– di Saverio Albanese –
Hamamatsu (Giappone)– Si conclude nel modo peggiore la prima fase della Pool B della nazionale italiana femminile di volley non tanto per la netta sconfitta contro i campioni olimpici del Brasile, ma per l’atteggiamento molle e passivo con il quale le nostre ragazze hanno subito per tutti i 63 minuti della contesa il gioco delle verdeoro, fino al tracollo finale del terzo e ultimo parziale, chiuso con solo la miseria di sette punti all’attivo.
Un tracollo innanzitutto tecnico e successivamente psicologico che ci auguriamo non avrà ripercussioni sulla convinzione generale del gruppo in vista della seconda fase che dopo il doppio scivolone (dal primo al secondo, dal secondo al terzo posto nel girone di Hamamatsu), si annuncia davvero tortuosa e irta di difficoltà.
La rapida retrocessione delle azzurre, infatti, ci costringerà ad affrontare ogni partita alla strenua di uno spareggio, perché per centrare la qualificazione alla zona medaglie nella Pool E a Nagoya, dovremo vincere, senza mezzi termini, già sabato con la Germania guidata dal coach italiano Giovanni Guidetti, domenica contro la nazionale a stelle strisce e le due successive contro Thailandia e Cuba, per sognare ancora qualcosa che in questo momento sembra una “missione impossibile”. Bisogna, altresì, sperare, che le squadre che ora si trova davanti, Germania e almeno una tra Stati Uniti e Brasile perda qualche colpo, altrimenti potrebbe rischiare anche di non entrare nelle prime otto. La partita non ha avuto storia perché troppo netta la differenza tra i due sestetti, con la squadra di Ze Roberto che ha giocato sul velluto, giocando una gara da manuale del volley, deciso e concreto, incisivo al servizio, bravissimo in difesa, implacabile a muro ed in attacco.
La squadra di Massimo Barbolini è stata deficitaria in ogni fondamentale: fragile al servizio, inesistente il muro, traballante la ricezione, poco convinta la difesa. Difficile salvare qualcuno dal naufragio (sufficienza stiracchiata solo al libero Paola Cardullo, per i suoi numerosi interventi difensivi), possibilmente ancora peggiore della pesante sconfitta subita dalle azzurre sempre per mano del Brasile, alle finali del Grand Prix a Ningbo, anche quella, per la cronaca successiva ad un passaggio a vuoto con il Giappone al tie –break.
E’ la prestazione più brutta dell’anno solare: non solo per il non gioco, ma per il pessimo approccio al match. Due squadre in campo, due ritmi differenti. Il terzo set è stato il culmine: 25–7, lasciato per mancanza di credo prima ancora che di gioco. Fanno rabbrividire i tre ace diretti su Francesca Piccinini. Le azzurre passano alla seconda fase come terza classificata della Pool alle spalle delle verdeoro (a punteggio pieno) e dell’Olanda per quoziente punti.
Il primo set i è aperto con un 1–6 con tre muri (due su Francesca Piccinini), 2 attacchi di Simona Giolie e uno di Antonella Del Core difesi, Natalia che picchia come una invasata. Azzurre già annichilite. La 21enne opposta sontuosa Natalia, mvp della contesa con 25 punti, devastante sa posto quattro e posto due, Jaqueline da moltissimo in seconda linea, Sheilla e la stessa Natalia picchiano con sicurezza ed efficienza, Thaisa e Fabiana battono bene, murano e attaccano, con il libero Fabi che raccoglie pure le “briciole”.
L’Italia è partita male, ha cercato il riscatto nella parte centrale del primo set quando ha tenuto bene il “cambio palla”, poi ha nuovamente ceduto. Nel secondo pur con minore regolarità in attacco, le ragazze di Barbolini sono rimaste attaccate al punteggio, prima di veder il Brasile allungare nel finale. Senza storia il terzo quando è completamente saltata la ricezione.
“Non è difficile, è brutto commentare certe prestazioni– ha dichiarato il tecnico azzurro Barbolini in conferenza stampa– perché abbiamo giocato su un ritmo diverso rispetto al Brasile e lo si è visto in campo. C’è da essere preoccupati per il proseguimento del torneo. Adesso abbiamo due giorni per fare un profondo esame di coscienza e ripartire, possibilmente alla grande perché nella prossima fase ci possiamo giocare molto. Dobbiamo essere coscienti che stiamo giocando un Mondiale, una manifestazione della massima importanza, che si gioca ogni quattro anni. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità in questi frangenti a partire dall’allenatore. Ma adesso non è importante di chi è la colpa di come stanno andando le cose –ha concluso il tecnico modenese– possiamo ancora far bene e dobbiamo assolutamente riuscirci”.
