“Una mattina mi son svegliato… e non ho trovato più il sindaco!”. Sembra incredibile come Giuseppe Buzzanca, quantunque non sia ormai da tempo primo cittadino di Messina, e dopo aver subito una cocente sconfitta elettorale alle Regionali, continui ancora a vedersi cadere dal cielo “riconoscimenti”. L’ultimo gli è arrivato ieri pomeriggio, in occasione della “Befana degli amministratori”, simpatico concorso organizzato da Legambiente di Messina, giunto alla ventiduesima edizione, che quest’anno è stato supportato dal suffragio popolare, a seguito delle “befanarie”, una sorta di primarie svoltesi il 29 dicembre nell’isola pedonale di Via Dei Mille.
Ovviamente a Buzzanca la Befana non poteva che far recapitare carbone, nel caso specifico “alla carriera”, roba da oscar, insomma, per il seguente motivo che, in sintesi, esprime il giudizio dei votanti: “Il fallimento di Messina”.
In questo senso sono innumerevoli gli elementi che Legambiente ha raccolto, tutti espressi con quella sottile ironia che attraverso lo “scherzo” fa emergere gravi realtà di quella sua amministrazione, tipo “aver accettato con sacrificio numerosi incarichi”, oppure, “aver preso una città con poco verde ed ora è invece una città…al verde”, e poi ancora un’altra, simpaticissima: “Aveva preso una città nella quale i cittadini erano lontani dalla politica comunale ed ora addirittura gli stessi assediano ogni giorno il Palazzo, ed anzi si arrampicano sui cancelli per avere un rapporto più diretto”.
La premiazione, condotta da Daniele Ialacqua e Santina Fuschi, tra i principali esponenti dell’associazione ambientalista, si è svolta nel salone della parrocchia di S.Maria di Gesù Inf. di Provinciale, dinnanzi ad una motivata e folta platea.
L’altra novità introdotta quest’anno è stato il premio “borderline”, nel senso che qualche “eletto”, a seguito del voto popolare, si è visto considerare, contemporaneamente, tra i “buoni” da alcuni e tra i “cattivi” da altri.
Ma andiamo con ordine a leggere i “quadri”, con i nomi dei “vincitori”, i premi ricevuti e le motivazioni da cui scaturiscono le scelte tra chi ha meritato caramelle e chi carbone.
Oltre Buzzanca, tra i “cattivi”, premiati con un altro “carbone alla carriera” c’è tutta l’ATM, indistintamente. “Una volta ci attaccavamo al tram!”, è il titolo ironico dato dagli organizzatori al riconoscimento “per la liquidazione dell’ATM”.
Una “semplice” calza di carbone è invece andata a Giuseppe Di Bartolo, assessore provinciale alle politiche scolastiche, poiché “Messina è penultima in Italia per situazione edilizia scuole”. L’oggetto della motivazione è stato accompagnato da una frase tratta da Charlie Brown: “A volte la notte me ne sto sveglio nel letto e mi chiedo ‘dove ho sbagliato?’- Poi una voce mi dice ‘Ti ci vorrà più di una notte per questo’.
Ma il “premio” ha colto anche qualcuno che abita nei piani alti della politica: Mario Monti, ribattezzato “Mani di forbici”, titolo che richiama il film di Tim Burton, è stato “punito” per “aver tagliato tutto tranne la società Stretto di Messina S.p.A., e le spese che questa sostiene ogni anno per soddisfare l’insaziabile mostro di cemento e acciaio chiamato Ponte sullo Stretto”. Per il “professore”, in omaggio proprio un paio di forbici ed una calza traboccante di carbone.
Un semplice chicco, sempre di carbone, ma che per i motivi che accompagnano il premio si suppone di notevole sostanza, è stato invece recapitato ad un nuovo componente della Giunta Regionale, Antonino Zichichi, ”Assessore pieno di energia nucleare”. Non poteva certo sfuggire a Legambiente, che si batte da una vita su questo scottante tema, la sconcertante esternazione del famoso scienziato, il quale “sarebbe felice se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari”. E fortuna che in tal senso è stato vinto un referendum…
Al presidente dell’Autorità Portuale di Messina, Antonino De Simone, napoletano doc, al chicco di carbone è stata aggiunta una caramella: “Vide Napule e po’ muore…ma non avevo ancora visto Messina!” è l’enunciazione, ma sulla motivazione del premio c’è poco da scherzare, visto anche il momento che stanno attraversando l’ex Teatro in Fiera occupato (adesso “Pinelli”) e tutta l’area in cui è compreso. De Simone, che per il ritiro del premio ha delegato una sua funzionaria, si è “conquistato” questo riconoscimento “per avere annunciato un bando europeo per gestione spazi cittadella fieristica ai privati, ma esprime disponibilità agli occupanti del Teatro in Fiera”. C’è qualcosa che non quadra.
