MESSINA – Debutto con successo della rassegna teatrale “Maschere di Spaesamento”
Cronaca Regionale

MESSINA – Debutto con successo della rassegna teatrale “Maschere di Spaesamento”

IMG_3522di Corrado Speziale

Gli applausi e la partecipazione del numeroso pubblico che venerdì sera ha gremito la platea del salone delle conferenze al quarto piano del Teatro V.E., è il segno tangibile del successo della “prima” di “Maschere di Spaesamento”, rassegna teatrale inserita nel cartellone del “Circuito del Mito – Sulle orme del Sacro”, in corso a Messina e provincia fino al 20 febbraio prossimo.

A dare inizio alla serie di eventi artistici, diretti da Dario Tomasello, che in queste giornate, tra poesia, musica e flash mob desteranno curiosità e stupore nelle strade e nelle piazze di Messina, è stato il recital della poetessa Jolanda Insana, accompagnata al piano da Luciano Troja.

IMG_3544La Insana, poetessa messinese, classe 1937, di formazione classica, che vive ed opera a Roma, considerata una delle voci più alte del panorama poetico italiano, ha incantato l’ uditorio con le sue liriche composte, recitate e raccontate tra verità, bellezza, suggestione, ironia e spirito di denuncia sulle tragedie che hanno segnato il nostro tempo.
E proprio in questo senso, Dario Tomasello, nella sua introduzione alla serata, ha centrato il tema che costituisce l’asse portante del suo progetto: “Il terremoto non ha ancora smesso di opprimere questa città. Messina sconta una sorta di senso di colpa o peccato originale che si traduce in un autolesionismo. Tutto questo può anche essere codificato attraverso le Maschere di spaesamento, una sorta di volontà di dissimulazione che serve poco, però, a spegnere il senso di scoramento che abita questo territorio. Volevamo, tuttavia, che da tutto questo potesse scaturire una presa di coscienza molto forte”.

E indica, così, la strada che secondo lui conduce al raggiungimento di determinate finalità: “Sosteniamo fortemente che il paradosso di questa città, pur perennemente assente da sé, abbia nella poesia uno dei suoi strumenti più forti, più potenti di rappresentazione e di espressione”.

E presenta, così, Jolanda Insana, come la figura più adatta a tutto ciò, poiché ha dimostrato di avere le qualità “con la sua poetica, la sua intelligenza e con la sua capacità di dire dolcemente e brutalmente le cose che vanno dette qui e altrove, per ciò che riguarda noi e il nostro territorio”.

Dopo l’apertura musicale di Luciano Troja, il recital ha preso corpo e anima con la voce della poetessa che, prima di addentrarsi nella performance, ha comunque tenuto a manifestare il sentimento che nutre per la sua città: “Sono tornata in un luogo di partenza, per me è un’emozione particolare. Qui sono nata, cresciuta e mi sono formata. Se una parola mette in moto memorie, emozioni o altro, è già una cosa straordinaria”.

IMG_3550E giù quindi, con la magistrale interpretazione delle sue liriche, tratte dai primi libri, per poi cimentarsi in alcuni passaggi tratti da “La Stortura”, opera pubblicata nel 2002 da Garzanti, vincitrice, quell’anno, del prestigioso Premio Viareggio, riguardo la quale descrivendo il senso di “cose storte, fisicamente, ma soprattutto moralmente”, dice:  “Tutto è reale, la poesia non è invenzione, divagazione. Nessuno la vuole perché è superflua, però è un grande spazio di libertà, e tutti la cercano”.

Prosegue, poi, con “La Tagliola del disamore”, (Garzanti, 2005) dove, aprendo una singolare parentesi tutta messinese su certe qualità del pescespada, indica il termine disamore non come “la fine dell’amore”, ma come “mancanza di affettività che porta alla violenza, all’aggressione, perché abbiamo sempre bisogno di trovare un nemico fuori di noi”.
Passa poi ad un poemetto dal titolo “La bestia clandestina”, inserito nella sua opera completa, della collana “Gli elefanti di Poesia”, edita da Garzanti nel 2007, descrivendo così il soggetto del titolo: “La bestia clandestina è quella che ci portiamo dentro, che nutriamo, alleviamo, eccitiamo e che è difficile placare, che ci fa vedere tutto il male del mondo, delle persone, ma non ci fa vedere il nostro male. Che ci fa vedere la miserabilità degli altri ma non la nostra”.

Ma il picco più alto, tra recitazione e parafrasi, la poetessa lo tocca con “Frammenti di un oratorio”, (Viennepierre, 2009), opera nella quale ella dà voce ai vivi, ai sopravvissuti alla sciagura, scritta in occasione del centenario del terremoto di Messina e non a caso vincitrice, a pieno titolo, del Premio di Poesia Pascoli nel 2009. A Messina, allora, non perirono solo vite umane, ma anche beni materiali ed al tempo stesso profondi, immateriali, come la rivista “La rinascita della Sicilia e delle Calabrie”, bloccatasi in rotativa, all’atto della tremenda scossa, alla pagina ventotto e mai più stampata. Ed è proprio questo numero che dà ricorrenza di sé, animando la struttura dell’opera: “L’oratorio è formato da 28 testi impaginati in centrato per dare l’idea delle tracce del sismografo  – spiega la poetessa –  ma anche delle lapidi. Ventotto sono le voci, le poesie, ventotto è la data del terremoto”. E come se non bastasse, a questo numero si accosta un’altra fatale coincidenza: ventotto sono le battute che costituiscono il tema musicale di “Santuzza e Bastiano”, suggestivo passo d’amore e di speranza, che celebra la rinascita della vita dal disastro, alla cui lirica si affianca la bellissima composizione del maestro Luciano Troja.

Archiviata con successo la prima messa in scena delle “Maschere di Spaesamento”, da domani le rappresentazioni riprendono con la novità assoluta, che suscita tanta attesa e curiosità, rappresentata dai  “flash mob”, così descritti e motivati da Dario Tomasello: “Si tratta di incursioni a sorpresa, di cui non saprete, al di là dell’orario e del luogo, come e che cosa succederà. Pensiamo che questa città abbia bisogno di una scossa di energia, magari meno letale ma speriamo altrettanto fatale di quella del terremoto”.

Il progetto, messo a punto dall’Associazione culturale “Querelle”, scaturito dall’idea dello stesso Tomasello, della poetessa Insana, di Gigi Spedale e Vincenzo Tripodo, prevede che artisti dell’Actor Gym si esibiscano a sorpresa nell’ambito di rappresentazioni teatrali “on the road” di poesie che riguardano Messina ed il suo Stretto, accompagnate da coppie di musicisti. Gli spettacoli si terranno nelle strade e nelle piazze di Messina secondo il seguente calendario: lunedì 27 a mezzogiorno davanti alla Cattedrale, ed in serata dinnanzi alla Chiesa dei Catalani; martedì 28 tra piazza Cairoli e via dei Mille; mercoledì 29 dinnanzi alla Chiesa di S.Maria del Gesù di Provinciale, ed infine giovedì 30 dicembre, nel pomeriggio a Tremestieri, ed in serata nella Chiesa Madre di San Nicolò di Giampilieri.

Appuntamenti da non perdere, in quanto eventi artistici generatori di energia ed emozioni nel segno della creatività, espressioni di un teatro di strada libero ed itinerante, lontano da schemi e stereotipi.

27 Dicembre 2010

Autore:

admin


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