Discarica di Mazzarrà: in manette sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea e l’ex senatore Piccioni, per tre anni alla Commissione parlamentare che indagava sugli illeciti nel settore rifiuti e amministratore di Tirreno ambiente. Truffa da 3,5 milioni di euro, i soldi finivano in tangenti e società di comodo anche al Nord. 700 mila euro a una società sportiva dilettantistica di Borgo Vercelli in Piemonte
Un Discarica che diventa una miniera d’oro. Succede a Mazzarrà. Ora è in manette un sindaco e un ex senatore nel Messinese.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Messina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, per peculato e corruzione, nei confronti dell’attuale sindaco del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, in provincia di Messina, Salvatore Bucolo e di tre amministratori delegati pro-tempore della Tirrenoambiente S. p. A., incaricata della gestione di una della più importanti discariche della Sicilia.
La misura cautelare nei confronti di questa spazia dalla detenzione in carcere a quella meno ristrettiva dei domiciliari.
L’operazione è stata denominata “Riciclo”, e coinvolge oltre al sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea Salvatore Bucolo, un ex senatore Lorenzo Piccioni di Forza Italia, ora amministratore della società mista pubblico-privato Tirrenoambiente che gestisce la discarica.
Piccioni, 61 anni, originario di Soresina in provincia di Cremona ma residente a Biella è stato anche membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse dal 5 ottobre 2010 al 14 marzo 2013.
Eletto al Senato in Piemonte è un imprenditore attivo in alcuni settori fra i quali quello dei rifiuti.
Gli investigatori cercano di far luce sui delicati rapporti tra la società a capitale misto pubblico-privato ed il Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e si sono concentrati sulle modalità di riscossione e gestione nel corso di più anni della “tariffa per opere di mitigazione ambientale” (equo indennizzo), che viene pagata dai Comuni che utilizzano la discarica e viene riscossa dalla Tirrenoambiente S. p. A., che dovrebbe poi versarla entro trenta giorni al Comune.
Nel complesso si vuole accertare che gli amministratori coinvolti hanno nel tempo omesso di trasferire tali somme al Comune di Mazzarrà, lasciando illecitamente nelle casse della società qualcosa come 2,8 milioni di euro, di cui circa un 1,5 frutto di un indebito accordo transattivo con il Comune.
Per la procura dal marzo 2007 la Tirrenoambiente avrebbe illegittimamente rideterminato la tariffa per opere di mitigazione ambientale, riducendola di quasi il cinquanta per cento, mantenendo tale nuovo importo sino al novembre 2014, e causando così un danno patrimoniale al Comune di oltre dodici milioni e mezzo di euro, quali somme mai riscosse nei confronti degli altri Comuni conferitori.
Per il ruolo svolto, l’attuale sindaco avrebbe ricevuto dagli amministratori pro-tempore 33.000 euro.
Un sistema di tangenti che ha visto anche il raggiro da parte del primo cittadino dell’anziano parroco della Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Le indagini effettuate, realizzate anche mediante accertamenti bancari, attività tecniche, perquisizioni domiciliari e sequestri, hanno permesso di segnalare sponsorizzazioni e contributi ad associazioni sportive e culturali, concessi al fine di ottenere la connivenza dei soggetti pubblici che avrebbero dovuto vigilare sulla corretta gestione della Tirrenoambiente.
Significativo il contributo di oltre settecentomila euro a una piccola società sportiva dilettantistica di Borgo Vercelli in Piemonte, di cui è stato rappresentante legale Innocenti. I finanzieri hanno peraltro denunciato sei dipendenti pubblici o ex amministratori comunali per abuso e omissione di atti d’ufficio.
Eseguiti sequestri preventivi per circa 3,5 milioni di euro, anche nella forma “per equivalente” a carico degli arrestati e di un quinto soggetto, altro amministratore delegato pro tempore della Tirrenoambiente, indagato per peculato e corruzione.
fonte http://palermo.repubblica.it/
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