Una tradizione, quella del ferragosto, nata negli ultimi trent’anni che si consolida e che piace. Atipica perchè non legata alla “festa” religiosa con la quale “‘u jocu focu” si accomuna da sempre. Anche quest’anno a Brolo lo spettacolo pirotecnico – splendido – ha disegnato sogni e suscitato emozioni…peccato che la burocrazia e il rilascio dei permessi – indipendenti sia dalla volontà dell’amministrazione che da quella dei jocufucari, abbia impedito l’attuazione dello spettacolo piromusicale programmato… E’ stato bello lo stesso, e sarà per la prossima volta. Le foto sono di Giuseppe Pidonti.
Giusto per dare un senso ai “fuochi”.
Questi si sparavano durante ed al termine delle processioni sacre che hanno sempre rappresentato momento spirituale collettivo (tra i pochi che a Brolo ancora davvero unisce trasversalmente la comunità sopra le parti e senza le fazioni).
Le processioni si snodavano per le vie cittadine, vedevano la “giunta” di San Giuseppe con la Madonna, con dietro Sant’Antoninoo o il mesto incedere dell’Addolorata, quando già era sera, in quella che certamente rimane la processione più suggestiva dell’anno.
Momenti in cui si raccoglieva l’animus della gente che assisteva al passaggio di Santi e Patrone.
La spiritualità collettiva anche a Brolo, quindi, si manifestava come anelito collettivo.
Si chiedevano grazie e perdono e quella protezione che serviva per poter continuare a lavorare tra magazzini di limone e quelli del sale dove c’erano sarde e acciughe da conservare, per la famiglia, per mandare i figli a scuola, per non aver la malaria.
Insomma un rapporto diretto tra uomo-natura- sacralità.
E così le processioni si snodavano fra canti e preghiere, con molte donne vestite con gli abiti del Santo o della Santa (Santa Rita e Sant’Antonino e far da padroni tra le preferenze delle donne, che vestivano così, anche per un mese o per un anno, a seconda dell’importanza del voto fatto, anche i bambini di casa salvati dalla tisi o dalla polmonite, e prima ancora dalla “spagnola”).
Processione tutte partecipate delle quali si potevano cogliere vibrazioni intense o raccogliere altri “segnali” con le coperte ai balconi per le figlie da maritare, i ceri accesi, le lampadine illuminanti i vicoli.
Ed i mortaretti?
Avevano una funzione ben precisa.
Oltre a scandire il transito della processione, l’uscita della Chiesa, il passaggio sul ponte del torrente Brolo, l’arrivo alla Marina, oppure gli spari all’alba , le “castagnole” sul sagrato, le “bombe”, sia al rientro della processione in Chiesa che alla fine della serata che si levavano in cielo col preciso significato di “spaventare” il demonio che infuriato, inseguiva le Statue Sacre per carpirle la Spiritualità collettiva, della quale era inseminato il Popolo di Dio che seguiva la celebrazione religiosa.
I mortaretti diffondevano il rumore ovunque, con fracasso continuo, e si concludevano sempre con una “cassa infernale”, cioè con il fendente definitivo.
Il diavolo terrorizzato, fuggiva all’inferno (cassa “infernale”) e se ne stava accucciato.
La Vergine Annunziata, l’Addolorata, San Pietro, Santa Lucia o Santa Rita, e le altre Statue sacre presenti nella Chiesa di Brolo allora avevano vinto!
L’antropologia culturale ha studiato queste forme che risalgono alle ere precristiane e si possono osservare ancora oggi in alcune ritualità orientali (quando la luna viene oscurata da una nube, si leva altro il rumore di tamburelli, campanelli e quant’altro, nel tentativo di spaventare la nuvola e farla così andar via), ma ancor più indietro, e così il rito del fuoco alla fine dell’inverno sulle campagne del Sud, per spaventare gli spiriti maligni e purificare la famiglia contadina, potremmo giungere perfino al cospetto dei Sacri Misteri Eleusini: la vittoria della vita sulla morte attraverso la scoperta dell’Anima.
