MESSINA – Tutela dell’ambiente e dei minori. Le criticità emerse nel ricordo di Lucia Natoli
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MESSINA – Tutela dell’ambiente e dei minori. Le criticità emerse nel ricordo di Lucia Natoli

– di Corrado Speziale

Dalla Giornata della consapevolezza ambientale, con l’incontro organizzato dall’Osservatorio “Lucia Natoli” in occasione del dodicesimo anniversario della tragedia del Rifugio del Falco, sono emersi elementi che testimoniano la carenza di iniziative a Messina nell’ambito della tutela dell’ambiente e dei servizi per i minori. Su quest’ultimo argomento, in particolare, nel ricordo dell’indimenticata dirigente dell’USSM di Messina, è intervenuto il Garante per l’Infanzia, Fabio Costantino: “Il modello Lucia Natoli va seguito anche dal servizio sociale comunale. I centri di aggregazione sono superati”. Sull’organizzazione interna: “Se non funziona la testa non funziona il braccio”. Posizioni critiche anche riguardo all’ambiente, con la mancata piantumazione di alberi prevista per legge. Il presidente del CEA, Francesco Cancellieri: “A Messina nascono circa duemila bambini l’anno e bisogna piantare un albero per ogni nato”. La denuncia dell’ex presidente del Consiglio comunale, Pippo Previti: “In città si assiste al taglio indiscriminato di alberi anche non cavi, in buone condizioni”. La sua provocazione: “Non sappiamo chi sia l’assessore all’Ambiente…”

Il dibattito, coordinato da Silvana Paratore, è stato introdotto dal presidente dell’Osservatorio, Saro Visicaro. Interessanti interventi anche da parte del geobotanico Vincenzo Piccione e dello psichiatra Matteo Allone.             

 

Una vita dedicata alla tutela dei minori caduti nella devianza e da restituire alla società, un’innovatrice, una studiosa d’eccellenza nel campo educativo per i ragazzi che commettono reati, mente e anima dell’USSM – Ufficio Servizi Sociali Minorenni di Messina. A Lucia Natoli, scomparsa tragicamente dodici anni fa nell’incendio avvenuto al Rifugio del Falco di Patti, è dedicata la Casa di prima accoglienza, Servizio del Dipartimento per la Giustizia Minorile di Messina. Ma anche e soprattutto l’Osservatorio sui temi e sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, già Osservatorio cittadino Minori, presieduto da Saro Visicaro. Il suo ricordo implica annualmente contenuti sull’ambiente, la prevenzione degli incendi, la difesa della natura. Con Lucia Natoli perirono il marito Matteo Cucinotta, la madre Barberina Maffolini, il cognato Costantino Cucinotta e due impiegati della struttura agrituristica: Tina Scafidi e Giuseppe Buonpensiero. “Una strage sulla quale non è stata fatta giustizia. Perché avere giustizia equivale a dare l’esempio ed avere la possibilità di evitare i futuri disastri”, ha detto Saro Visicaro in apertura della Giornata della consapevolezza ambientale, svoltasi a Palazzo dei Leoni giovedì scorso, organizzata dall’Osservatorio in collaborazione col CEA – Centro Educazione Ambientale, presieduto da Francesco Cancellieri. Da Saro Visicaro, caparbio ricercatore di spazi e di diritti, è partita una nuova proposta per dedicare un’area alla compianta assistente sociale e psicologa: “Un’isola verde che venga messa a disposizione di tutti quanti, all’interno della quale creare un progetto in cui far lavorare i giovani e le persone con disabilità. Una cosa innovativa”. Luogo proposto, il giardino all’interno dell’isolato 88, struttura comunale di via dei Mille dove ha sede il Dipartimento Tributi. Chissà se al suo interno potrà finalmente trovar pace la targa in ricordo di Lucia Natoli e delle altre vittime, divelta, abbandonata e poi ritrovata sui colli San Rizzo: era affissa all’albero a lei dedicato intorno al quale si sono riuniti anche in quest’occasione, in suo ricordo, i partecipanti alla giornata.

Città e verde. Francesco Cancellieri, presidente del CEA, ha fatto il punto della situazione denunciando criticità: “Ogni sindaco deve lasciare al subentrante un bilancio arboreo. Bisogna fare il catasto degli alberi monumentali ed è obbligo di legge piantare un albero per ogni nato. Tre cose fondamentali della legge 10 del 2013. Duemila alberi l’anno – ha rimarcato Cancellieri – si devono piantare ma poi si devono anche mantenere, sennò ci cadono sulla testa… Ciò significa che dal 2013 ad oggi avremmo già in essere decine di migliaia di alberi”.

Ancor più critico Pippo Previti, ex presidente del Consiglio comunale e attivo nelle associazioni di volontariato: “La legge impone al dirigente di piantare gli alberi, è sua responsabilità”. Sulle azioni recenti dell’Amministrazione comunale: “In città si assiste al taglio indiscriminato di alberi anche non cavi, in buone condizioni”. Con una provocazione non da poco: “A Messina non sappiamo chi sia l’assessore all’Ambiente… Nel bene e nel male nella vecchia Amministrazione c’era Ialacqua, oggi non lo sappiamo!”.

