.l.
Significativa in quanto giova a comprendere il quadro delle relazioni individuali. Costituita con atto del 15/12/2009 con sede legale in Messina via V. Emanuele is. 341, ha come attività dichiarata l’assunzione e gestione di partecipazioni di controllo o meno, escluse le holding di gruppi finanziari. Il relativo consiglio di amministrazione sarebbe presieduto da Genovese Francantonio e ulteriormente composto da Cannavò Concetta, Lampuri Marco (nipote di Genovese Francantonio), Schirò Chiara (moglie di Genovese Francantonio), Schirò Elena. Il capitale sociale sarebbe riconducibile per il 45% a Genovese Francantonio, per il 45% a Genovese Rosalia e per il 10% alla Gefin s.r.l.
GeFin s.r.l.
Parimenti significativa per le relazioni personali. Costituita con atto del 22/6/1995 con sede legale in Roma via Sicilia n. 50 e con ufficio in MesMessina via Nicola Fabrizi is. 194, ha come attività dichiarata l’assunzione e gestione di partecipazioni di controllo o meno, escluse le holding di gruppi finanziari. Le quote sociali sarebbero riconducibili, quanto al 3,43% a Genovese Francantonio direttamente e quanto al 96,57% alla Caleservice, che come detto è a sua volta riconducibile al medesimo Genovese. Il consiglio di amministrazione sarebbe composto da Genovese Francantonio in qualità di presidente e amministratore delegato,
Società il cui consiglio di amministrazione risulta simile a quello della Ge.Pa. s.r.l. Dello stesso sarebbero componenti: Genovese Francantonio, quale presidente; Lampuri Marco; Cannavò Concetta; Schirò Giovanna; Schirò Chiara; Schirò Elena.
Na.Pi. Service s.r.l.
In precedenza si è detto delle correlazioni tra Elfi Immobiliare e società riconducibili a Lo Presti Natale.
La Na.Pi. Service s.r.l. è stata costituita il 4/1/2006 con sede legale in Messina via Stefano Protonotaro n. 7 ed attività dichiarata il commercio all’ingrosso di attrezzature per ufficio e servizi di pulizia. Amministrata da Pozzi Giuseppina fino al maggio 2010 e, successivamente, dal marito Lo Presti Natale. Ai medesimi sarebbe riconducibile il capitale sociale, avendolo detenuto per intero prima Pozzi Giuseppina, poi, dal maggio 2010, a seguito di donazione, Lo Presti Natale.
In merito Pozzi Giuseppina, sentita a sommarie informazioni il 25/7/2012, nel confermare di avere ricoperto la carica di amministratore unico della società dalla costituzione al mese di giugno 2010, ha, tra l’altro, affermato: «voglio precisare che pur ricoprendo la carica di amministratore non mi sono mai occupata della gestione della società interamente demandata a mio marito… conosco Elio Sauta e Graziella Feliciotto in quanto con gli stessi vi era sino a poco tempo fa un rapporto di amicizia e frequentazione. Anche mio marito ha analoghi rapporti con i Sauta… sono a conoscenza del fatto che i rapporti lavorativi tra Sauta e mio marito erano molto intensi anche perché vi era, come ho detto, un rapporto di amicizia e frequentazione. Non sono tuttavia in grado di dire se mio marito e Sauta siano formalmente coinvolti in iniziative imprenditoriali o societarie comuni».