E adesso due calze “borderline” con carbone ed aggiunta di un caramella. La prima è andata a Fabio D’Amore, ex commissario dell’ente Fiera di Messina, come “migliore dei peggiori”, in quanto “non è riuscito a salvare la fiera di Messina come aveva promesso, ma qualcosa ha provato a farla”.
La seconda è andata al commissario del Comune di Messina, Luigi Croce: “Croce… e Delizia? (ovvero Mission Impossible). Messina si salverà?” Premesso: “il suo arrivo è stato accolto da tutti con fiducia, anche se qualcuno sembra abbia detto, con amara ironia, ‘l’uomo giusto con il cognome giusto’”. La conferma viene dai conti comunali che l’ex procuratore di Messina da dovuto subito spulciare. A questo punto si attende con ansia la “delizia”, ma Legambiente si chiede se è il caso, intanto, di confidare su un nuovo detto: “Croce e …Crocetta”.
“Abbiamo sempre avuto difficoltà a trovare i buoni amministratori, ed allora da qualche anno abbiamo allargato i premi alla società civile e personalità cittadine che si sono impegnate in difesa territorio” ha detto Daniele Ialacqua nella sua introduzione.
E per fortuna, perché tra i “buoni” come amministratori, c’è soltanto il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, premiato con una calza di caramelle per i suoi primi atti su rifiuti e acqua pubblica. E qui si ripropone un quesito: “Crocetta e Delizia (!?!)”.
Per il resto si evidenzia una folta schiera di realtà differenti. Per tutti, la befana ha riservato calze con caramelle ed elogi, tra gli applausi dei presenti.
Alla Prefettura di Messina, il merito d’aver installato dei pannelli solari sul tetto della storica sede di via Garibaldi. I funzionari incaricati dal Prefetto di ritirare il premio hanno comunque rivelato una “verità” che non ci meraviglia per niente: “L’impianto non ci rende ancora completamente autonomi – hanno detto – perché il finanziamento ottenuto dal nostro Ministero non ci consentiva l’ultimazione dell’impianto. La speranza è che ciò possa avvenire nel 2013”. Per loro una simpaticissima frase di Woody Allen: “C’è sempre una luce in fondo al tunnel…speriamo non sia un treno”.
La scuola “Albino Luciani” di Fondo Fucile, quartiere difficile, in stato di degrado ed abbandono, “che non stimola certo né speranza né fantasia” come commentano da Legambiente, ha avuto l’idea e la capacità di realizzare un albero di Natale interamente con materiale riciclato. Al motivo del premio si aggiunge la solidarietà e lo sprone affinché si venga fuori da quella difficile situazione. L’intonazione, per loro, di un passo del “Sabato del villaggio” è davvero appropriata: mentre la Befana si aggira tra la desolazione di quella periferia avverte la sensazione che quando “intorno è spenta ogni altra face, e tutto l’altro tace, odi il martel picchiare…”.
Restando un po’ sul tema del “Chi fa da sé” , l’associazione “Insieme per la rinascita di Galati” ha meritato il premio per aver ripulito con scrupolo, da rifiuti ed erbacce, le aree del villaggio e l’arenile. Ma non basta, perché la Befana ha anche scoperto che quei cittadini hanno pure provveduto alla “progettazione di un’area verde e gioco”, nonché programmato iniziative per “migliorare la qualità della vita”. Davvero complimenti.
“Biolis”, è un esercizio commerciale che tratta prodotti biologici, ma anche macro-biotici e contro le intolleranze alimentari, tutto insieme (è questa la specialità), ed è in attività da ben 10 anni (grande novità, visti i tempi). Per la titolare, dott.ssa Virzì, i dolci della Befana, con questo oggetto: “Siate curiosi, siate folli”.
Quest’altra è simpatica: “Un anno a tutto Gas”, ma chiariamo subito il termine, che sta per Gruppo d’Acquisto Solidale. Il premio va alla prof.ssa Patrizia Panarello, che all’Università porta avanti temi come consumo critico e responsabile, biologico, commercio equo e solidale e quant’altro, impegnandosi in attività anche fuori Messina.
Nel corso del 2012 le attività ecologico – naturalistiche di Ganzirri hanno portato la firma degli “Ecosiciliani”, coordinati dalla “vulcanica” Margherita Pagliaro. “E…state a capo Peloro” è il nome della loro campagna ed il titolo dell’oggetto del premio. “Pulizia collettiva di strade e spiagge, mercatini, laboratori in piazza, creazione di isole pedonali, e persino la sagra della cozza” è quanto di buono l’associazione ha fatto.
