Lo Strappo – L’Acib non “riconosce” i commercianti del Forum.
Cronaca Regionale

Lo Strappo – L’Acib non “riconosce” i commercianti del Forum.

 

Di fatto era nell’aria, da tempo, inviti non accolti, mezze frasi, ruoli diversi.

Da un lato l’Acib, diretta da Carmelo Ioppolo, più protesa verso la lotta antiracket e antiusura e meno propensa – di questi tempi – ad interfacciarsi sul fronte delle iniziative a favore del commercio.

DSC_1375Una veste quella dell’Acib, tra le migliori associzione antiracket di Sicilia, più politica, autorevole, a volte da “passerella” istituzionale, forse guardando ad altro, e l’ha dimostrato anche ieri sera, attenta a segnare i bisogni e le esigenze dei cittadini in senso lato…. di un paese.

Dall’altro una quarantina di commercianti, buona parte già iscritta all’Acib, certamente una rappresentanza popolana e popolare, vociante per il “fare”, organizzarsi, trovare fronti nuovi per iniziative e mercati. Un rappresentanza, senza essere coroporativistica, ma ben radicata nel macrocosmo commerciale e sociale brolese, tagliandolo quasi trasversalmente.

Ovviamente nulla di opposto o contrapposto, ma semplicemente obbiettivi, forse diversi, metri di osservazione diversi, ma ugualmente validi, strade percorribili, anche non stretti in abbracci, ma con l’obiettivo comune quello della valorizzazione del paese ed in particolare, i secondi, del commercio e della valorizzazione del commerciante brolese.

E bisogna dirlo, anzi lo dice Nino Bruno, oggi tra i leader’s del Forum dei Commercianti: “avevamo sollecitato e richiesto all’Acib di occuparsi anche di questo, unire, dialogare,  lottare, ma avendo trovato disattenzione e assenze abbiamo fatto noi, chi fa per se fa per tre.. oggi non è più tempo di dibattere se è nato prima l’uovo o la gallina”.

Del resto Ioppolo, ad inizio di serata – dedicata all’affaire dell’acqua, in una sala piena di consiglieri, assessori, commercianti e cittadini, – una sorta di palco d’accusa di assessore e sindaco – aveva bacchettato in particolare l’assessore al commercio brolese per non aver trovato nell’ultimo anno e mezzo un punto di colloquio.

Un accusa poi ridimensionata a 9 mesi, ma sempre un’accusa fatta di fronte le telecamere.

DSC_1397Ma questo nei fatti era accaduto forse con l’Acib.

Perché l’amministrazione comunale in questi mesi dialogava e si incontrava con i commercianti, e non solo su facebook,  al punto che ad inizio estate – convoca una sorta di stati generali del commercio brolese, per trovare nuove formule di partecipazione, trovare nuovi spunti, varare strategie.

Una manifestazione – ampiamente partecipata – alla quale per motivi certamente idonei e giustificati il presidente dell’Acib non partecipò.

Qui venne fuori l’esigenza di un tavolo tecnico operativo, dinamico, partecipato, allargato,  forse più maturo e partecipato, che coinvolgeva tanti, con una visione nuova del fare.

Quindi altri incontri, altre riunione e i primi passi per  “fare qualche cosa di nuovo”.

Riunioni … tante, e tanti inviti ancora all’Acib, ogni volta, anche sottoscritti dal sindaco, quindi dall’amministrazione, ma la poltrona restò vuota, e questo senza per forza avallare il detto che “gli assenti hanno sempre torto”.

Ma è un dato di fatto.

20130616_190501-001Come il fatto che da tempo Ioppolo e la sua associazione – rivestendo un ruolo importante nel dibattito politico locale – sono molto critici nei confronti dell’amministrazione comunale, non risparmiando sfrerzate e rimproveri, dalle strisce blu, all’aumento delle tasse sull’acqua, dalla spazzatura alla gestione del turismo e del commercio, ma anche nell’effimero o altro, vedi la battaglia sulle strisce pedonali disegnate – con la partecipazione della sak be – con i passaggi della costituzione.

Ed intanto per il Forum l’estate diventa un banco di prova, per rodare questa nuova macchina organizzativa che i commercianti oliano anche autotassandosi e promuovendo varie iniziative.

Si arriva ai nostri giorni.

Alla crisi economica sempre più imperante della post estate, e si inizia a parlare di Natale.

Incontri per fare un programma.

L’idea è quella di un novembre\dicembre zeppo di iniziative, di promozione, di manifestazioni, di partecipazione.

Ma questa volta anche l’Acib, si muove. 

Vuol fare, e getta le basi con un programma natalizio, dolci, prodotti tipici, corsa in festa, ma non invita all’incontro programmataorio – il primo – i “dissidenti”.

