– di Saverio Albanese –
Tokyo (Giappone)– La vera sorpresa di questo mondiale si conferma la formazione del Sol levante capace di rimontare per due volte le campionesse olimpiche degli Usa e fra il tripudio generale dei propri sostenitori, conquista una meritata medaglia di bronzo.
Parte molto contratta la formazione di casa, consapevole di essere vicina ad una grande impresa r le americane con una Larson in palla e un muro molto incisivo, si portano avanti 6 a 8 e 11 a 15. Il doppio cambio giapponese effettuato da Manabe non sortisce gli effetti e le statunitensi trascinate dall’opposto Hooker chiudono con un agevole 18 a 25.
Pronti via e le americane con un muro di Hooker e due errori giapponesi si portano avanti di tre punti, ma due autentici regali della centrale Akinradewo regala due attacchi in parallela out e la buona verve della Inoue riportano la squadra di casa avanti sette a sei. Il match si fa molto equilibrato e avvincente con le due contendenti che non riescono a trovare il break che potrebbe risultare decisivo peri l parziale. Sul 21 pari l’equilibrio è interrotto dalla schiacciatrice Saori Kimura, che mette e a terra due pesantissimi punti: Sano difende la diagonale di Hooker, è ancora Kimura che ha la palla del punto, ma in questa circostanza viene fermata da un muro perentorio di Questa volta però c’è il muro di Tamas. La centrale statunitense annulla il primo set ball al Giappone (24 a 23), ma è Ishida che da quando è entrata non è più uscita, con quattro pesantissimi punti in mezzo set, che chiude con un pregevole mani out che riporta la partita in perfetta parità (25 a 23). Il terzo parziale parte con sul filo del più assoluto equilibrio, con cambio palla regolare: (11–11), ma la Tom sale di tono così come il muro statunitense (18 a 20) e l’opposta Hooker trova i punti per lo strappo decisivo (19 a 24) e dopo due palesi errori e sempre la Hooker a mettere a terra la palla del nuovo vantaggio (21–25).
Nel quarto set il tecnico giapponese Manabe inserisce Araki, al posto di Ishida: l’ex centrale orobica trova anche due servizi vincenti per portare la sua squadra avanti per sei a due e di slancio si va al primo time–out tecnico sull’otto a cinque, con Kimura in attacco e Yamamoto a muro su Tom.
Il Giappone capitalizza le ottime giocate di Ishida, Yamamoto ed Araki e qualche errore in ricezione delle statunitensi li vede avanti per 16 a 10. McCutcheon nel tentativo di scuotere le sue atlete opera opere il doppio cambio con scarso successo: Glass e Nnamani in campo per Berg e Hooker, ma solo fino al 20 a 12. La capitana Tom con due poderosi attacchi da posto quattro e un muro titanico su Araki rimette in carreggiata la sua squadra (23–19) ma e troppo tardi perché un attacco di Saori Kimura e un errore della Larson porta le due contendenti al quinto e decisivo parziale (25–19). La squadra di casa parte di gran carriera con Araki che porta avanti le nipponiche per 5 a 3: la Hooker si carica sulle spalle il peso offensivo dela squadra a stelle e strisce, ma è in riserva di ossigeno e una superlativa Saori Kimura allunga sul 10 a7 e 13 a 8 con un muro devastante sulla fast della Bown. Il pubblico è in visibilio e la contesa si chiude sul 15 a 8 con un altro errore delle statunitensi, che vale la meritata medaglia di bronzo, tra festosi abbracci e lacrime di gioia per questa impresa sportiva delle nazionale del Sol Levante.
Giappone vs Usa 3–2
Parziali: 18–25/ 25–23/ 21–25/ 25–19/ 15–8/
Giappone: Takeshita 1, Kimura (cap.) 28, Yamamoto 7, Yamaguchi 6, Ebata 4, Inoue 8, Sano (libero); Araki 7, Kurihara, Nakamichi, Ishida 11, Ino. Allenatore: Manabe 8
Stati Uniti: Berg 1, Hooker 28, Akinradewo 2, Bown 8, Larson 16, Tom (cap.) 15, Sykora (libero); Barboza, Tamas 9, Glass, Nnamani 1. N.e.: Hodge. Allenatore: McCutcheon 7
Arbitri: Cimino (Brasile) 7 e Loderus (Olanda) 7
Note– Spettatori: 8.500; Durata set: 24’/ 28’/ 28’/ 26’/ 14’/ Totale: 120 minuti
Giappone: 8 aces, 12 errori in battuta; muri vincenti 5; punti realizzati 62; errori: 20. Usa: 2 aces, 9 errori in battuta; muri vincenti 11; punti realizzati 80; errori: 32.