Ad eccezione delle problematiche in campo occupazionale che affliggono la città, in questo momento a Messina non si parla che dell’occupazione del Teatro in Fiera, ribattezzato “Pinelli”, ad opera di un nutrito gruppo di giovani che intendono ridare dignità a quella struttura da diciotto anni in preda al degrado e all’abbandono. Nello stesso tempo si intende sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela della cittadella fieristica come bene comune, e “strapparla” alle pulsioni degli enti preposti (Autorità portuale in testa), di affidare la titolarità per il suo “recupero” a società private.
Agli “Occupanti del Teatro in Fiera” sono andati applausi e caramelle con questa menzione: “Preoccupasi è bene, occupare è meglio!”. A nome di tutti ha ritirato il “riconoscimento” Claudio Risitano, da tempo tra i più accreditati portavoce dei movimenti cittadini: “Abbiamo occupato il teatro, restituendolo alla fruizione di tutti, e lo ristruttureremo attraverso la nostra azione dal basso, sulle macerie che la classe dirigente di questa città ha costruito sulle spalle della ricchezza sociale”. Ma sull’incredibile “successo” dell’iniziativa Risitano si mantiene cauto: “Finora abbiamo ricevuto solidarietà totale, così tanta da farci preoccupare, poiché se nessuno si lamenta vuol dire che c’è qualche problema…” E precisa: “Noi siamo puri come colombe e astuti come serpenti. Sappiamo distinguere le solidarietà sincere da quelle che invece non lo sono”.
Se il Palacultura “Antonello” da un po’ di tempo, al di là dei concerti e delle mostre temporanee, svolge attività degne del suo nome, si deve senza dubbio a Renato Accorinti, attivista a tutto campo, strenuo difensore della bellezza, della cultura e della vivibilità cittadina, che “da sempre lotta in favore degli ultimi, per i diritti umani, per un mondo migliore”. E’ suo il merito d’aver condotto vittoriosamente la battaglia per il recupero della biblioteca e dell’archivio storico, affinché venissero tolti dagli umidi bassifondi nei quali penosamente dimoravano, e trasferiti, appunto, al Palacultura. Per l’indomabile ecopacifista messinese, un riconoscimento a dir poco beneaugurante, in vista del suo prossimo, straordinario impegno: la candidatura a sindaco, sospinto da oltre tremila cittadini che hanno sottoscritto l’iniziativa. Questo l’oggetto: “Sempre più in alto” , detto a lui che per destare attenzione sui problemi della città scala sempre palazzi, alberi, etc. e dieci anni fa si arrampicò sul Pilone per gridare “No al Ponte”. Ed ecco la condizione: “La calza di buono 2013, traboccante di caramelle, dovrà essere ritirata in cima a Palazzo Zanca…!”
La befana di quest’anno, vista la valenza di certe battaglie condotte in altre parti della Sicilia, ha ritenuto opportuno oltrepassare i confini cittadini ed approdare in territorio di Niscemi, provincia di Caltanissetta.
La battaglia contro il MUOS (Mobile User Objective Sistem), ribattezzato l’ecoMUOStro di Niscemi, consistente in tre gigantesche antenne paraboliche della marina Militare USA da installare in un’area all’interno di una riserva naturale, già occupata da 41 macro antenne NRTF (Niscemi Naval Radio-Transmitter Facility), è giunta al culmine.
Il presidio allestito accanto a quella base al fine di evitare il transito della famigerata gru che dovrebbe issare in cielo quelle parabole, ha evitato, negli ultimi giorni, l’accesso a tre mezzi pesanti finalizzati allo scopo. Ma quanto può durare questa “resistenza”?
“Siamo rimasti in pochi ed abbiamo bisogno di sostegno materiale” dicono Gabriella Sentina e Herman Scrofani, giunti in evidente ma giustificato ritardo, a cerimonia conclusa, per ritirare, anch’essi, a nome del comitato NO MUOS, i beneauguranti dolci della Befana di Legambiente. Ciò non ha tuttavia evitato che alcuni presenti li attendessero per un caloroso abbraccio di sostegno e solidarietà.
Il titolo dell’oggetto del premio, in relazione anche alle inadempienze delle istituzioni di fronte a tanto pericolo per la salute pubblica, causato dalle onde elettromagnetiche che provocano danni all’uomo e all’ambiente, è assolutamente centrato: “Il sonno della r…egione genera MUOStri”.
La Befana degli amministratori, istituita ed organizzata da Legambiente, tra sorrisi e battute, riflessioni e speranze, dà appuntamento, dunque, al prossimo anno, con tanti auguri di buon 2013 a tutti, in virtù anche delle tante novità politico – amministrative che si profilano all’orizzonte.