A sua volta Lo Presti Natale, sentito il 25/7/2012 sempre senza garanzie difensive, affermava tra l’altro: «sono titolare della ditta individuale denominata “Plain Assistence” dal 1990, che si occupa di forniture per ufficio. Sono, inoltre, amministratore unico della NA.PI. Service Srl, dal 2010, mentre in precedenza era amministratore della società mia moglie Pozzi Giuseppina. La ragione sociale della NA.PI. è più ampia rispetto a quella della mia ditta individuale e il prodotto è in questo caso diretto più a enti e società che a privati. Sono, inoltre, amministratore e socio unico della Sicilia Service Srl, che ha pressoché lo stesso ambito di intervento e la stessa ragione sociale della NA.PI… i rapporti commerciali della NA.PI. erano soprattutto con diversi enti di formazione professionale (ARAM, LUMEN, CESAM, ENAIP ed altri) ed anche con qualche ente locale e in minima parte società private… i servizi offerti dalla NA.PI. agli enti di formazione professionale si concretizzano in noleggi di attrezzature, apparecchiature e arredi e tali rapporti commerciali vengono si ripetono di anno in anno con preventivi che vengono richiesti di anno in anno. Voglio precisare che alla scadenza del contratto, invio una richiesta per sapere se le attrezzature, le apparecchiature e gli arredi forniti devono essere ritirati, ovvero ri-noleggiati a condizioni e prezzi diversi. In linea di massima le attrezzature suddette vengono confermate e, quindi, viene sottoscritto un nuovo contratto di noleggio. Preciso che essendo i rapporti con gli enti di formazione molto più complessi per quanto riguarda la gestione contabile, ho avuto per tale motivo l’esigenza di costituire la società NA.PI. che si occupasse esclusivamente di tale tipologia di rapporti rapporti commerciali… in qualche caso è capitato che la NA.PI. abbia sottoscritto con gli enti di for-mazione dei contratti che oltre al noleggio dell’attrezzatura contemplavano l’affitto dei locali, nonché la pulizia degli stessi. Non ricordo in questo momento se i contratti cui ho fatto riferimento facessero capo alla NA.PI. o alla Sicilia Service. Se non ricordo male in un caso un contratto omnicomprensivo fu stipulato con l’A.R.A.M., ma come ho detto non ricordo se fosse riconducibile alla NA.PI. o alla Sicilia Service e se la controparte fosse l’A.R.A.M. di Palermo o la CESAM…. ovviamente negli spo-radici casi in cui mi è capitato di stipulare con enti di formazione dei contratti omnicomprensivi, veniva previsto a monte un importo mensile che ricomprendesse sia il canone di locazione dei locali che il noleggio attrezzature e i vari servizi offerti. A ciò seguiva un’unica fattura che poteva avere cadenza mensile o trimestrale. Nella maggior parte dei casi, invece, la fatturazione viene fatta per singolo progetto e attiene in genere al noleggio delle attrezzature. Per quanto riguarda i servizi di pulizia che in passato sono stati gestiti per un certo periodo direttamente dalla NA.PI. da ultimo vengono gestiti tramite altre aziende del settore essendosi rivelato tale opzione più vantaggiosa dal punto di vista gestionale… per quanto riguarda la fase preparatoria che precede la redazione del contratto, la nostra società, sulla base delle esigenze prospettate dalla controparte, predispone una sorta di progetto in cui vengono indicate il numero e la tipologia delle attrezzature idonee al tipo di corso da svolgere e un preventivo del costo del noleggio e dei servizi aggiuntivi. Successivamente si stipula il contratto e, come ho detto, con scadenza mensile o trimestrale vengono emesse le relative fatture che possono essere riferite a un singolo progetto laddove l’ente comunichi tali specifiche, oppure fare genericamente riferimento al noleggio dell’attrezzatura effettivamente data in uso all’ente di formazione… conosco il dott. Elio Sauta da molti anni e con lo stesso, oltre ai buonissimi rapporti professionali, vi sono dei rapporti di amicizia e frequentazione… con il dott. Sauta, oltre ai rapporti professionali sopra descritti, non esistono altri rapporti di cointeressenze.
Posso dire che il dott. Sauta in qualche occasione, in virtù della stima e della considerazione professionale nei confronti della società, mi ha indicato o messo in contatto con altri enti di formazione con cui ho poi avviato dei rapporti di collaborazione commerciale».
La società ha avuto rapporti continuativi con l’Aram dal 2006 al 2012 emettendo fatture nei confronti di quest’ultima per un ammontare complessivo di €. 723.014,44 oltre iva. Analoghi rapporti ha avuto con la Lumen dal 2006 al 2011 emettendo fatture nei confronti di quest’ultima per un ammon-tare complessivo di €. 69.450,82 oltre iva.
Sulla scorta delle dichiarazioni dei soggetti summenzionati ed in base alla numerazione delle fatture in atti, pur in assenza di un bilancio, appare possibile affermare che la società in parola ha come funzione assolutamente preponderante, se non esclusiva, il rapporto commerciale con enti di for-mazione, ed in particolare l’Aram e la Lumen.
Come si vedrà appresso, la stessa è stata impiegata per consentire, sempre mediante un sistema di sovrafatturazioni o di prestazioni simulate, la distrazione delle risorse pubbliche gestite da Lumen ed Aram. Come emerge dalle dichiarazioni di Pozzi Giuseppina, e come, del resto, agevolmente intuibile, la società, costituita proprio a tale scopo, è stata sempre gestita dal Lo Presti.