Quindi Festa, Spiritualità e Tradizione.
Forse ora elementi lontani dagli spari del ferragosto, ma questo poco importa..
Noi ci godiamo ugualmente lo spettacolo… torniamo un pò bambini, battiamo le mani e dedichiamo quei giochi di fuoco in cielo ad una tradizione, di lavoro e d’arte, tutta brolese.
Brolo infatti vanta una vera scuola di jocufucari, i Castorino da sempre, ma prima ancora i Materia, con Don Biagio, e poi ancora il giovane Riturante, figlio di Cesare che sposò una Castorino e chi ora, venendo da quelle “botteghe” si è lanciano in proprio.
Una tradizione con forti vincoli di parentela familiare, fatta anche di contrasti e amicizia, di patti e di rabbie, ma anche di morti.
Come quelli dei caduti sul lavoro.
Ed allora il ricordo va a Don Natale, alla signora Paola ed alla giovanissima Inuzza.
Ad un mestiere pericoloso ma affascinate, dove un tempo l’innesco elettronico si sconosceva, la sicurezza era un lusso, il botto più forte era fatto dai miscugli di polvere pirica e tritolo, gli effetti colorati, scaturivano non da tecnologie made un cina, ma da alchimie di sapienti di dosaggi di polveri da sparo, ossidanti, sale e cloruri, dove micce e spolette venivano misurate al centimetro e l’elettronica – quella di oggi – degli inneschi data dalla cicca della sigaretta.
Un lavoro duro, in quelle “casematte” sulle alture “di Murtidda”, che in un maggio di tanti anni falcidiò i tre “giochufucari”.
Gli spari di ferragosto, eseguiti da Natale e Roberto Castorino, che hanno entusiasmato tanti splendidamente eseguiti, alla fine sono dedicati anche a loro.
Ultima chiosa.
Le tradizioni bisogna conoscerle bene nel loro significato, prima di pensare di buttarle via o declassarle a procedure fredde e senza significato, o semplici tavoli zeppi di litigiosità.
La festa aveva anche questo compito.
E quando manca la spiritualità collettiva, dove bisogna trovar l'”Amor di Dio” invece del “Timor di Dio” – sotto l’aspetto religioso – e dove serve recuperare il senso della civitas sociale, perchè serve dare un senso alla Città Laica per distruggere la malignità degli odiatori, dei vendicativi, dei presuntuosi al comando o dietro una tastiera, degli arroganti…
Ed i fuochi diventano simbolo e ingredienti per una recuperata felicità di una Città Aperta, non timorosa nè servile, senza tessitori occulti… libera e pronta a guardare al futuro, a nuove Feste, a nuovi punti d’incontro.
da leggere
http://scomunicando.hopto.org/notizie/brolo-la-polemica-dellestate-corre-lungo-la-processione-della-barche/
anche quest’articolo si inserisce nella rubrica” Brolesi” per leggerli:
IL BELLO SEPOLCRALE – DI CERTO NON ABITA A BROLO
L’AVVOCATO PEPPINO GEMBILLO – A Quarant’anni dalla Sua Morte
SALVATORE RICCIARDELLO – Genio Creativo
VALERIO SPEZIALE – … sognando le Olimpiadi, ed intanto vince ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Montecatini Terme
41 ANNI – a Brolo la ” Classe 1970″ festeggia con i due maestri
SANTI & SANTE – A Brolo, Santa Rita, una volta era, ma resta, al Festa dei Reduci
BROLO TRA VECCHIO E ANTICO – Fare i conti con le ignoranze e le omissioni di piani regolatori zoppi e le miopie della Soprintendenza
LINA RANDAZZO – E’ morta l’ultima maestra della prima grande scolarizzazione brolese
PRIMO MAGGIO A BROLO – Quando la banda suonava si sfilava sotto la Bandiera rossa
TRA MEMORIE & FUTURO – A BROLO SI FESTEGGIANO GLI OTTANT’ANNI DELL’AZIONE CATTOLICA
DON CONO “U SARTU”- Le sue mani si muovevano con disinvoltura, sulle stoffe “incimate” e ricordavano l’abilità dei chirurghi
NINO RICCIARDELLO – Il Piccolo “Principe”
“FEMMINELLO DI BROLO” – Una specialità di limone pressochè scomparsa … e non si può non ricordare Pippo Salvatore Gentile
RICORDANDOLO – Cono Bruno
MARIA MANERI – E’ stata la maestra di chi ha oggi sett’annni. Ma a Brolo in tanti la ricordano ancora
L’ADDIO A TURI ZIINO – Forse l’ultimo socialista storico di Brolo
BROLO, L’ULTIMO MAGAZZINO – “Il paese che non c’è più”
UOMINI & BETTOLE – TEPOROSI BARATRI DI VAPORI E DI GENTE, CONFINI VERSO LA TERRA DI MEZZO, SONO STATE UN “PEZZO” DI BROLO
PESCATORI – Attraverso alcuni scatti il “ti vogghiu cuntari…” dei pescatori
