Un accesso prefettizio per verificare se al Comune di Falcone ci siano pericoli di infiltrazione mafiosa, un intreccio di responsabilità tra amministratori locali, funzionari e personaggi in odor di mafia.
E’ un interrogazione dei contenuti pesantissimi quella del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, presentata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, al Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, e al Ministro della Giustizia, Paolo Severino.
A seguito di dichiarazioni di collaboratori di giustizia sarebbero emerse circostanze gravi, tali da stravolgere la buona amministrazione di Falcone, liberando fiumi di denaro e realizzando opere non soggette a gare d’appalto e finanziabili con la pratica della discrezionalità.
Di Pietro ha chiesto inoltre al governo se la competente Procura della Repubblica abbia avviato indagini e quali iniziative si intenda mettere in atto per verificare e prevenire fenomeni d’infiltrazione di tipo mafioso nell’attività amministrativa del Comune di Falcone.
Sono sereno e tranquillo, ci ha dichiarato il sindaco di Falcone Santi Cirella, perchè tutti gli atti amministrativi sono stati compiuti nel rispetto della legge; in riferimento alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, secondo Cirella, sussistono molte imprecisioni e non ci sono riferimenti temporali.
Questo argomento è stato oggetto di dibattito in consiglio comunale e di alcuni articoli di stampa; “Ho querelato sia il giornalista, quanto i consiglieri comunali. Questi ultimi, ha proseguito Cirella, sono stati rinviati a giudizio. In ultimo una stoccata a Di Pietro. “Dopo il servizio che ha prodotto la trasmissione Report su RaiTre, non accetto lezioni di legalità dal leader di Italia dei Valori”.
fonte amnotizie