Incontri – su quello che ormai sono due fronti –  con l’amministrazione comunale che partecipa – giustamente – ad entrambi i tavoli e che cerca di trovare uno spazio idoneo per riaprire il dialogo, capire quale motivo si è bloccata la ruota del confronto.

20130616_181531-001_thumb_medium300_225Poi ieri la riunione sull’acqua pubblica, proprio nella sede dell’Acib, lungo la via Libertà divenna un’innesco esplosivo.

Il forum, fa slittare la sua riunione programmata, alla sala multimediale, che farà questa sera, e partecipa – in massa – all’incontro.

Duplice scopo, ascoltare e partecipare al dibattito sulla nuova tassazione, ma anche, alla fine, trovando assessori, consiglieri comunali, sindaco e presidente Acib, cogliere l’occasione per discutere, “solo cinque minuti per definire dove incontrarci, una sorta di assunzione collettiva di responsabilità – afferma sempre Nino Bruno – per trovare un punto di incontro e ripartire“.

Finisce l’incontro sull’acqua, e mentre la gente defluisce, a telecamere ancora aperte, scatta la richiesta da parte di Nino Bruno, ma qui si bruciano le speranze del dialogo.

Il presidente dell’Acib, che giocava in casa, anche se tra la trentina di commercianti tanti erano iscritti a quest’associazione, rifiuta categoricamente il confronto, almeno in quel momento.

Non era stato avvertito per tempo, nessuno aveva comunicato la volontà di incontrasi, aveva fretta, era tardi.

Di fatto Ioppolo rivolgendosi a Bruno dice “ non ti riconosco.. chi sei?” .

Così l’apostrofa il presidente, mentre in molti mugugnavano.

Certamente i richiedenti non avevano rispettato alcun protocollo, nessuna istanza prodotta , nessuna richiesta formulata….

20130616_190850-001_thumb_medium316_208Ma aggiungono:“quando siamo a rischio chiusura, e si ha poco tempo, si può essere anche meno formali, bisogna guardare con coraggio la situazione, affrontarla, alla fine non avevamo richiesto la luna, solo attenzione”.

Poi tutti a casa.

Ma gli animi non erano sereni.

Neanche negli amministratori, trovatisi in mezzo – incolpevolmente – ma ora veri testimoni di questo grande disaggio.

Questa sera di sarà un altro incontro e certamente quello che è successo ieri sarà oggetto di confronto tra i commercianti del Forum.

Ma una cosa è certa. Ieri sera si è consumato uno strappo difficile da ricucire.

Ora è tempo di assunzioni di responsabili, forse anche di contarsi.

Vedere chi è reale e chi è virtuale, mentre tra gli esercenti del commercio e dell’artigianato – sconvolti per quella che definiscono un’autentica sbattuta di porta in faccia – c’è chi vuol essere indipendente  e c’è chi vuole  costituire una nuova associazione.

“E’ brutto, dopo vent’anni che Carmelo Ioppolo mi conosce, e sa la storia di tutti noi – dice Nino Bruno – vederlo agire così ed essere trattati così.

Nessuno voleva sottrargli nulla, o mancargli del rispetto istituzionale che merita, volevano attenzione, avevamo bisogno di chiarire.. eravamo lì per questo.

C’era il sindaco, Peppino Magistro, l’assessore al commercio, Antonio Traviglia il delegato alle manifestazioni, e poi tanti consiglieri comunali.

Era il posto giusto ed il momento giusto, senza formalismi, non era un festival, né una passerella istituzionale, era come stare ad un bar, tra amici.. questo credevamo.

La sua si può definire una fuga di fronte le nostre richieste.. Oggi siamo noi che chiediamo di contarci e di contarsi…

Se l’Acib sono i commercianti allora siamo noi… e quella è casa nostra…

Se l’Acib è sola quella che appare allora rappresenta il nulla nel senso che nulla ha che fare con i commercianti ed è – giustamente –  altro.

Se rappresenta i commercianti allora noi non possiamo essere nemici come siamo stati trattati”.

Parole dure, amare

“Abbiamo sempre cercato l’unità, il confronto, e l’abbiamo sempre detto anche nei comunicati stampa.

E’ una nostra esigenza stare uniti.

Abbiamo invitato e atteso, di certo noi non abbiamo sbagliato”.

Ora sarà la diplomazia di Peppino e Salvo a far ritrovare il bandolo della matassa, troppo alta la posta in palio.

Il commercio, i suoi posti di lavoro, l’economia di un paese sono così importanti da imporre a tutti, se è il caso, di fare un passo indietro, con umilità, riconoscendosi.

30 Ottobre 2013

Autore:

admin


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist