Memoria – a Dieci Anni dalla Scomparsa di Antonio Ragusa
Dal Palazzo, Politica

Memoria – a Dieci Anni dalla Scomparsa di Antonio Ragusa

antonio ragusa dieci anni dalla morte

In tanti ieri sera nella Chiesa di S. Giacomo a Messina, anche grazie al passaparola di facebook. Padre Salvatore Alessandrà ha raccolto sull’altare i pensieri che per tanti erano preghiere e li ha presentati nella giusta forma a Chi di dovere.

“Antonio vive e rinnova in noi con l’esempio del suo vissuto il significato profondo dell’essere testimoni. Si vinca o si perda” ha scritto oggi Antonio Vita in un post dove ha pubblicato alcuni scatti della commemorazione.

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Il ricordo di Antonio Ragusa nelle parole di Giuseppe Provenzale

La storia e il percorso del nostro Movimento sono stati contrassegnati da contributi importantissimi per la sua attuale dimensione politico-dottrinale.

Soldati politici appartenenti a differenti generazioni hanno costituito per tutti noi dei modelli assoluti di esempio militante, si è trattato di autentici maestri, proprio perché il ruolo del maestro non volevano interpretare. Uomini capaci di comandare perché da sempre avvezzi all’obbedienza e al sacrificio.

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Della ricchezza del patrimonio esemplare forzanovista fa parte a pieno titolo anche il camerata messinese Antonio Ragusa, come Massimo Morsello, Giovanni Zampardi e altri, piegato, infine, prematuramente, solo da un nemico subdolo, conosciuto esclusivamente grazie all’infelice e inadeguata espressione “male incurabile”.

Fin da giovanissimo, Antonio fu protagonista della lotta politica nella sua città, prima con Ordine Nuovo di Clemente Graziani e poi con il Fronte della Gioventù, di cui fu apprezzato segretario provinciale.

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Nei primi anni ’80 si ritirò dall’attività politica in polemica con il M.S.I, per tornare alla militanza dopo la cosiddetta “svolta di Fiuggi”, quando aderì alla Fiamma Tricolore.

La comunità che Antonio ricercava, da fervente cattolico e da uomo di saldi principi morali, era, però, destinata ad essere quella di Forza Nuova, movimento che riconobbe come suo naturale approdo: per FN fu segretario provinciale a Messina e autorevole componente dell’Ufficio Politico Nazionale.

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Diede vita a svariate iniziative di denuncia e, in una tra le città più massoniche d’Italia, organizzò importanti convegni contro lo strapotere delle logge, che combatteva anche grazie al prezioso bagaglio culturale di cui disponeva, era infatti un profondo conoscitore delle insorgenze legittimiste e del Regno delle Due Sicilie, la cui bandiera campeggiava dietro la sua scrivania nella sede forzanovista della città dello stretto.

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Di grande rilevanza, tra le numerose iniziative da lui progettate e realizzate, fu il primo “Memorial Beppe Alfano”, a cui presero parte anche i familiari della vittima, tenutosi in anni in cui pesava sul giornalista ucciso da mafia e massoneria un’ assoluta damnatio memoriae.

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Ma, il convegno sull’impresa di Lepanto, da lui promosso anche per celebrare il ruolo svolto da Messina, porto da cui salpò la flotta guidata da don Giovanni d’Austria, assume nella sua biografia un ruolo di particolare rilevanza: fu proprio il 7 ottobre, infatti, anniversario della grande vittoria cristiana contro i turchi e festa della Madonna del Rosario che la rese possibile, il giorno scelto da Dio per richiamare a sé un validissimo combattente cristiano, da sempre animato da un esemplare e coerente spirito di milizia.

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A dieci anni dalla sua morte fisica, le parole che Roberto Fiore gli indirizzò allora non hanno smarrito minimamente la loro attualità: “Lascia a noi un compito arduo, quello di dover procedere senza una persona saggia e fidata a cui chiedere conferma e consiglio; ci lascia anche l’esempio che ci anima a continuare, con volontà ferma, l’opera costante per la giustizia e per l’onore del nostro popolo”.

Giuseppe Provenzale –Vicesegretario nazionale di Forza Nuova

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Articolo precedente dell’1\9\2015

ANTONIO RAGUSA – UN INCONTRO NEL 10° ANNIVERSARIO DALLA MORTE

Quest’anno ricorre il 10° anniversario della scomparsa di Antonio Ragusa. Chi gli è stato vicino tanti anni non lo ha dimenticato, non ha dimenticato le sue incommensurabili doti umane, il suo attaccamento alle Idee, la sua militanza politica, appassionata e coerente con la sua vita e le sue azioni. E’ stato programmato un incontro a Messina il prossimo 7 ottobre.

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Antonio Ragusa (il primo sulla sinistra) segretario provinciale e dirigente nazionale della Giovane Italia (poi divenuta Fronte Della Gioventù), durante la visita del segretario nazionale del M.S.I., l’On. Giorgio Almirante a Barcellona Pozzo di Gotto, era l’anno 1971.

“Sarebbe bello se lo ricordassimo tutti con una messa di suffragio, sicuri che a lui farebbe piacere!”.

A lanciare l’iniziativa in suo ricordo è stato Filippo Clementi, creando un evento su facebook, e sempre su questo social c’è un gruppo che lo ricorda (https://www.facebook.com/groups/121653341221653/).

Antonio Ragusa (classe ’47), morì nel 2005, ed era un noto uomo politico di destra, rispettato, per la sua coerenza e per la sua correttezza intellettuale ,riconosciuta a 360°, da tutte le componenti politiche della città.

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Da giovane aveva aderito al “Centro Studi Ordine Nuovo” ed è da annoverarsi tra i  protagonisti della “Destra del ’68” a Messina. Poi negli anni sessanta e nei primi anni settanta lo si ricorda come segretario provinciale del Nucleo Territoriale di Messina e dirigente nazionale della “Giovane Italia” – che sarebbe divenuta da li a poco  “Fronte della Gioventù” – e del “Movimento Sociale Italiano”;
Nell’anno 1973 – anni di svolta e decisioni- Antonio fu esponente di spicco del “Movimento Politico Ordine Nuovo” M.P.O.N., seguì nel 1977 la sua  fuoriuscita dal M.S.I.- D.N.

Una vita politica intensa, presidente di varie associazioni politico-culturali d’area, era attivo in mille situazioni.

Non si tirava mai indietro. Aveva carisma, non era arrogante, argomentava il suo dire, la sua logica politica era stringente, ma non ammetteva nè compromessi nè tradimenti.

Dal 1995 al 2001 Ragusa divenne il primo segretario cittadino – “il federale” – della Federazione provinciale di Messina del “Movimento Sociale Fiamma Tricolore” ed anche segretario regionale per la Sicilia e componente del Comitato Centrale e della Direzione Nazionale del M.S.F.T;

Nel 2001, aderendo a “Forza Nuova” prese le redini della segretaria provinciale e ne divenne dirigente nazionale.

Ma confinare alla sfera politica l’immagine di Antonio Ragusa è limitante.

Lui era un simpatizzante di estrazione monarchica filo-borbonica e da tempo era impegnato per i diritti delle persone disabili, amava la storia, le Tradizioni, Era presente quando si aprì la Libreria La Priramide, in via Ghibellina, ai cineforum d’avanguardia, con Giovanni, Peppino, Renato, Daniele, i Toscano e tanti altri, spesso anche a dirimere le liti tra “i calabresi del Fuan” e  i messinesi al tempo divisi in fazioni, Guelfi e Ghibellini.

Stava anche ponendo delle buone basi per il dialogo della comunità Greco-ortodossa dello Stretto con la Chiesa Cattolica e alle elezioni amministrative comunali dell’anno 2003 era stato candidato alla carica di sindaco della città di Messina con la lista di “Forza Nuova” arrivando a piazzarsi al terzo posto con più di 3.500 preferenze di lista.

ordine nuovo antonio ragusa
Quando giunse la notizia della sua morte, nell’ottobre di dieci anni fa, molti rimasero attoniti, in quanto lui, pur devastato dal tumore, era attivissimo sino a poche ore prima,senza dar fastidio a nessuno come era suo modo di fare e stava preparadno una grande azione di comunicazione e di impegno politico – dopo i convegni fatti – contro le logge massoniche,deviate, che infestavao e infestano la città nei suoi delicati apparati  politici e di potere.
Ora ci sarà un momento di incontro,  il 7 ottobre, a messina, per onorarne la memoria, e, per molti giovani forzanovisti e ragazzi della nuova destra, anche un momento necessario per far conoscere questo “camerata”, storico militante, al quale è stata inbtitolata anche la sezione di Forza Nuova di Messina.
Abbiamo elencato i prestigiosi, e le notevoli qualità politiche di cui Antonio era dotato, ma a molti piace ricordarlo sulle barricate di Reggio, nella stagione dei “boia chi molla”  che spesso lo vide fonteggiare le cariche della polizia ma anche vestire i panni di splendido oratore.
E per lui che amava il simbolismo anche quel 7 di ottobre, festa della Madonna del Rosario vittoriosa a Lepanto, molto cara ad Antonio, diventa un segnale.
Seguendo l’evento su facebook si potranno aver maggiori ragguagli sul programma della manifestazione.

 

 

 

 

 

 

 

8 Ottobre 2015

Autore:

redazione


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