L’intervista di Denise Ubbriaco
Mattia Scaramuzzo, acrese d’origine e romano d’adozione, è un giovane artista calabrese determinato a conquistare un posto importante nel mondo cinematografico.
Lo abbiamo visto nel cast di straordinarie pellicole come: “Posti in piedi in paradiso”, “Sotto una buona stella”, “L’abbiamo fatta grossa”, “ Le nozze di Laura”. La lunga gavetta, la sua particolare dedizione, lo spirito di sacrificio e l’amore per la sua terra lo hanno motivato e spinto all’ideazione del format CineIncontriamoci, pensato come un salotto di cultura e di incontri, che ha tra i suoi obiettivi principali la promozione della Calabria, della città di Acri, ma soprattutto della cultura.
CineIncontriamoci, ormai giunto alla sua quarta edizione, rientra nel progetto nazionale Old Cinema. Partner dell’evento sono la Regione Calabria, la Calabria FilmCommission,Banco di Napoli, l’associazione culturale “Stato delle persone” e il comune di Acri. Dopo Andrea Roncato, Loredana Cannata e Carlo Verdone, il 27 maggio 2017 è stato il turno di Neri Parenti.
Per saperne di più, ho avuto il piacere di intervistare Mattia Scaramuzzo.
Dimmi di più sul tuo conto. Chi è Mattia Scaramuzzo?
“Mattia Scaramuzzo è semplicemente un ragazzo che ha sempre sognato, e sogna ancora, di lavorare nel cinema, con umiltà e passione, cerca di ritagliarsi un posticino in un mondo che, usando una metafora, è una giungla.”
Quando è nata la passione per il mondo cinematografico?
“Sin da piccolo, ho provato amore per la settimana arte e mentre i miei coetanei giocavano a pallone, andavano in bici, io rimanevo a casa a guardarmi film da Totò a Fantozzi e molti altri.”
Qual è il tuo punto di riferimento artistico?
“I miei riferimenti nel cinema sono tanti, però faccio un distinguo molto importante. Stimo molto il professionista, ma amo e mi ispiro a tutti gli artisti che hanno un cuore, una grande generosità e che più sono grandi e più sono umili. Credo che questa sia la prima cosa sulla quale bisogna soffermarsi e bisogna prendere sempre come riferimento.”
CineIncontriamoci sta accogliendo grandi star del cinema italiano. Il tuo intentoè fare di Acri una vera e propria location di appuntamenti cinematografici e promuovere la cultura in Calabria. Dico bene?
“Si, credo che chiunque ami la propria terra e la propria città, debba renderla parte integrante della propria attività e della propria vita, anche se non si è artisti o non si lavora nel campo dello spettacolo. Il patriottismo dovrebbe vivere in ognuno di noi ed io, in questo momento, attraverso il CineIncontriamoci, sto dando un piccolo contributo ad una terra spesso marchiata solo da negatività.”
So che sei molto legato a Neri Parenti. Raccontami del vostro primo incontro.
“L’incontro con Neri è avvenuto all’età di 17 anni, grazie ad un regalo di compleanno dei miei genitori. Da lì, ha cercato di aiutarmi, insegnarmi qualcosa del mestiere, ma soprattutto mi ha considerato un amico e questo ha un valore assoluto per me.”
Qual è il suo più grande insegnamento che porterai sempre con te?
“La costanza, la determinazione, la passione, il sapersi rialzare quando qualcosa non va, ma soprattutto l’umiltà di considerare tutti uguali. Una volta mi disse : “Mattia per me andare a cena con De Sica e Boldi o con un semplice amico come te è la stessa cosa”.”
Quanto è difficile per un giovane farsi spazio nel mondo cinematografico?
“Oggi come oggi, non credo che solo nel mondo cinematografico sia difficile affermarsi. E’ il mondo del lavoro che è in crisi, anzi ti dirò di più, secondo me per un giovane è più facile, sotto alcuni aspetti, far emergere il proprio talento, grazie alle nuove tecnologie. Basta pensare che con un telefonino puoi fare un film. Credo che la cosa importante sia la formuletta magica: talento + momento giusto+ posto giusto + fortuna = lavoro.”
Dopo il docufilm “La penna di Bruzio”, sulla figura di Vincenzo Padula, stai lavorando a un progetto sul Beato Angelo, dopo il riconoscimento del miracolo decisivo alla canonizzazione. Il film si chiamerà “Il buon seminatore”, liberamente tratto dal libro omonimo di Giuseppe Julia. Puoi anticiparmi qualcosa?
“Si, è un progetto che mi vede nelle vesti di produttore, insieme alla regista Giulia Zanfino. Al momento posso solo dirti che il soggetto è scritto, ma siamo alla ricerca di finanziamenti.”
Progetti futuri?
“Oltre a “Il buon seminatore”, sto lavorando ad un progetto denominato “Genialità Italiana”. Più in là, spiegherò nel dettaglio di cosa si tratta. Dico solo che è un format simile al CineIncontriamoci, ma su scala nazionale. In più, lavorerò in un film in produzione, di cui non posso svelare ancora il titolo.”
Sogno nel cassetto?
“Trovare una ragazza, sposarci e fare una famiglia, a prescindere dal lavoro che farò.”
Denise Ubbriaco
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