La nota a seguito le “dimissioni” dell’onorevole Bernardette Grasso.
Come Consigliera Regionale di Parità per la Sicilia, apprendo con stupore e con grande rammarico la rimozione della presenza femminile dalla giunta Musumeci.
Consapevole della gravità degli effetti di questo avvicendamento, che rimuove l’unica donna, pur avendo dato prova di intelligenza ed operosità, tali da avvalorare il concetto della qualità della presenza femminile che non è, e non può essere, solo una questione di mera partecipazione, ma di intelligenza, sensibilità e capacità.
Da oggi la visione politica della Sicilia diventa monoculare, porterà con sé solo la visione al maschile e questa visione distorta che non rappresenta la società porterà inevitabilmente a promuovere politiche che non vanno nella direzione delle pari opportunità e di una crescita equa e paritaria del sistema economico e sociale.
Mentre l’Europa si muove nella direzione della parità e della promozione della partecipazione femminile nei ruoli apicali; la Regione Sicilia cancella l’identità e la presenza delle donne.
La decisione si pone in violazione dei principi costituzionali sulla parità, nonché in assoluto spregio delle norme sul funzionamento del governo regionale e dell’assemblea regionale che meno di un anno fa ha approvato una norma che garantirà dalla prossima legislatura il vincolo della presenza minima di un terzo di donne in giunta.
Intanto adesso la Regione Sicilia cancella l’identità femminile e si pone come l’ultima regione d’Italia per democrazia paritaria.
Prof.ssa Margherita Ferro
Consigliera Regionale di Parità per la Sicilia