MARINA DI PATTI – Un viaggio tra memorie perdute, ricordi svelati, luoghi incantati… il nuovo lavoro di Anna Ricciardi
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MARINA DI PATTI – Un viaggio tra memorie perdute, ricordi svelati, luoghi incantati… il nuovo lavoro di Anna Ricciardi

Ci sono canti, nenie,  preghiere che vengono dal mare e che ritornano al mare benedetto da Madonne e Santi protettori.

in un reportage a più voci tra musica e libro
Così Anna Ricciardi racconta il prossimo lavoro su Patti Marina, la sua Marina
 C’i sono sussurri, voci di uomini, di  donne, di bambini, che si inseguono e si mescolano in un polifonico suono, che emerge di soppiatto, come sospinto dalle brezze e dai venti che si incuneano nelle viuzze marinare; ci sono  visi e  forme di uomini e donne di un tempo senza tempo, immagini  di chi ci rendeva felici da bambini, senza neppure saperlo.
Ci sono canti, nenie,  preghiere che vengono dal mare e che ritornano al  mare benedetto da Madonne e Santi protettori. 
Ci sono i  racconti di chi serba ancora la Marina che non c’è più ma  pronta a svelarsi ancora una volta con le sue onde a volte impetuose, arrabbiate ma che ritornano calme al primo schiarire del giorno. 
Storie antiche, testimonianze frutto di ricerche bibliografiche, racconti di esperienze vissute in prima persona, e ricerche capillari sui testi degli etnomusicologi dell’Ottocento che hanno restituito ottave, versi, storie, proverbi raccolte proprio a Patti (mi riferisco a Giuseppe Pitrè, Lionardo Vigo, Salomone -Marino) che saranno il nerbo portante di uno studio che vuole farsi memoria”
Così Anna Ricciardi racconta il prossimo lavoro su Patti Marina, la sua Marina
“Il Progetto inizialmente prevedeva un lavoro musicale con alcuni musicisti e interpreti siciliani e che ora si è trasformato, vista la varietà del materiale reperito, in un reportage a più voci.
Sergio Bonanzinga
Fondamentale e illuminante lo studio dei saggi dell’etnomusicologo e docente universitario Sergio Bonanzinga.
le scoperte
Grazie alle sue pubblicazioni è venuto alla luce tra le altre cose, che la Tarantula cantata da Zu Paulu Betta nel disco Patti Marina in Sicilia (reportage di Otello Profazio) è l’ultimo esempio riferibile  alla tradizione del  tarantismo in Sicilia e che le Tre sorelle, cantata da Antonia Barbera, fa parte di quei canti popolari arrivati in Sicilia dal Piemonte e “sicilianizzato” in varie paesi siciliani tra cui, appunto, anche a Patti.
le novità
Si scopre, inoltre, che Pitrè aveva un gancio meraviglioso, il Sacerdote Caleca di Patti, che gli restituì molte ottave di canzoni di amore che ricordano per certi versi arie petrarchesche; si scopre anche che Pitrè rinvenne tra i graffiti delle carceri dell’inquisizioni dello Steri di Palermo, ottave appartenenti a Simone Rau E Requienses  (Palermo, 18 luglio 1609 – Patti, 20 settembre 1659) che diventerà di lì a poco, vescovo di Patti. (1658).
luce alle memorie
Ecco è giunto il momento di dare luce a queste memorie, è il momento di dare un senso ad una identità che traluce di sacro, che racconta i visi buoni della Marina, e come dice il cav. Gaetano Caleca (che sarà uno dei protagonisti di queste memorie per la storia secolare della sua famiglia) di uomini che seppero guardare lontano, anche nelle notti profonde, quando il solo faro era la luna.
8 Novembre 2022

Autore:

redazione


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