La capitana Eleonora Lo Bianco è più realista del re: “Sapevamo che sarebbe stata una partita molto difficile, ma si può dire che noi non l’abbiamo giocata. Normalmente la nostra squadra quando si trova in difficoltà ha la capacità di reagire, invece oggi non è stato così. Con l’Olanda abbiamo portato a casa una gara difficile, ieri invece dopo aver vinto i primi due set ci siamo fatte rimontare. E con il Brasile non siamo riuscite ad esprimerci. In campo nei momenti difficili ci si incoraggia una con l’altra, ma questo serve a poco se poi in campo non si fanno le cose giuste per reagire”.
Italia– Brasile 0–3
Parziali: 16–25/ 19–25/ 7–25
Italia (P4): Lo Bianco (cap.) 3, Ortolani 4, Gioli 6, Arrighetti 4, Del Core 6, Piccinini 6, Cardullo (libero); Rondon, Di Iulio, Barcellini 1, Bosetti, Crisanti n.e. Allenatore: Massimo Barbolini 5
Brasile (P6): Fabiola 2, Natalia 25, Fabiana 8, Thaisa 12, Sheilla 11, Jaqueline 9, Fabi (libero), Sassà 1, Joyce, Dani Lins n.e., Fernanda Garay n.e., Adenizia n.e.. Allenatore: Zè Roberto 8
Arbitri: Zenovich (Russia) 7 e Liu (China) 7.
Note– Spettatori: 3700; Italia: 1 aces 2 errori in battuta; muri vincenti 3; punti realizzati 28; errori: 7; Brasile: 5 aces e 4 errori in battuta; muri vincenti 16; punti realizzati 68; errori: 8. Durata set: 21’/ 23’/ 19’/ Totale: 63 minuti
Le Pagelle azzurre nella waterloo contro i campioni olimpici del Brasile
Eleonora Lo Bianco 5,5– La capitana è stata coinvolta nella giornata negativa di tutta la squadra, perdendo i suoi punti riferimento Gioli e Piccinini.
Serena Ortolani 4,5– L’impegno non è mani venuto meno, ma da una sensazione di fare fatica a giocare costantemente a questi livelli. Quasi tutti i palloni serviti dalla nostra capitana si infrangono contro il muro brasiliano.
Simona Gioli 5,5– Marcatissima dal muro e dalla difesa brasiliana, stranamente nervosa già dopo i primi scambi, non riesce ad incidere come sua consuetudine. Per tornare a vedere la luce, ci voule una super– Simona.
Valentina Arrighetti 5– Non ha inciso, purtroppo, ne col fondamentale del muro ne in fase offensiva.
Antonella Del Core 4,5– E’ la nota dolente del nostro tormentato mondiale: la sua unica partita di un certo rilievo è stata quella contro l’Olanda. Un piccolo passo avanti rispetto alla partita contro le Rep. Ceca ma ci voleva poco!
Francesca Piccinini 5– Ha tenuto botta soltanto nel set iniziale, poi è stata presa di mira dai servizi potenti ed efficaci delle brasiliane, prendendo diversi punti diretti in ricezione, facendo scena muta in attacco, fino alla sostituzione. La vera Francesca è un’altra…!!!
Paola Cardullo 6– Almeno è stata l’unica a giocare con l’atteggiamento giusto: fa “pentole e coperchi” in difesa e ricezione, nonostante non sia al top della condizione psicofisica, ma è troppo sola.
Massimo Barbolini 5– Le prova tutte cercando di tirare fuori l’hanimus –pugnandi alle sue ragazze, senza ricavare un ragno dal buco…!!
Giulia Rondon s.v.,
Chiara Di Iulio s.v.,
Cristina Barcellini s.v.
Lucia Bosetti s.v.–
Lucia Crisanti n.e.
Ecco la situazione aggiornata al termine della quarta giornata della prima fase
SITUAZIONE– Pool A (Tokyo)– 29 ottobre: Perù– Algeria 3–0 (25–16, 25–12, 25–18), Serbia–Costarica 3–0 (25–15, 15–14, 25–18), Polonia– Giappone 2–3 (28–26, 25–21, 20–25 23–25, 12–15); 30 ottobre: Costarica– Algeria 3–0 (25–18, 25–20, 25–21), Serbia–Polonia 3–1 (19–25, 25–23, 26–24, 25–22), Giappone– Perù 3–1 (25–15, 25–15, 22–25, 25–23); 31 ottobre: Perù– Serbia 1–3 (21–25, 25–16, 21–25, 18–25), Polonia–Costarica 3–0 (25–14, 25–12, 25–15), Algeria– Giappone 0–3 (18–25, 7–25, 14–25); 2 novembre: Serbia– Algeria 3–0 (25–15, 25–12, 25–21), Polonia– Perù 3–0 (25–10, 25–15, 25–16), Costarica– Giappone 0–3 (9–25, 13–25, 8–15).
