«Giovanni Spampinato fu uno di questi giornalisti innamorati della ricerca della veritàe delle notizie scritte senza guardare in faccia nessuno. Uno di quei cronisti con la schiena dritta e il taccuino sempre a portata di mano che il potere, soprattutto quando è colluso, anche oggi non ama».
Lo ha dichiarato il deputato europeo dell’IdV e presidente dell’Associazione nazionale familiari vittime di mafia, Sonia Alfano.
Giovanni Spampinato, cronista del giornale “L’Ora” ucciso a Ragusa il 28 ottobre 1972 da Roberto Campria, figlio dell’allora presidente del tribunale di Ragusa, in un contesto che all’epoca non venne adeguatamente investigato in sede giudiziaria. Spampinato indagava sull’uccisione di un facoltoso ingegnere-imprenditore, Angelo Tumino, che era avvenuta a Ragusa il 25 febbraio dello stesso anno.
Spampinato era anche impegnato in una inchiesta sulle attivitàdel neofascismo in Sicilia, in relazione pure a situazioni di contrabbando e di affari illeciti con la mafia che avevano luogo lungo le aree orientali dell’isola.

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