Così “Meluccio” Perrone, come promesso, rompe il silenzio ed in una nota spiega i motivi dalle sue dimissioni da consigliere comunale.
Melo Perrone, consigliere della Lista Orlandina ed ex assessore al bilancio, ha atteso l’ufficiale ingresso in aula della sua subentrante, Graziella Facciolà, per chiarire la sua posizione dopo l’abbandono del Consiglio a seguito delle critiche che il sindaco ha mosso sulla gestione passata gestione del bilancio. Una passata gestione che coincide con la gestione amministrativa di Enzo Sindoni e con il ruolo di assessore dello stesso Perrone.
Di fatto un gesto, quel del consigliere dimissionario, che era nei fatti, nella logia e nella coerenza della politica. Un agire coerente come in molti hanno detto.
Perrone, ora senti il dovere di ringraziare “i cittadini”, quelli che “col loro consenso mi hanno concesso questo privilegio che ho ogni giorno cercato di ricambiare dando il meglio di me avendo sempre l’unico obiettivo di dare più risposte possibili alle istanze dei cittadini, e di rispondere in ogni azione all’interesse della Comunità Orlandina”.
Poi si dice “orgoglioso della indiscutibile crescita di Capo d’Orlando, ed onorato di esserne stato protagonista nei dieci anni nei quali ho ricoperto il ruolo di assessore nell’amministrazione guidata dal fraterno amico Enzo Sindoni”.
Lui non ritiene “di dovere elencare gli straordinari risultati conseguiti in ogni ambito: che Capo d’Orlando sia citata ad esempio di efficienza e qualità nell’intera Sicilia, è per me motivo di orgoglio, come credo lo sia per ogni Orlandino” Ed evidenzia che “Tutto ciò non è avvenuto per caso, e che sia successo in anni di crisi per l’intera nazione mi porta a ritenere che da quel percorso si debba prendere esempio per garantire al nostro paese un futuro all’altezza del recente passato- ed ancora – Gli effetti della riduzione dei trasferimenti e delle diverse scelte amministrative compiute dall’amministrazione Ingrllì, hanno spinto il Sindaco ad esporre le difficoltà che come ogni suo collega, si trova ad affrontare, suscitando forse al di là delle sue intenzioni, preoccupazioni e sfiducia che non mi sento di condividere”.
Poi nel dettaglio fa le pulci al bilancio: “Che i conti del Comune siano in assoluto ordine lo certificherà tra qualche giorno il sindaco stesso, proponendo al Consiglio Comunale l’approvazione del bilancio preventivo 2018, dal quale è già rilevabile (pag.61 e 62) un avanzo di amministrazione presunto al 31 dicembre 2017, di €.1.777.977,51”.
E politicamente, in maniera sferzante, pur se cosparsa da melassa, congedandosi, auspica “che sforzi ed attenzione futura del Sindaco, vadano alla riscossione dei crediti, superiori ai debiti che ha pubblicamente dichiarato, ed all’innalzamento degli incassi, ad esempio accelerando il rilascio di autorizzazioni e concessioni edilizie, dai quali derivano gli oneri di urbanizzazione che negli ultimi due anni si sono notevolmente ridotti. La minore capacità di incasso, determina un’inferiore possibilità di spesa e di conseguenza un livello più basso della qualità dei servizi e delle manutenzioni. Il recupero degli standard ai quali Capo d’Orlando è abituata, passa quindi da scelte ed azioni future, e non da improbabili confronti con la storia recente che mi vanto di avere contribuito a scrivere!.
Ed intanto i consiglieri comunali di Capo d’Orlando, Angiolella Bottaro, Sandro Gazia, Gaetano Gemmellaro, Alessio Micale, Gaetano Sanfilippo e Daniela Trifilò, hanno chiesto al presidente del consiglio comunale, Carmelo Galipò, la convocazione del consiglio comunale per discutere sulla reale e documentata situazione debitoria del comune. Una richiesta che segue l’interrogazione sul tema che lo scorso 20 giugno scorso, gli stessi consiglieri comunali avevano presentato al sindaco Franco Ingrillì, ma rimasta ancora senza risposta. Da qui la richiesta di convocazione del consiglio comunale.