Con 14 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astenuti, il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio di previsione 2015, giunto in aula con un ritardo senza precedenti. E’ andato come nelle previsioni, ma dalla seduta è emerso un dato politico significativo con la diserzione in massa di Udc e Dr che ha portato ai duri attacchi di Trischitta – avallati da Santalco – a D’Alia, Ardizzone, Picciolo e Germanà. E’ stato anche il primo voto, su un atto della Giunta, dei tre consiglieri insediatisi il giorno prima. Favorevole il voto di Maurizio Rella, seppur anticipato da una dichiarazione fortemente critica nei confronti dell’Amministrazione che ne delineerà inevitabilmente il percorso consiliare, e di Cecilia Caccamo, entrambi di CMdB. Contrario, invece, quello di Gaetano Gennaro, in linea con il suo gruppo Pd, che ha rispettato in pieno le direttive del commissario Carbone. Voto negativo anche da parte del Ncd. In tutto questo, l’assessore Eller Vainicher bacchetta chi l’ha preceduto al Bilancio: “Capisco le difficoltà, ma non si doveva arrivare a questo punto”, dimostrando sempre più dimestichezza nel conquistare la scena “politica”.
14, 5, 2. Come per magia, attraverso una combinazione, questi tre numeri hanno aperto al “nuovo corso”, un piccolo passo verso una fase, forse, meno asfittica per l’Amministrazione comunale. Con 14 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astenuti, dopo un ritardo senza precedenti, con cinque restituzioni da parte dei Revisori dei conti, il Bilancio di previsione 2015 è stato approvato dal Consiglio comunale. L’assessore al Bilancio Luca Eller Vainicher, è stato chiamato alla sua prima grande prova da quando, in Giunta, è stato chiamato a sostituire Guido Signorino – adesso assessore allo Sviluppo economico – nella complicatissima gestione delle finanze comunali. Sugli spalti, a fare “pressione”, sul Consiglio c’erano i lavoratori di Messinambiente e dei Servizi sociali.
Mai come in questa occasione, anche secondo quanto si avvertiva in aula, sono state d’importanza strategica le assenze dei consiglieri: hanno disertato i banchi, per intero, Udc e Dr. Condivisione zero, dunque. Atto che, da questo momento in poi, disegnerà le sorti politiche all’interno dell’aula che negli ultimi sei mesi ha subito stravolgimenti che l’hanno resa praticamente irriconoscibile dal quadro scaturito alle elezioni amministrative. E non solo. Perché dai soggetti politici chiamati in causa, “rei” d’aver manipolato questa “operazione diserzione” dal centro, passa inevitabilmente il futuro politico-amministrativo di Regione e Comune, in un clima di pre-campagna elettorale ormai acclarato. Gli assenti hanno subito fortissime critiche da parte dei colleghi, durante i loro interventi. Per questo, dal forzista Giuseppe Trischitta, sono stati chiamati in causa più volte i politici che fanno capo a quei gruppi: D’Alia, Ardizzone, Picciolo. Assieme a loro, Germanà, ormai, con il suo Ncd, organico dentro Area popolare, assieme all’Udc.
“Stasera – ha detto Trischitta – ci sono assenze pesanti. Area popolare e Dr dimostrano di essere contro la città. Sono certo che ciò non sia dipeso da loro, ma che sia una scelta dei loro leader. Questi giochi politichi non possono appartenere a questo Consiglio né passare sulla testa della persone. Qui siamo in presenza di famiglie che soffrono. Quei politici non possono determinare le scelte di questo Consiglio. Non abbiamo bisogno di loro”. E si chiede: “Ardizzone, che si vuole candidare a sindaco, può imporre al suo gruppo di non essere presente? Possono fare questo D’Alia, Picciolo e Germanà? Secondo me, no”. E conclude in modo esplicito: “Se Miccichè mi avesse detto di assentarmi dall’aula, l’avrei preso a pernacchie…”
Daniela Faranda, Ncd, fedelissima, nonché cugina del deputato Nino Germanà, era direttamente interessata. E si difende così: “Qui non c’è nessun gioco politico. Io sono in aula, nonostante tutto, e prendo le mie responsabilità dinanzi alla città. Non ho padrini politici. Nessuno dà direttive politiche su cosa fare. I rapporti con i nostri referenti sono solo di tipo politico con la ‘p’ maiuscola. Non svendo i miei valori. Finora abbiamo fatto il nostro dovere fino in fondo”.
Così, Giuseppe Santalco, di Felice per Messina: “Col mio gruppo votiamo questo bilancio, lo facciamo per la città, ma non vogliamo essere considerati forza di maggioranza a fianco di questa Amministrazione. Non è possibile che chi ha una storia politica in questa città, stasera non schiacci il pulsante”. La bacchettata ad Area popolare: “Non possono tenersi conferenze stampa dicendo al contempo tutto e niente…”. Anche la politica ha regole che vanno rispettate”. Da qui la proposta a sorpresa: telefonare agli assenti per conoscere le loro intenzioni. Lo fa la presidente: nessuna risposta dagli interessati.