Emblematica della natura prevalentemente fittizia delle prestazioni erogate da NaPi Service nei confronti degli enti di formazione e dell’Aram in particolare, appare la vicenda dei servizi di pulizia, asseritamente erogati da Napi a favore di Aram in relazione alle sedi formative. Invero, come riscon-trato dalla Guardia di Finanza, NA.PI. Service S.r.l. nel corso dell’anno 2007 ha emesso fatture nei confronti dell’A.R.A.M. per un importo complessivo di Euro 62.400,00 ed ha sostenuto spese per il personale dipendente dipendente e per lavoratori autonomi per prestazioni di servizi di pulizie fornite per un importo complessivo pari ad Euro 23.443,00; nel corso dell’anno 2008 ha emesso fatture nei confronti dell’A.R.A.M. per un importo complessivo di Euro 256.900,00 e sostenuto spese per il personale dipendente e compensi erogati a lavoratori autonomi per prestazioni di servizi di pulizie fornite per un importo complessivo pari ad Euro 50.330,00; nel corso dell’anno 2009 ha emesso fatture nei confronti dell’A.R.A.M. per un importo complessivo di Euro 115.200,00 e sostenuto spese per il personale dipendente e compensi erogati a lavoratori autonomi per prestazioni di servizi di pulizie fornite per un importo complessivo pari ad Euro 37.946,00.
Dunque per servizi il cui costo principale è rappresentato dalla forza lavoro, la Napi avrebbe ottenuto una redditività che, nel 2008, avrebbe raggiunto la stratosferica cifra di quasi il 400%
§ 4.10 Sicilia Service s.r.l.
Analoga la situazione della Sicilia Service.
La società veniva costituita il 25/1/2007 con sede legale in Messina via Francesco Todaro n. 11, con attività dichiarata il noleggio attrezzature per ufficio e materiale informatico e soci Natoli Salva-tore nella misura dell’80% e Galletti Stefano, nella misura del residuo 20%. Il successivo 19/2/2008 il Natoli cedeva le proprie quote a Buda Francesco. Parimenti Galletti Stefano cedeva le proprie quote, quanto al 10% al menzionato Buda Francesco e quanto al residuo 10% a Lo Presti Natale. Infine il 13/5/2011 Lo Presti Natale si rendeva acquirente dell’intero capitale sociale.
La carica di amministratore unico della società veniva ricoperta: dal 25/1/2007 al 19/2/2008 da Natoli Salvatore; dal 19/2/2008 al 6/6/2008 da Saglimbeni Roberta, cognata di Lo Presti Natale; dal 6/6/2008 al 16/5/2011 da Buda Francesco (dipendente dell’ARAM dal 2003); dal 16/5/2011 da Lo Presti Natale.
In proposito Saglimbeni Roberta, amministratore unico della società dal febbraio al giugno 2008, affermava, tra l’altro, «…che pur rivestendo la carica di amministratore, la gestione e le decisioni venivano adottate da mio cognato Lo Presti Natale». In tal senso asseriva: «nel 2008 io lavoravo per mio cognato Lo Presti Natale e tenevo la contabilità delle sue due ditte, la NA.PI. e la Plain Assistence e, su sua richiesta, nel febbraio del 2008 mi offrì la possibilità di avere la carica di amministratore della Sicilia Service S.r.l., altra società che si interessava di forniture a enti di formazione pro-fessionale. Infatti, anche mio cognato lavorava nello stesso ambito della formazione, dopo pochi mesi, cioè nel mese di giungo 2008, poiché mi ero resa conto che la carica di amministratore includeva una grande responsabilità anche penale, ho deciso di dare le dimissioni… voglio precisare che pur ri-vestendo la carica di amministratore, la gestione e le decisioni venivano adottate da mio cognato Lo Presti Natale». Precisava che in precedenza tale «carica la rivestiva tale Natoli Salvatore, mentre dopo di me è stato nominato amministratore Buda Francesco, persone che ho conosciuto superficialmente».
Anche Pozzi Giuseppina, moglie del Lo Presti, come sopra evidenziato escussa a sommarie in-formazioni il 25/7/2012, riferiva tra l’altro: «…altra società riconducibile a mio marito era la Sicilia Service o Siciliana Servizi S.r.l. al momento non ricordo esattamente la denominazione. Detta società si fuse successivamente con una ditta individuale denominata “Mediel” e la nuova società cambiò denominazione in “Nuova Mediel” S.r.l. che dovrebbe essere tuttora attiva, anche se mio marito non fa più parte della compagine sociale».
