La vittoria di Giorgianni è netta ed indiscutibile, grazie ai 3693 voti raccolti su 7854 votanti che gli hanno permesso di chiudere con il 48,59% delle preferenze.
L’esponente centrista è stato ben supportato dalle liste che lo hanno appoggiato in particolar modo dall’Udc (1161 voti), Il PD con i suoi 813 voti, la lista Nuovo Giorno con i suoi 873 voti mentre ha raccolto 570 preferenze l’Art. 1- Autonomia e Libertà.
Deludente, invece, l’apporto dato alla coalizione da Fli che con i suoi 367 voti non raggiunge il quorum per avere il seggio e quindi rimane senza consigliere comunale.
Il successo di Giorgianni conferma la robusta presenza dell’Udc a Lipari e alle eolie, in particolar modo nella frazione di Canneto che si conferma vera e propria roccaforte centrista con le 378 e 513 preferenze su 670 e 842 votanti.
Questi dati fotografano fedelmente una situazione che sembrava abbastanza chiara e definita fin dalla comunicazione dei primi dati ufficiali.
I risultati delle urne hanno sorpreso il neo sindaco, che ribadisce come questo attestato di stima da parte della cittadinanza aumenti le sue responsabilità per il suo mandato “ mi aspettavo la vittoria – ammette candidamente Giorgianni – ma questo successo così netto aumenta le responsabilità verso l’elettorato perché non potrò davvero deludere nessuno. La cittadinanza ha sposato questo progetto perché crede fermamente che noi potremmo essere il cambiamento per Lipari e le eolie”.
A breve, naturalmente, partirà il totoscommese su chi farà parte della ginta comunale. Proprio in quest’ottica l’unico rischio che può incontrare Giorgianni è proprio quello di dover soddisfare troppe aree diverse tra di loro (Udc, Fli e Pd). La maggioranza bulgara di Giorgianni, di conseguenza, ha rappresentato una vera e propria debacle per il Pdl e per il sindaco uscente Mariano Bruno.
Ma Giorgianni non è stata l’unica spina nel fianco di Bruno e del Pdl visto il risultato clamoroso ottenuto dal Vento Eoliano di Francesco Rizzo. La storia ormai è arcinota: Rizzo ormai da mesi viene indicato come candidato in pectore del Pdl a Lipari per poi ripiegare proprio in extremis sul redivivo Gianfranco Grasso, indicato da Mariano Bruno come personaggio ideale per garantire continuità amministrativa.
A questo punto però scoppia, nonostante le dovute dichiarazioni di facciata, un vero e proprio “caso eoliano”, quando Rizzo decide di candidarsi autonomamente per la sindacatura con la lista Vento Eoliano “(movimento da lui creato circa un anno fà), provocando le ire del Pdl che vede un proprio iscritto concorrere con un proprio candidato. Evidentemente però i conti in casa Pdl non sono stati fatti correttamente, visti i 941 voti raggiunti da Rizzo, con la sua sola lista, contro i soli 1072 voti raggiunti da Grasso che invece era supportato da Pdl, Mpa e la lista civica Punto Freccia.
Numeri alla mano il risultato del Pdl diventa ancora più negativo se si pensa che nelle due sezioni di Vulcano, da sempre vero e proprio punto di forza di Mariano Bruno, Grasso ha raccolto solo 57 e 66 preferenze.
Non c’è dubbio che la scelta del Pdl non ha pagato innanzitutto perché non si è capita quella voglia di cambiamento che si respirava alle eolie, preferendo puntando invece su un progetto continuativo. Inoltre si è sottovalutato il contraccolpo che l’elettore avrebbe avuto, davanti ad un così radicale e inatteso cambiamento a poche settimane dalle elezioni.
Adesso però il vento (mai paragone sembrò più azzeccato) sembra cambiato in confronto a qualche settimana fa, grazie a Ciccio Rizzo e al suo vento Eoliano, che sarà rappresentato da un consigliere grazie ai 373 voti di lista raggiunti.
Rizzo, ormai considerato da tutti il “vincitore morale” di questa tornata elettorale, si focalizza sul significato politico del suo risultato “non c’è dubbio che questo è segnale dao dalla gente umile di Lipari, proprio quella a cui noi ci siamo rivolte – ha spiegato Rizzo – il nostro consenso l’abbiamo formato nelle contrade dimenticate.
Politicamente credo che il Pdl forse si deve interrogare su questa batosta su altri risultati deludenti ottenuti in Sicilia, su tutti Barcellona che è sempre stata una fucina non indifferente di consensi”. Oltre a Rizzo si sono ben destreggiati anche Ersilia Pajno con la lista Il faro- insieme di può (424 voti di sindaco e 501 di lista) e Pietro Lo Cascio che ha ricevuto 424 preferenze come candidato a sindaco mentre la sua lista, La Sinistra, ha chiuso con 391 preferenze,
Antonio Macauda