Il civico consesso messinese fa quadrato attorno ad una situazione economica del Comune grave e che ha messo la politica amministrativa degli ultimi vent’anni con le spalle al muro. Il documento, inviato alle più alte cariche nazionali e regionali, vuole fornire degli spunti per uscire da una situazione che sembra davvero disperata. Per il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Previti, il momento difficile delle casse comunali messinesi sono la logica conseguenza delle difficoltà affrontate da tutte le amministrazioni locali in giro per l’Italia e per la Sicilia soprattutto “ le responsabilità vanno suddivise – ha dichiarato Previti – ai cittadini bisogna spiegare che questa situazione non è solo frutto degli ultimi anni ma di almeno un ventennio e infine la crisi generale ha completato l’opera visto che, in Italia, solo 413 comuni possono vantarsi di avere i conti in ordine. Chiedo – ha poi continuato Previti – alle nostre delegazioni politiche regionali e nazionali di battersi maggiormente per Messina, visto che a Catania sono stati trasferiti 100 milioni di euro e a parma 20, mentre il Comune di Messina ha avuto ben 14 milioni in meno nel 2011 e addirittura 32 nel 2012”.
Il presidente Previti ha poi annunciato che parteciperà alla manifestazione unitaria organizzata dalle sigle sindacali e prevista per sabato mattina. La discussione si è fatta molto più accesa non appena si è parlato dei 24 dirigenti che, oltre allo stipendio, hanno incassato circa 1 milione e 800 mila euro come “indennità di posizione e di risultato”, cifre che devono far riflettere, e molto, visto che stiamo parlando di un Comune in odore di default “ lo abbiamo denunciato più volte – ha dichiarato il capogruppo del Pd Felice Calabrò – il dissento si può ancora evitare, basta un po’ d’impegno da parte delle nostre delegazioni politiche. Le nostre deputazioni adesso devono fare qualcosa per questa città dopo aver ricevuto l’approvazione elettorale. Qui si sta andando verso il dissesto per inerzia e ciò è grave, visto che avrebbe ripercussioni gravissime non solo verso la politica locale ma nei confronti di una intera comunità sociale”. Fuori dal coro l’esponente dell’Udc Melazzo per cui il dissesto sembra inevitabile “la situazione è così grave che nella relazione fornita da revisori dei Conti ed Esperti, che il commissario Croce porterà in udienza presso la Corte dei Conti, c’è scritto che non potranno essere garantiti nemmeno i servizi pubblici, mi spiegate di cosa stiamo parlando?”. Per i firmatari del documento per evitare il dissesto, oltre al già citato impegno della deputazione nazionale e regionale, propongono altre 3 mosse a partire dall’immediato accreditamento nelle casse Comunali dei 18 Milioni di euro di legittimi trasferimenti Statali, elargizione di un prestito a fondo perduto da parte dello Stato per far fronte alla grave crisi in cui versa il Comune di Messina, proposizione degli opportuni emendamenti al D.L. 174 del 2012 volti a garantire l’aumento del fondo di rotazione. Il destino del Comune resta comunque appeso ad un filo, ciò che questa città non meriterebbe sarebbe l’ennesimo “scarica barile” davanti a responsabilità evidenti di amministratori e dirigenti passati e presenti che hanno fatto orecchio da mercante quando la situazione si poteva ancora ricompattare.
Antonio Macauda