Ill.mi colleghi,
com’è ben noto, il Consiglio Provinciale si è dotato negli anni della “commissione provinciale per le pari opportunità”, sostenendo con nobiltà la necessità di promuovere sul territorio della provincia di Messina la parità tra i sessi e le minoranze, con l’ipotesi di realizzazione addirittura di sportelli per la parità nei diversi comuni del messinese.
Sciaguratamente ed in parte inconsapevolmente, ci siamo ritrovati ,dal rinnovo della commissione provinciale ad oggi, ad assistere ad un lavoro raffazzonato ed evidentemente non concordato con la Presidenza del Consiglio e con le forze politiche presenti a Palazzo dei Leoni, considerato che alcun rappresentante istituzionale dell’Ente né in fase di bilancio previsionale né tanto meno durante il corso degli anni, ha rappresentato l’esigenza di potenziare o rendere più efficace l’attività dell’organo consiliare.
Da qui le motivazioni che hanno portato, tra l’altro, la commissione per le pari opportunità ha convocarsi sempre con meno assiduità, anche in considerazione della scarsa ed inadeguata disponibilità di risorse affidate nel P.E.G. dall’Amministrazione per l’attività della commissione, appena € 20.000 l’anno, cifra che non basta nemmeno a coprire il 20% delle sedute previste nell’apposito regolamento consiliare.
Capirete bene che per quanto sino ad ora riferito, non mi scandalizzo se i fini istitutivi della Commissione per le pari opportunità, con la realizzazione dei tanto famosi e discussi sportelli provinciali per le pari opportunità, non sono mai stati realizzati, ma il mio ed il nostro ruolo istituzionale ci deve imporre una riflessione, soprattutto in previsione del rinnovo dei componenti la commissione, sul senso che il mantenimento della stessa può avere nell’economia sociale, economica e politica della Provincia regionale di Messina.
Pertanto, valutando i tanti tagli fatti in passato in virtù della necessità di risparmiare finanze pubbliche, come l’eliminazione dell’importante figura di garanzia sociale del difensore civico che avrebbe dovuto far risparmiare circa € 60.000 alle casse provinciali, risparmio in verità parzialmente avvenuto in considerazione della consequenziale legittimazione statutaria del collegio di difesa e del suo ampliamento in termini di componenti, e soprattutto considerando il periodo cosi particolare per le istituzioni provinciali, il mio invito a riflettere sull’opportunità di attivare l’iter amministrativo atto all’eliminazione della commissione provinciale per le pari opportunità, così da evitare lo sperperare delle poche finanze assegnate al suddetto organo consiliare, inutili per il raggiungimento dei reali obbiettivi regolamentari previsti.
Al contempo, in riferimento a quanto sopra ed avendo raccolto le tante lamentele delle componenti della commissione, per nulla contente dell’impossibilità data loro di riunirsi ed avere adeguate risorse per programmare un’attività seria e produttiva per il territorio provinciale, l’ulteriore invito ad esaltare la propria dignità dimettendosi immediatamente dai ruoli di componenti la commissione per le pari opportunità, così da dar seguito alla reale volontà dell’Amministrazione provinciale, di non incentivare il settore delle pari opportunità, così come dimostra anche la scarsa disponibilità di risorse assegnate all’assessore provinciale con delega per le pari opportunità Maria Perrone.
Roberto Cerreti Capo Gruppo M.P.A.