“Mi rivolgo di nuovo a Ivan Lo Bello e gli chiedo di farla finita, una volta per tutte, con la retorica e gli slogan. Si passi ai fatti adesso. Gli ho scritto facendogli presenti le situazioni disastrose in cui versano Ignazio Cutrò e Valeria Grasso, due imprenditori coraggiosi che hanno denunciato e si sono ritrovati abbandonati dallo Stato e da Confindustria. Lo Bello ha ignorato loro e me”.
E’ la risposta dell’europarlamentare Sonia Alfano, responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di Italia dei Valori e Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime della Mafia, al presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello. In un articolo di oggi del Giornale di Sicilia, Lo Bello si impegna a schierarsi in prima linea contro gli aguzzini al posto degli imprenditori che hanno paura e per questo non denunciano.
“Quella di Lo Bello è una provocazione che non condivido. Gli imprenditori coraggiosi ci sono, ma se denunciano e poi vengono lasciati al loro destino, abbandonati dalla politica e dal mondo dell’imprenditoria e vessati dalla mafia con minacce e attentati, perdono fiducia nelle istituzioni. Valeria Grasso si trova ad un bivio e Ignazio Cutrò ha messo in vendita i suoi organi – racconta Sonia Alfano – ma nemmeno questo basta per far sussultare le coscienze”. Secondo l’europarlamentare, infine, “non saranno le invettive o i proclami a indurre gli imprenditori a denunciare il racket ma la prova che lo Stato e Confindustria ci sono davvero, pronti a fare quadrato intorno a chi trova il coraggio e la forza per schierarsi con la giustizia. Oggi non è esattamente così che vanno le cose”.

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