– di Corrado Speziale –
La Commissione consiliare Lavori Pubblici, come anticipato dal presidente Libero Gioveni nel corso della prima riunione, riguardo al completamento della copertura del torrente Annunziata, tornerà a riunirsi il prossimo 29 aprile. Rispetto alla seduta precedente, di fronte ai rappresentanti del comitato di cittadini, saranno presenti l’assessore comunale ai Lavori pubblici, nonché vicesindaco, Salvatore Mondello e il geologo Salvo Puccio, nella qualità di coordinatore dell’Ufficio del Commissario straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico in Sicilia.
Con l’apertura dell’ultima uscita autostradale di Giostra, avvenuta alla vigilia di Pasqua, che interessa i mezzi provenienti da Palermo, la viabilità lungo le strade ai margini del torrente Annunziata subirà notevoli incrementi, con ulteriori frequenti paralisi del traffico in corrispondenza di alcuni punti nevralgici.
Il comitato spontaneo che chiede il completamento della copertura, che riguarda circa 700 metri di torrente, ai fini del decongestionamento e sicurezza della viabilità, sottoporrà all’assessore delle proposte affinché i due progetti in itinere, finalizzati, rispettivamente, alla sistemazione idraulica, con ricostruzione dell’alveo dissestato e alla riqualificazione urbana, miglioramento della viabilità, la messa in sicurezza e rinaturalizzazione dell’alveo dissestato, siano propedeutici e funzionali ai lavori di copertura. In vista di tale intervento, già all’inizio degli anni 80, i muri d’argine erano stati muniti di spalle per il posizionamento dell’impalcato.
Alla luce dei fatti, non era difficile prevederlo: svincoli autostradali totalmente percorribili e viabilità all’Annunziata rimasta incompiuta. Così, le conseguenze, tra poco saranno sotto gli occhi di tutti. Al classico “imbuto”, invece di allargare e adeguare lo “scarico” è stato ampliato l’ingresso e aggravata la portata. E dire che la relazione del progetto approvato dal Genio civile nel 1982, rispetto all’imponente fenomeno di urbanizzazione della zona, che negli anni avrebbe incrementato la popolazione di molte migliaia di abitanti, parlava di “necessità di avviare la concreta soluzione viabile a servizio delle suddette zone”. Oggetto dell’intervento: “Lavori per il completamento della copertura del torrente Annunziata nel tratto tra la via Matteotti e la confluenza con il torrente Ciaramita” – Progetto generale. Importo, 2 miliardi e 850 milioni di lire per 880 metri di impalcato in cemento armato. Di anni ne sono passati 37 e il progetto è naufragato nel nulla. Piuttosto, si è lavorato per incrementare il volume di traffico all’Annunziata con opere come gli svincoli autostradali, con la galleria S. Jachiddu, la cittadella universitaria e tante altre strutture sorte nel corso degli anni. La più classica delle conseguenze prevedibili, naturalmente, appartiene alla sfera dell’emergenza: un’ambulanza proveniente dagli ospedali tirrenici, come S. Agata M.llo, Patti, Barcellona e Milazzo in transito verso l’ospedale Papardo, in alcune ore del giorno resterà bloccata nella stretta arteria in prossimità del centro commerciale e del rifornimento di carburanti in corrispondenza della fine della copertura di monte. Restano scoperti circa 700 metri di torrente, mentre l’altro tratto coperto va dal liceo “Bisazza” fino alla rotonda che segna l’inizio della via Consolare Pompea.
Così, un comitato spontaneo di cittadini si è rivolto al sindaco e all’Amministrazione comunale fornendo atti e contributi utili alla risoluzione del problema, partendo dalla proposta che occorre completare la copertura del torrente ai fini di garantire la viabilità. D’altronde, si tratterebbe dell’unico tratto di torrente in zona densamente urbanizzata e trafficata della città, dopo la totale copertura con finalità viarie, compatibili con il regime idraulico, dei torrenti Portalegni (l’attuale via T. Cannizzaro/P. Castelli), Boccetta, Giostra, Zaera (il viale Europa), Gazzi, Papardo, Trapani, San Licandro.
Per questo motivo lo scorso 15 aprile, la prima Commissione consiliare “Lavori pubblici”, si era riunita in seduta ordinaria, ascoltando i rappresentanti del comitato. Ne era scaturito un giudizio unanime da parte dei consiglieri comunali, con interventi favorevoli sull’affrontare il problema della copertura in tempi brevi. In tal senso, oltre al presidente Libero Gioveni, si erano espressi tutti i consiglieri che avevano preso la parola: Massimo Rizzo (Libera Me), Giovanni Scavello (Lega–Salvini), Paolo Mangano (M5S), Giuseppe Schepis (M5S), Salvatore Sorbello (Misto), Alessandro Russo (Libera Me).
Per il comitato erano intervenuti il coordinatore, Pippo Molonia, i geometri Francesco Musciumarra e Giuseppe Sulfaro, il geologo Massimiliano Silvestro.
Al fine di fugare ogni dubbio sulla compatibilità ambientale della copertura in ordine all’art. 115 del decreto l.vo n. 152/2006, era stato chiarito che l’intervento non rientra nella casistica di “stabilizzazione delle sponde e di conservazione della biodiversità da contemperarsi con le esigenze di funzionalità dell’alveo”, secondo cui è da vietare la copertura di un corso d’acqua, in quanto trattasi di zona decisamente urbanizzata e di torrente già coperto a monte e a valle. Ma soprattutto, in questo caso entrano in ballo “ragioni di tutela della pubblica incolumità”.
Attualmente, il Comune di Messina nel torrente Annunziata ha in itinere due progetti. Il primo, in fase esecutiva, “Lavori di sistemazione idraulica del torrente Annunziata e ricostruzione alveo dissestato”, dell’importo complessivo di 2.420.000 euro, lo scorso 20 marzo ha ottenuto in conferenza dei servizi l’approvazione da parte di tutti gli uffici competenti. L’altro, “Lavori di riqualificazione urbana, miglioramento della viabilità, messa in sicurezza e rinaturalizzazione dell’alveo dissestato del tratto urbano del torrente Annunziata”, dell’importo presuntivo di 6.030.000 euro, si trova invece ancora in fase istruttoria e in attesa di finanziamento.
In considerazione di questi due progetti, e in particolare del secondo, che prevede una copertura ancora parziale, il comitato cerca di ottenere l’appiglio affinché la copertura si completi così come prevista allorquando furono realizzate le spalle dell’impalcato. E c’è un dettaglio non da poco: la voce che richiama l’intervento sul fondo alveo attiene ad entrambi i progetti. Per cui, l’idea potrebbe essere quella di ottenere delle economie e sfruttare l’importo residuo verso soluzioni di copertura più consone alle esigenze del luogo. Il secondo progetto sarebbe così da considerare come uno stralcio per la copertura totale. Tale ipotesi, comunque, necessiterebbe di un progetto di completamento, seppur di importo minore rispetto al previsto.
La Commissione consiliare Lavori Pubblici, sull’argomento, così come anticipato dal presidente Libero Gioveni nel corso della prima riunione, tornerà a riunirsi il prossimo lunedì 29 aprile. Rispetto alla seduta precedente, di fronte ai rappresentanti del comitato dei cittadini, saranno presenti l’assessore comunale ai Lavori pubblici, nonché vicesindaco, Salvatore Mondello e il geologo Salvo Puccio, nella qualità di coordinatore dell’Ufficio del Commissario straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico in Sicilia.