Gli scatti hanno la data di questo ferragosto, quando “le formiche”, poco distanti dalla spiaggia di Capo d’Orlando, si umanizzaro e divennero un’altro spazio di questo percorso che Lorenzo Cassarà ha avviato con la sua macchina fotografica, il suo intuito e la voglia di rapportarsi in un momento di socializzazione, mettendo alla prova l’identità collettiva e sociale di un territorio che si ritrova nell’aggregarsi attorno ad un suo luogo simbolo.
Ora Lorenzo presenta, affidandoli al “rete” alcuni scatti, i primi di quella giornata, che diverranno, a dicembre, parte di un grande mostra alla pinacoteca orlandina.
Ma tornando al progetto del fotografo mirtese, e importante evidenziare che “cura ut valeas” vuole come dice Cassarà, “mettere insieme tutte le anime della comunità è il punto di partenza per una migliore prospettiva dei rapporti sociali”. – che continuando afferma -” L’opera è il risultato di un momento, frazioni delle nostra esistenza che ci mettono in contatto con l’altro essere, ritrovandosi un una condizione armonica primordiale, l’uomo legato alla sua terra”.
Parlando ancora di “cura ut valeas”, che ha visto già inquadrare le location dello scoglio di Brolo e della “Madonnina” di Messina, Cassarà dice:” intendo avviare un ciclo di singoli interventi artistici site – specific sul nostro territorio urbano ed extra urbano, cominciando così a riattivare e a ricostruire quei rapporti di relazioni socio-culturali tra i cittadini e ed il loro tessuto urbano .
Nel caso delle fotografia di quest’estate questa è stata quella di creare una grande istallazione umana intorno allo scoglio della Formica, quasi un grande abbraccio degli orlandini e dei turisti al nostro grande mare così da valorizzare quel patrimonio di risorse umane e naturali da tempo dimenticato.
“A ciò si unisce – conclude Lorenzo Cassarà – la convinzione che l’arte possa costituire un valido strumento per realizzare questo obbiettivo, perché ogni cittadino pur non essendo un artista, sente la necessità di esprimere se stesso”.