L’intervento scientifico per eccellenza è stato affidato al geobotanico Vincenzo Piccione, già docente all’Università di Catania, membro del comitato scientifico dell’IRSSAT – Istituto di Ricerca, Sviluppo e Sperimentazione sull’Ambiente e il Territorio. Una straordinaria sintesi storica sulla consapevolezza ambientale e climatica, ha dato l’input al cuore dell’argomento: i report dell’IPCC – Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico; la descrizione del Calendario ambientale 2019 in Sicilia; la differenza tra desertificazione e desertizzazione. “Col quinto rapporto sul clima siamo alle notizie del quasi non ritorno”, ha detto il professore. “La nostra consapevolezza ambientale e climatica, nello specifico, ci porta a prendere atto che la situazione è pericolosa. In Sicilia abbiamo il problema della desertificazione, ossia la perdita di fertilità dei suoli. La NASA ci studia. L’area mediterranea viene considerata la più indiziata dal rischio climatico”. Con una nota di conforto per la provincia di Messina: “Nello scenario siciliano – afferma Piccione – siete nella migliore area che vi potesse capitare. Ma non sono ottimista”.  Le cinque sfide inevitabili: “La desertificazione; la perdita di biodiversità; lo spreco alimentare; la perdita del consumo di suolo; l’inquinamento”. La soluzione: “Passare dalle chiacchiere ai fatti”.

Lo psichiatra Matteo Allone, che negli anni ha valorizzato la Badiazza, presidente dell’associazione Il Centauro onlus: “Prestare attenzione all’ambiente, alla natura, alla vita, è qualcosa che ci riguarda profondamente. L’ambiente siamo noi”. La sua breve analisi su chi appicca il fuoco: “Ci sono fatti dolosi dovuti a speculazioni di vario genere ma anche fattori psicologici a carattere individuale. Nei piromani c’è anche un godimento nell’incendio, nella distruzione. È anche un fattore psicopatologico. Alcuni soggetti amano vedere i boschi che si incendiano, provando piacere”. Il rimedio: “Ciascuno di noi può essere sentinella tutto l’anno, ma non un gendarme. Tutti insieme possiamo essere una grande risorsa”.

22 agosto dedicato all’ambiente, dunque, ma anche momento di osservazione e riflessione sullo stato dei servizi per l’infanzia, per i minori, in una città con mille difficoltà.

A rappresentare il ricordo e la figura professionale di Lucia Natoli, un suo allievo eccellente, Fabio Costantino, psicologo, giudice onorario presso il Tribunale dei Minori, nonché Garante per l’Infanzia del Comune di Messina. Il suo ricordo di Lucia Natoli: “Figura autorevole ma profondamente gentile. Sono stato allievo e amico di Lucia Natoli, verso la quale sento grande riconoscenza. La ricordo sempre con grande commozione. Il 22 agosto del 2007 è andata via non soltanto un’amica, un modello, ma è andata via un pezzo della città migliore”. La qualità sul lavoro: “Fondando il servizio sociale pubblico professionale, è stata la prima in Italia a volere all’interno del suo ufficio psicologi, psicoterapeuti, educatori, medici. Aveva grandissime competenze”. Un’eccellenza per cui si è contraddistinta: “Assieme alla Cattedra di Psichiatria di Messina elaborò un protocollo specifico di valutazione sui minori che commettevano reato d’abuso. Trascorsi 12 anni, ciò che Lucia sosteneva è attualissimo. Vengono i brividi soltanto a pensarci”. Un esempio sul quale proseguire. Le bacchettate all’Amministrazione comunale: “Quello di Lucia Natoli è un modello che va seguito anche dal servizio sociale comunale. L’Amministrazione si è occupata del braccio, la Messina Social City e le ex cooperative. Se sta facendo benissimo o malissimo, questo lo dirà il tempo. Però – prosegue Costantino – riguardo al Dipartimento Servizi sociali, se non funziona la testa non funziona il braccio. Le assistenti sociali sono soltanto 18, gestite da un dirigente amministrativo. All’USSM sono gestite da un dirigente tecnico. Questo è un passaggio importante”. Riflessioni sull’attualità: “Quali sono i servizi nuovi che sono stati proposti per i minori? Pochissimi. Sostanzialmente la Messina Social City gestisce ciò che ieri gestivano le cooperative. Ci sono soltanto i centri di aggregazione, ma oggi quel tipo di modello per i minori è assolutamente superato. Noi dobbiamo fare educativa domiciliare che fino a qualche anno fa veniva gestita con altri fondi del bilancio comunale che adesso occorre ritrovare. Lucia Natoli inventò l’affiancamento giornaliero dell’educatore ai ragazzi che avevano commesso reati”. Le proposte finali, nel segno del ricordo: patrocini del Garante alle iniziative dell’Osservatorio e intitolazione di una via a Lucia Natoli.

La commemorazione si è avvalsa della testimonianza della sorella di quest’ultima, Rita, e dell’amica Rosa Maria Guarino, con la recitazione del componimento “Parlare oltre la vita”.

Un intermezzo musicale è stato concesso dal chitarrista Mimmo Ambriano.

25 Agosto 2019

Autore:

redazione


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