E’ inutile dire che ce lo aspettavamo.
E’ inutile cercare di capire quanto possa essere stato sciocco da parte nostra essere confidenti.
Fiducia a chi?
E per cosa, poi?
Davvero qualcuno credeva di avercela fatta, che una promessa di pubblicazione di un bando di gara venisse mantenuta?
Io non posso credere che quello schifo di politica possa avere in mano il destino del nostro liceo.
Non posso credere che qualcuno possa davvero portare rispetto a questa gente.
Io oggi non vi rispetto.
Oggi non ho alcuna intenzione di essere cordiale.
Siete deleteri, corrotti, la parte morta di una società che sta soffocando.
Siete la peggiore rappresentanza che un popolo può avere.
Io penso che lei, presidente Ricevuto, riservi l’obbligo morale di polverizzarsi da ogni tipo di incarico politico, incarichi che in questi anni non hanno saputo ripagare il suo stipendio (e mi duole pensare che continui a percepirne uno).
E’ così codardo da non avere avuto nemmeno il rispetto (per tutti gli studenti, genitori e professori che si aspettano una risposta) di dibattere con noi nemmeno in una delle tante assemblee a cui è stato invitato.
Avete teso, con cenni di grotteschi malaffari, un velo di corruzione sul Liceo Scientifico di Patti che, malgrado tutto, riesce a resistere.
Vi pesa sulle spalle l’accusa di disinteresse, inefficienza e, come se non bastasse, ricettazione di diritti umani.
Non ho la pretesa di toccarla, né di stupirla.
Lo so, voi miseri uomini non vi abbassate a tanta rabbia e disperazione.
Facciamo parte della stesso mondo.
Voi, al caldo sulle vostre poltrone. Noi, al freddo sulle sedie di legno.
Facciamo parte della stesso mondo.
Voi, al caldo sulle vostre poltrone. Noi, al freddo sulle sedie di legno.
Roberto Gammeri.
(il titolo è una citazione di Gaber in “Mi fa male il mondo“)
fonte: http://studentiliceopatti.blogspot.com/2012/02/mi-fanno-male-quelli-che-dicono-che-gli.html