La seduta si era aperta portando la solidarietà a Carlo Cantali, vittima di minacce per strada, attinenti al voto che sarebbe dovuto avvenire in Consiglio. E’ stato il suo capogruppo Giuseppe Santalco a prendere la parola manifestandogli solidarietà. A seguire, è stato il sindaco Accorinti a manifestare vicinanza al consigliere, nel corso della sua introduzione alla delibera da votare. Dopo aver esortato tutti ad abbassare i toni dello scontro, Accorinti ha giustificato i ritardi del documento, enumerando cosa ci sta dentro e le difficoltà riscontrate, e facendo appello al senso di responsabilità ha manifestato il suo auspicio: “Trovare soluzioni in comune per cercare di migliorare la nostra città”. Dopo di lui, l’assessore Luca Eller, ha inteso fare un intervento “politico”, nel quale ha conquistato la scena, proseguendo la sua “operazione simpatia” in tribuna stampa.
“Mi sono messo al servizio per supportare una Giunta evidentemente in difficoltà per assenza di esperienza amministrativa”, ha detto nel suo intervento. “Chiediamo che vengano prodotti atti più possibilmente condivisi. Uscendo da una programmazione d’emergenza ci può essere un rimbalzo al bilancio. Questa fase si chiama conto previsionale 2015-17. Volando alto siamo in grado di guardare l’orizzonte che ci sta davanti. Il consuntivo 2015 è in fase avanzata, prossimo ad andare in Giunta, e sarà la premessa per comprendere i miglioramenti che ci sono stati. Dopodiché – ha proseguito Eller – stiamo lavorando sul bilancio di previsione 2016-18. Sono un inguaribile ottimista. Vedo reattività. Su Messina mi sto giocando la faccia.
Capisco le difficoltà, ma non si doveva arrivare a questo punto”. La sua speranza nel Governo Renzi: “Necessario l’allungamento dei termini del Piano di riequilibrio, altrimenti non ce la facciamo. Dieci anni sono pochi. Non si possono reggere 50 milioni annui. Con 13-14 milioni diventerebbe un piano socialmente e politicamente sostenibile. Da qui potrà partire la fase nuova. Non abbiamo bisogno di commissari. Messina può rialzarsi da sola”.
In mezzo alla seduta hanno difeso le loro posizioni, il presidente della Commissione Bilancio, Carlo Abbate (misto), Elvira Amata (F.lli d’Italia), Pio Amadeo (Sicilia Dem.), Antonella Russo (Pd), Lucy Fenech (CMdB).
Molto atteso era l’intervento di Maurizio Rella, al secondo giorno da consigliere, dopo i suoi vecchi trascorsi in aula ai tempi del PdS-Ds. L’architetto, esponente della sinistra messinese, adesso in Sinistra italiana, ha fatto parte del movimento CMdB, ma si allontanò dagli accorintiani all’atto della scelta sul Piano di riequilibrio, condividendo le scelte di Sturniolo e Lo Presti. Adesso, coerentemente col suo elettorato e la lista d’appartenenza, ha aderito al gruppo consiliare di CMdB. Posizione: “critica – costruttiva, non preconcetta”. Ha rivolto dure parole ad Accorinti, eppure, con “senso di responsabilità”, ha votato il Bilancio: “Non ho avuto nessuna opportunità di consultare le carte – ha detto Rella – né ho avuto un confronto col mio gruppo. Oggi ho vissuto momenti di grande ansia, incertezza e travaglio. Trovo umiliante quest’aula semivuota, perché è un momento di grande responsabilità che dovrebbe portare tutti ad esprimere il proprio voto.
Mi hanno impressionato, ieri e oggi, anche le manifestazioni di disperazione nei lavoratori qui presenti e mi sono immedesimato nel loro dolore e nella loro rabbia”. Evoca poi il “mantra” da quando c’è Accorinti: “E’ stata sempre invocata la partecipazione, ma il sindaco non sempre l’ha garantita. Tendo una mano a questa Amministrazione e voglio ritenere che abbia la giusta umiltà di riconoscere i propri errori. Voterò favorevolmente”. Applausi dalla destra!. Critica, poi, l’ex assessore Perna per il suo attacco contro i Revisori dei conti: “Avrebbe dovuto farlo quand’era in carica”. Per il futuro: “Voterò gli atti singolarmente – dice Rella – dopo aver consultato la mia area politica. Opererò in maniera libera, responsabile e critico-costruttiva. La rotta può essere invertita. Se ne abbia la volontà”. Queste le intenzioni di Rella, anche se si ha la sensazione che la sua esperienza all’interno di CMdB, anche in Consiglio, avrà vita breve.
Il voto sul Bilancio. All’appello nominale sono risultati assenti: Adamo, Carreri, Consolo, Contestabile, Crisafi, Cucinotta, Carmela David, De Leo, Gioveni, Interdonato, La Paglia, Mondello, Perrone, Rizzo, Scuderi, Sindoni, Sorrenti, Sottile e Zuccarello. Hanno votato favorevolmente: Abbate, Amadeo, Amata, Caccamo, Cantali, Crifò, Fenech, Pagano, Parisi, Rella, Risitano, Santalco, Vaccarino e Trischitta. Voti contrari: Cardile, Faranda, Gennaro, Russo. Astenuti: la presidente Barrile e Burrascano.
I consiglieri Pd, hanno rispettato le direttive del commissario del partito Ernesto Carbone, votando per la bocciatura dell’atto. Assieme al loro No, è arrivato quello dell’esponente dell’Ncd Daniela Faranda.
Corrado Speziale
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.