MEMORIA & RICORDO – Nei giorni dedicati a Paolo Borsellino pochi ricordano che Piera Aiello è cittadina onoraria di Brolo
DON CICCIO – IL POSTINO CHE SUONAVA SEMPRE DUE VOLTE!
DON NINO “CIURIDDU” – L’ultimo Sacrestano di Brolo
POETI BROLESI – Linda Scaffidi: “Quando la profondità vive nascosta nella superficie”
INCONTRI BROLESI – CARMELO E SALVATORE IN MARTINICA
OGGI E’ SANTA RITA – A Brolo era la Santa dei Reduci
BROLO – Quando il Paese fece un Processo alla storia, riabilitando i 15 operai condannati nei moti del ‘21
PROVOCAZIONI – A PARLAR DI CIMITERI SI PUÒ ANCHE MORIRE… OPPURE SOFFERMARSI A RIFLETTERE
SUCCESSI – Un pezzo di “cuore” brolese batte nella Ferrari. Il sogno di Peppe Agnello diventa realtà
BROLO – Amarcord, la V A geometri si ritrova dopo 25 anni
LA FOTO – Amarcord brolese, il “Matrimonio”
“Amarcord” Brolesi – Le Moto e i Vitelloni
DONNA CARMELA – Non negò mai un bicchier d’acqua a nessuno, dagli operai ai bagnanti e visse per decenni nel “casello” di Brolo
BROLESI – I Tripi, da generazioni apprezzati per la professionalità nel difficile lavoro di essere vicino alla morte
DON ENZO CARUSO – UN ANNO FA… A BROLO
SICILIA DA VIVERE – Il “Giornale d’Italia” dedica un ampio servizio al Castello di Brolo
FESTE E TERRITORIO – Oggi quella del Lacco
IL “BARONE” – DAGLI ABISSI ALLE INERPICATE VERSO I COMUNI PIÙ ALTI DELL’ISOLA
BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE
Brolo – Tutti meno uno
Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”
Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese
Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –
STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA
Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese
STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare
SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO
RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo
Poeti Brolesi – Vittorio Ballato
Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè
NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”
Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”
LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.
LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO
DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO
DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana
CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”
CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo
CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”
BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”
Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco
BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”
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BROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco
BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”
BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943
BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943
BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati
Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America
Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.
Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto
BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore
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BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”
Brolesi – Morire per un lavoro.
BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ
BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”
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Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli
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BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”
BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda
BROLESI – E loro andavano all’Università
BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista
BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.
BROLESI – “Reverendi”
Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.
Brolesi – “Peppinello”
Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”
Assenze – Ciao Giovanni.
Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta
A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano
PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE
Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via
BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”
Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino
Rivedendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori
Brolesi – Mimmo Caranna, a dieci anni dalla sua scomparsa
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Storie Brolesi – Luca Buonocore… la Cina è vicina ed il Futuro è già realtà, anche dentro uno spot televisivo
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Maestri a Brolo, Domenico Siragusano – Improvvisamente mi torna in mente il mio maestro
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BROLESI – DON MICHELE IL “RAGIONIERE”. STAMANI I SUOI FUNERALI
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BROLESI DI SUCCESSO – DIANA ANDREOTTI AL VIRGIN AUSTRALIA MELBOURNE FASHION FESTIVAL
BROLESI TRICOLORI – AL CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA 2016 C’ERA ANCHE FRANCESCO BACINA IODICE
BROLESI – I vent’anni del “Central”
NINO CAMPOCHIARO – Quando un eterno sognatore, che non si arrende mai, va via
BROLESI – A Rossella Bruno il iMig2016
LEO CARANNA – “La gente aspettava il suo arrivo”, mentre sentiva il rombo della sua auto
PIPPO LIONE – E’ morto questa notte un “Signore” della politica brolese
FOTO & SIMBOLI – Il Silenzio per i Caduti del Mare
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DEDICHE E RICORDI – A Brolo tutti pronti per il Torneo dei Tornei di Tennis
“PARALIPOMENI” – παραλειπόμενα. Ma il Maestro Speziale non ha tralasciato nulla nè prima nè dopo
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ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
FOTO E SIMBOLI – Il 4 novembre, Don Santo, a Brolo, la Festa dei Reduci
LA MORTE DI UN ANGELO – Ninuccio che va via. Il dolore di tutti che abbraccia la sua famiglia
CANTERINI DI BROLO – Hanno fatto girare in 36 anni il Mondo intorno a Brolo
PER NINUCCIO – SCUOLE CHIUSE A BROLO, NEL POMERIGGIO, PER PARTECIPARE AI FUNERALI
BROLO SILENTE – PER NINUCCIO LACRIME E PALLONCINI BIANCHI
LUTTI – Brolo ha una “stella” in più
LA MORTE DI PIETRO MIRAGLIA – IL GIUDICE BROLESE SI È ACCASCIATO DURANTE UN’UDIENZA. INUTILI I SOCCORSI
STORIE BROLESI – Trent’anni che sembrano ieri. Nella mostra alla “Multimediale” scatti inusuali di come eravamo
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STORIE BROLESI- Foto che fissano brindisi e incontri aziendali di fine anno, ma che dicono molto di più
UN AMORE INABISSATO SUI FONDALI DELLO SCOGLIO DI BROLO. CORREVA L’ANNO 1964
GIULIA PINO – INSEGNÒ A BROLO. ANARCHICA, SOCIALISTA, AMAVA LE RECITE E LA CULTURA… LASCIÒ UN PIANOFORTE ALLA “SUA” SCUOLA
SUCCESSI – Un pezzo di “cuore” brolese batte nella Ferrari. Il sogno di Peppe Agnello diventa realtà
RICORDANDO – 23 anni fa moriva Padre Lo Presti
CIAO GIOVANNI – E’ morto a Milano, forse l’ultimo “guascone” brolese
FUTURI GIA’ SCRITTI PER BROLESI DI ALTRA GENERAZIONE – Giuseppe amava già da bimbo le macchine da corsa, come suo nonno. Oggi ne progetta i motori e non smette di ricordarlo
BROLO – Com’era… Di cero c’è voluto un grande impegno per devastarla
EUGENIO FAVANO – “Brolo Giardinu all’orienti”
TRA MEMORIE & FUTURO – A BROLO SI FESTEGGIANO GLI OTTANT’ANNI DELL’AZIONE CATTOLICA
SANTI & SANTE – A Brolo, Santa Rita, una volta era, ma resta, al Festa dei Reduci
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BROLO – LA POLEMICA DELL’ESTATE CORRE LUNGO LA PROCESSIONE DELLA BARCHE
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MAGIE IN CIELO – U JOCU DI FOCU. A BROLO, QUELLO DI FERRAGOSTO