Il palco è quello del Musikula, qualche sera fa, ma la canzone è già nota, cantata ed arrangiata tante volte nei pub, cresciuta nota dopo nota, arricchita verso dopo verso, da storie e leggende metropolitane che parlano e fanno parlare la “Piovra”.
Giovedì passato, la band degli Allurakì, l’ha ricantata sul palco, per un pubblico vociante e caciaroso, e ben si è legata agli scritti di Sant’Agostino e Neruda che la presentatrice del festival, Antonella Nieri recitava sul palco.
Lei parlava di vita e bellezza (aprendo proprio il Festival con “Che cos’è la bellezza” di Antonio Presti), di riscatto di una terra, di voglia di andare avanti.
E Turè Muschio cantava dell’uomo ninja che per batterlo ci vuole un altro “uomo ninja”.
Cantava di una vita né spericolata, né affascinate; ma vissuta entrando ed uscendo spesso da un cella; di tatuaggi sul corpo; di una dentiera troppo larga; di un amore per il vino che non tradisce come quelli che passano e trapassano l’anima.
Di belle donne che hanno affollato il suo letto, che ora spesso è vuoto.
Di chi ha vissuto ai margini, emarginato, ma che ora, a sessant’anni suonati, accolto dai giovani, voluto bene ed anche coccolato, trova spazi di dialogo, di riconversione, di recupero: non più considerato nel gergo un malacarne, ma uomo di cuore e d’onore.
Turè canta passione e vita dell’ultimo bandito – si fa per dire – brolese.
“Torno subito” scritto su un cartone sull’uscio di casa, lasciato lì per i carabinieri che ne controllano la libertà vigilata mentre lui va al bar a bere l’ultimo prosecco, vestendo uno smoking, mai usato per le grandi occasioni, e quindi portato al fresco – anche se era l’ultimo dell’anno.
E poi ancora un “non si può far neanche il bagno” detto in maniera sorniona, uscendo dalle onde di un mare che conosce bene, per mettersi, ancora bagnato, dei braccialetti troppo stretti, dopo aver evaso ancora una volta i domiciliari.
Arresti e fermi, tra il serio ed il faceto – qualche condanna pesante, lui Salvatore, all’anagrafe, se la ricorda – arresti che quasi gli valgono un record da guinnes dei primati, per lui, che a Milano e in Germania ha scontato incontri sbagliati, amicizie azzardate o ingombranti, una gioventù mai vissuta.
Un blues, ben sostenuto da una buona band, dal ritmo imposto dalle percussioni di Fabrizio Ribaudo e dalla tromba di Antonio Vitali (visto anche suonare con Alessandro Mannarino) dove – con la voce giusta – Salvatore Muschio canta la dignità degli ultimi, che si sofferma sull’indifferenza di tanti, che scimmiotta valori precisi, ma non li deride, che accarezza il sorriso della Piovra, il suo codino, il suo atteggiamento da macio declinando tra note e musica, codici e valori, come altruismo e solidarietà, denunciando emarginazione e malinconia.
Un sound che dice delle cose, ma non sta a suggerire le scelte degli altri.
Una canzone, allegra, strafottente, quella degli Allurakì, nel loro stile, ma zeppa di pietas, inondata da confidenze e ricordi, che poi diventano emozioni.
E la Piovra non è più un ultimo, ma uno tra tanti, al bar.. che dice, sorridendo “champagnesssss” – sorride a chi gli offre una birra e ne condivide con lui il piacere di berla – e brinda alla vita che non è stata generosa, ammorbata da sprazzi di solitudine e cinismo, di “non me frega niente” e tante carezze per i cuccioli di cane che gli fanno compagnia.
Compagnia come i ragazzi che salgono per le viuzze del castello a dividere con lui un fiasco di vino e sentirlo raccontare la stessa storia, ripetuta mille volte, in un quartiere dove ancora lui è il Re, come quando da bambino, batteva tutti, con il suo scudo ottenuto dal guscio di una grande testuggine…esattamente come il ninja che sogna di incontrare e battere.
msm
nel mondo dei Brolesi un posto anche a Turè Muschio ed alla Piovra.
“Brolesi” la sezione del nostro giornale dedicata a storie e personaggi più o meno noti, che hanno caratterizzato la vita del paese.
Se avete voglia di leggere altro ….
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Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.
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A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano
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BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”
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Storie Brolesi – Luca Buonocore… la Cina è vicina ed il Futuro è già realtà, anche dentro uno spot televisivo
Brolo, Brolesi e la Chiesa – Dieci anni fa veniva ristrutturata
Maestri a Brolo, Domenico Siragusano – Improvvisamente mi torna in mente il mio maestro
Brolesi – I Contipodero, a cavallo di tre secoli
BROLESI – DON MICHELE IL “RAGIONIERE”. STAMANI I SUOI FUNERALI
Brolesi che vanno via – La morte di Don Vasile, centenario del paese
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BROLESI DI SUCCESSO – DIANA ANDREOTTI AL VIRGIN AUSTRALIA MELBOURNE FASHION FESTIVAL
BROLESI TRICOLORI – AL CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA 2016 C’ERA ANCHE FRANCESCO BACINA IODICE
BROLESI – I vent’anni del “Central”
NINO CAMPOCHIARO – Quando un eterno sognatore, che non si arrende mai, va via
BROLESI – A Rossella Bruno il iMig2016
LEO CARANNA – “La gente aspettava il suo arrivo”, mentre sentiva il rombo della sua auto
PIPPO LIONE – E’ morto questa notte un “Signore” della politica brolese
FOTO & SIMBOLI – Il Silenzio per i Caduti del Mare
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DEDICHE E RICORDI – A Brolo tutti pronti per il Torneo dei Tornei di Tennis
“PARALIPOMENI” – παραλειπόμενα. Ma il Maestro Speziale non ha tralasciato nulla nè prima nè dopo
Storie Brolesi – Il “Barone” del mare
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
FOTO E SIMBOLI – Il 4 novembre, Don Santo, a Brolo, la Festa dei Reduci
LA MORTE DI UN ANGELO – Ninuccio che va via. Il dolore di tutti che abbraccia la sua famiglia
CANTERINI DI BROLO – Hanno fatto girare in 36 anni il Mondo intorno a Brolo
PER NINUCCIO – SCUOLE CHIUSE A BROLO, NEL POMERIGGIO, PER PARTECIPARE AI FUNERALI
BROLO SILENTE – PER NINUCCIO LACRIME E PALLONCINI BIANCHI
LUTTI – Brolo ha una “stella” in più
LA MORTE DI PIETRO MIRAGLIA – IL GIUDICE BROLESE SI È ACCASCIATO DURANTE UN’UDIENZA. INUTILI I SOCCORSI
STORIE BROLESI – Trent’anni che sembrano ieri. Nella mostra alla “Multimediale” scatti inusuali di come eravamo
BROLO – La Mostra di com’eravamo sino al 6 gennaio alla Multimediale
STORIE BROLESI- Foto che fissano brindisi e incontri aziendali di fine anno, ma che dicono molto di più
UN AMORE INABISSATO SUI FONDALI DELLO SCOGLIO DI BROLO. CORREVA L’ANNO 1964
GIULIA PINO – INSEGNÒ A BROLO. ANARCHICA, SOCIALISTA, AMAVA LE RECITE E LA CULTURA… LASCIÒ UN PIANOFORTE ALLA “SUA” SCUOLA