Ci lascia un altro suo “figlio”, il signor Domenico Buttà, meglio noto come “Minicu”, titolare di uno storico bar, tramandato da generazioni, sito nella centrale via Diaz. I funerali domani, venerdì 8 febbraio, alle ore 15,00 nella Chiesa Madre di Santa Maria
E’ vero, le assenze si notano quando una persona non c’è più, immersi come siamo in un’epoca caratterizzata sempre più da tanto egoismo, indifferenza ed ipocrisia, di grande incertezza e tensione in tutte gli ambiti della vita sociale.
Dimentichiamo di essere poveri comuni mortali e ci illudiamo di poter prevedere tutto con l’innovazione tecnologica e la scienza.
E’ altrettanto vero, che siamo soliti apprezzare una persona quando non è più tra noi perché sono le assenze a farci riflettere e staccare la spina da una vita davvero troppo frenetica.
Anche se non è facile, voglio ricordare un uomo che rimarrà sempre vivo nei ricordi dei santangiolesi e di quanti lo hanno conosciuto.
Ci addolora tutti perché “Minicu”, nonostante le umane debolezze, è stato un monumento di imprenditoria e di simpatia. Un gigante buono, per via della stazza e della bontà d’animo, oserei anche dire che nascondeva un’indole da eterno bambino, che spesso trapelava dalle fragorose risate, dai modi e dai gesti spontanei tipici della sua personalità.
Ovviamente, come tutti gli umani si scontrava con la vita quotidiana, le ansie, gli affanni e i drammi che ogni individuo vive nel proprio intimo. Domenico Buttà, o “Minicu” che dir si voglia, era anche un baluardo, simbolo di forza, che ricordo sin da bambina sotto le vare di San Michele Arcangelo e di San Giuseppe, a cui era particolarmente votato perché il “Santo” delle sue donne più amate, la mamma e l’adorata, unica figlia Giusy.
E, ancora, amarcord tra i miei ricordi e riaffiora Minico con il suo furgone addobbato a festa, con fiori di ogni genere, per trasportare festoso Santa Rita a benedire le macchine per le vie del paese o per Sant’Antonio da Padova a dividere il pane per tutti i fedeli.
Chiunque abbia avuto la fortuna di conoscere Minico ha potuto cogliere la positività che emanava, la semplicità di apprezzare e godere anche delle piccole cose della quotidianità.
Anche se l’uomo non è altro che una piccola creatura sperduta in universo immenso e ancora misterioso e in questo mistero è racchiusa anche la sua umanità, nessuno muore sulla terra finchè vive nei ricordi di chi resta.
Ai familiari tutti le mie più sentite condoglianze.
Ciao “Minico”, Ti porteremo sempre nel cuore.
Giuseppina Laguidara