Dallo scorso sabato – 11 novembre – da visitare a Milazzo, per tre settimane, “Sections of Autonomy. Six Korean Architects”, mostra interamente dedicata all’architettura coreana contemporanea, allestita nel Palazzo D’Amico.
L’esposizione racconta attraverso disegni, fotografie e modelli, il lavoro di sei progettisti tra i più rilevanti del panorama nazionale: Choi Moon-gyu (Ga.A Architects), Jang Yoon-gyoo (Unsangdong Architects Cooperation), Kim Jong-kyu (M.A.R.U.), Kim Jun-sung (Architecture Studio hANd), Kim Seung-hoy (KYWC Architects), Kim Young-joon (YO2 Architects).
Questi sei architetti hanno esordito professionalmente tra la fine degli anni novanta e i primi del 2000, un periodo particolarmente significativo per la Corea perché caratterizzato da una crescente libertà politica e culturale.
Come afferma il Presidente Falzea, essi rappresentano la prima generazione di architetti coreani non condizionati da pressioni ideologiche, e dunque liberi e capaci di esprimere completamente la propria autonomia, la propria individualità, la quale è radicata nella cultura locale, ma consapevole della ricerca architettonica internazionale. Come progettisti hanno saputo allontanarsi da un sistema di riferimenti e di valori prefissati, per elaborare i temi del presente attraverso le modalità, diversificate ed amplificate, del linguaggio architettonico.
Le architetture scelte ed esposte in mostra appaiono come frammenti della struttura urbana, capaci di riprodurre la complessità dello spazio pubblico circostante e di metabolizzare al loro interno l’estrema vivacità delle metropoli coreane.
Preludio alla mostra, venerdì 10, si è svolta presso la sede di Via Bartolomeo da Neocastro “One Korean Architect” kim Young – Joon”, una Conferenza organizzata dall’Ordine degli Architetti di Messina e dalla Fondazione Architetti nel Mediterrano.
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