3 novembre: Perù– Costarica, Algeria– Polonia 0–3 (17–25, 16–25,12–25), Giappone– Serbia 3–1 (28–26, 29–27, 18–25, 27–25).
Classifica: Giappone 10, Serbia 8, Polonia 6, Perù 4, Costarica 2; Algeria 0.
Pool B (Hamamatsu)– 29 ottobre: Brasile– Kenya 3–0 (25–15, 25–16, 25–11), Rep.Ceca– Olanda 0–3 (24–26, 20–25,14–25), Portorico– Italia 0–3 (20–25/ 11–25/ 18–25); 30 ottobre: Rep.Ceca–Brasile 2–3 (25–22, 22–25, 25–23, 20–25, 9–15), Kenya– Portorico 0–3 (20–25, 23–25,19–25), Olanda– Italia 2–3 (25–18/ 21–25/ 23–25/ 28–26/ 12–15); 31 ottobre: Portorico– Rep.Ceca 0–3 (14–25, 14–25, 14–25); Italia– Kenya 3–0 (25–9/ 25–7/ 25–21); Brasile– Olanda 3–0 (25–19, 25–16, 25–14); 2 novembre: Brasile– Portorico 3–0 (25–20, 25–18, 25–20), Olanda– Kenya 3–0 (25–8, 25–14, 25–11), Italia –Rep.Ceca 2–3 (27–25/ 29–27/ 23–25/ 22–25/ 15–17);3 novembre: Portorico– Olanda 0–3 (12–25, 13–25,16–25), Kenya– Rep.Ceca 0–3 (20–25, 15–25,20–25), Italia– Brasile 0–3 (16–25, 19–25,7–25).
Classifica: Brasile 10, ITALIA, Olanda e Rep.Ceca 6, Portorico 2, Kenya 0.
Pool C (Matsumoto)– 29 ottobre: Germania– Kazakistan 3–0 (25–21, 25–14, 25–16), Stati Uniti–Thailandia 3–1 (23–25, 25–17, 25–17, 25–21), Croazia– Cuba 3–0 (25–23, 34–32, 25–21); 30 ottobre: Stati Uniti– Croazia 3–0 (25–16, 25–13, 25–23), Thailandia– Kazakistan 3–1 (25–16, 25–18, 20–25, 25–16), Cuba– Germania 0–3 (24–26, 17–25, 23–25); 31 ottobre: Kazakistan– Cuba 2–3 (25–20, 15–25, 25–27, 25–23, 10–15), Croazia– Thailandia 0–3 (15–25/ 14–25/ 17–25), Germania–Stati Uniti 0–3 (23–25/ 24–25/ 17–25); 2 novembre: Croazia– Germania 0–3 (24–26, 18–25, 21–25), Thailandia– Cuba 0–3 (19–25, 27–29, 25–27), Stati Uniti– Kazakistan 3–0 (25–17, 25–19, 25–19); 3 novembre: Kazakistan– Croazia 0–3 (19–25, 17–25, 18–25), Germania– Thailandia 3–0 (25–14, 25–15, 25–10), Cuba– Stati Uniti 1–3 (28–30, 23–25, 25–22, 23–25).
Classifica: Stati Uniti 10, Germania 8, Cuba, Thailandia e Croazia 4, Kazakistan 0.
Pool D (Osaka) – 29 ottobre: Russia– Rep.Dominicana 3–1 (21–25, 25–9, 25–17, 25–11), Canada– Corea del Sud 0–3 (19–25, 19–25, 14–25), Turchia– Cina 3–1 (19–25, 25–14, 25–20, 25–17); 30 ottobre: Russia– Turchia 3–1 (25–27, 25–22, 25–11, 25–17), Rep.Dominicana– Corea del Sud 0–3 (27–29, 23–25, 20–25), Cina– Canada 3–0 (25–16, 25–19, 25–10); 31 ottobre: Turchia–Rep.Dominicana 3–2 (25–20, 25–14, 23–25, 23–25, 15–10), Canada– Russia 0–3 (13–25, 16–25, 21–25); Corea del Sud– Cina 3–0 (25–22, 25–23, 25–23); 2 novembre: Turchia– Canada 3–2 (19–25, 20–25, 25–14, 25–17, 15–8); Russia–Corea del Sud 3–1 (25–18, 25–17, 19–25, 25–22), Rep.Dominicana– Cina 0–3 (12–25, 21–25, 14–25); 3 novembre: Canada– Rep.Dominicana 1–3 (25–21, 26–28, 11–25, 20–25), Corea del Sud–Turchia 3–2 (16–25, 25–21, 25–21, 19–25, 15–13), Cina– Russia 0–3 (22–25, 17–25, 19–25).
Classifica: Russia 8, Corea del Sud e Turchia 6, Cina 4, Rep. Dominicana e Canada 0.