Sempre la Saglimbeni aggiungeva che «la società si interessava sicuramente del noleggio di attrezzature e arredi, principalmente a enti di formaformazione professionale e, in particolare, con l’A.R.A.M. Le attrezzature erano relative a corsi per estetista (vaschette per manicure, caschi per asciugare capelli, bigodini, ecc.) e gli arredi si riferivano a mobilio in generale… Ricordo che la Sicilia Service lavorava, come già detto, principalmente con l’A.R.A.M. e talvolta anche con la CESAM, ma non ricordo se forniva altri enti di formazione professionale». Affermava, inoltre: «ho conosciuto Elio Sauta tra il 2006 e 2007 tramite mio cognato Lo Presti Natale, amico oltre che fornitore del Sauta… se non ricordo male e per quanto mi veniva riferito, il Sauta, specialmente nelle ore pomeridiane, veniva spesso nella sede della NA.PI. sita in questa via Protonotaro, angolo via Todaro, per incontrare mio cognato Natale Lo Presti… ribadisco che i rapporti tra Lo Presti e Sauta erano di amicizia e, in effetti, la sede della Sicilia Service e della NA.PI. sono comunicanti, mentre una sede dell’A.R.A.M. è limitrofa alle due società predette… ricordo che la Feliciotto Graziella qualche volta è venuta in ufficio, accompagnata dal marito, per in-contrarsi con mio cognato Lo Presti Natale, ma sicuramente non erano incontri di lavoro, poiché non si chiudevano, come d’abitudine, nella stanza di Lo Presti… non conosco gli argomenti che trattavano durante tali incontri, in quanto io ero e rimanevo intenta a svolgere la mia attività».
La società ha avuto rapporti continuativi con l’Aram dal 2007 al 2012 emettendo fatture nei confronti di quest’ultima per un ammontare complessivo di €. 852.135,81 oltre iva.
In base agli elementi raccolti può ragionevolmente affermarsi che Sicilia Service s.r.l. e Na.Pi. Service s.r.l. siano, in realtà, unicamente riconducibili a Lo Presti Natale. In tal senso depongono univocamente le dichiarazioni di Saglimbeni Roberta e Pozzi Giuseppina, rispettivamente cognata e moglie del Lo Presti. La seconda, come sopra osservato, ha affermato di avere ricoperto la carica di amministratore della Na.Pi., senza, però, mai essersi occupata effettivamente dell’attività sociale, dal momento che la società veniva gestita direttamente dal marito. Ancor più significative le dichiarazioni della Saglimbeni, la quale ha riferito di avere assunto l’incarico di amministratore quale prestanome del cognato Lo Presti Natale e su richiesta di quest’ultimo, avendo, però, presto rinunciato all’incarico essendosi resa conto delle responsabilità che ne derivavano. Evidente, dunque, la prassi del Lo Presti di avvalersi di prestanome per lo svolgimento delle attività societarie, evidentemente allo scopo di eludere le responsabilità penali e civili, e forse di non fare apparire i reali centri di interesse delle iniziative imprenditoriali.
Parimenti può affermarsi in termini di ragionevole certezza che Sauta Elio sia quanto meno compartecipe degli interessi del Lo Presti, se non il reale titolare degli interessi stessi. Ciò emerge ine-quivocabilmente dal tenore di alcune delle conversazioni intercettate e sopra esaminate, dalle quali si comprende chiaramente che la gestione delle attività del Lo Presti veniva concordata con il Sauta, in gran parte proprio sotto le direttive di quest’ultimo; così come emerge che la stessa documentazione contabile veniva organizzata espressamente in funzione degli interessi del Sauta.
Del resto, come riferito dai testi summenzionati e come risulta dalla documentazione contabile, tanto la Na.Pi Service che la Sicilia Service operano o hanno operato pressochè esclusivamente in funzione dei cosiddetti enti di formazione, principalmente ARAM e LUMEN. Lo stesso Lo Presti ha ammesso di avere costituito dette società proprio in funzione dei rapporti con gli enti di formazione. La stessa Saglimbeni, inoltre, come sopra evidenziato, ha sottolineato come il Sauta fosse frequentemente presente presso la sede della Na.Pi., dove si appartava con il Lo Presti.”
http://www.stampalibera.it/2013/07/messina-la-clamorosa-inchiesta-sulla-formazione-le-reali-attivita-delle-societa-lumen-e-aram-e-di-quelle-collegate-ecco-tutte-le-societa-e-il-sistema-quei-pagamenti-effettuati-medi/#sthash.AMquoCjT.dpuf