“Mummie”, tra polemiche e precisazioni – La puntualizzazione di Salvatore Cipriano consigliere comunale pirainese
Cronaca Regionale

“Mummie”, tra polemiche e precisazioni – La puntualizzazione di Salvatore Cipriano consigliere comunale pirainese

 

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Un convegno “saltato” e tenutosi a Brolo, la polemica sull’utilizzo delle foto dei cadaveri mummificati dei sacerdoti, le rivendicazioni dei diritti sui beni culturali, poi la conferenza stampa – pochi attimi prima dell’apertura della mostra-convegno – dove Tiziano Granata, responsabile del Cesas l’associazione che aveva organizzato il convegno, non risparmiava critiche all’amministrazione comunale ed allo stesso sacerdote pirainese (vedi articolo che riproponiamo in fondo) ed ora la puntualizzazione del consigliere comunale di maggioranza.

Cipriano infatti scrive in merito a quanto pubblicato qualche giorno addietro  relativamente al convegno tenutosi a Brolo sulle Mummie di Piraino: “corre l’obbligo correggere quanto dichiarato dal legale rappresentante della Cesas – scrive Cipriano – quando afferma che “Al Comune di Piraino abbiamo chiesto il patrocinio dell’iniziativa che, come si sa, costituisce un riconoscimento simbolico ed un supporto logistico”.

20130324_181553In realtà – sottolinea lo stesso consigliere – al Comune di Piriano (riporto letteralmente quanto contenuto nella richiesta agli atti del protocollo comunale) è stata richiesta “..la concessione del patrocinio e di un contributo da parte del comune di Piriano al fine di coprire le spese non comprese nel contributo (presumo quello di 20.000,00 € circa ottenuto dall’Assessorato Regionale) e che saranno a carico dell’associazione“.

Quindi Salvatore Cipriano conclude “Sono certo che il fatto di aver confuso la richiesta di denaro pubblico con un riconoscimento simbolico ed un supporto logistico, è solo frutto di un lapsus mentale del presidente della Cesas”.

Una precisazione netta come due concetti che aggiunge lo stesso amministratore in altri due  post su facebook – ma come giustamente evidenzia  sono precedenti alla puntualizzazione riportata relativa alla richiesta inoltrata dalla Cesas al comune di Piriano, e non hanno alcuna attinenza con quest’ultima, ma “sono dinamiche e tematiche socio-culturali ad ampio respiro, senza alcuna allusione a fatti o persone specifiche”, ma che dette da un amministratore sono una linea di pensiero condivisibile:“..mai succederà che a Piriano la cultura e l’associazionismo si riducano a mera richiesta di sostegni economici..lasciamo alla “cultura” di altri l’ambizione di consumare luculliane cene a base di pesce con i soldi e i sacrifici dei cittadini!”e “la cultura dei parassiti sociali..”.

In questo contesto registriamo anche la presa di posizione di Dario Piombino-Mascali, antropologo, studioso delle Mummie pirainesi, dalle cui pubblicazioni scientifiche sono state tratte la maggior parte delle notizie che appaiono nei pannelli delle mostra, oggi esposta alla sala multimediale Rita Atria di Brolo, che affidandosi a facebook ha commentato: “Esprimo la mia solidarietà a Padre Carlo Musarra, legittimo detentore del bene culturale che studio ormai da anni, ingiustamente tenuto all’oscuro dei recenti progetti di divulgazione e messo dinnanzi a fatto compiuto solo “ex post“.

Di certo le “Mummie di Piraino” faranno ancora parlar di loro.

foto tratta da facebook

L’articolo precedente e la dichiarazione di Granata

Meno male che la pratica dell’inquisizione e la messa al rogo degli “eretici” rimane un retaggio di un passato molto lontano.”LegAmbiente, la Sak Be e il Cesas prendono le distanze dall’Amministrazione Comunale.

Dice Pierluigi Gammeri “Un’occasione persa” e Salvatore Granata “Miopìe che azzoppano il territorio”.

Il documento integrale di Tiziano Granata.

Tutto questo durante la conferenza stampa di domenica a Brolo.

A margine del convegno studio che si è tenuto domenica pomeriggio a Brolo, nel corso di una conferenza stampa, sono venute fuori pesanti accuse e denunce. Il documento di Tiziano Granata, che diventa parte integrante dell’articolo, ne sintetizza i punti cardine. Nessuno sconto all’amministrazione pirainese, salvi per lui, solo Marco Ceraolo e l’assessore Lara Cusmano.

Lo stesso Granata ha voluto però ben scindere la denucia politica dal convegno nel suo aspetto scientifico.

Sono due cose separate e distinte, ma ha detto il responabile del Cesas, sono episodi e ingerenze che vanno dette, denunciate, sottolineate.

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Andiamo per ordine.

La sala multimediale brolese dove era stata allestita la mostra vedeva, all’inizio,  tutti i pannelli oscurati “.. a seguito delle pressioni – si leggeva – esercitate sugli autori e leggittimi proprietari delle foto che ritraevano le mummie di Piraino”.

Che vengono definite “patrimonio di tutti e d’interesse pubblico, e recuperate e restaurate con finanziamenti pubblici”.

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Cartello che sintetizzava quanto accaduto nei giorni che avevano preceduto l’inaugurazione dell’evento, traslato in gran fretta da Piraino a Brolo.

Granata parlando ai presenti , mentre i relatori stavano seduti nel pubblico, proprio per definire i due momenti della manifestazione, ha detto, alla fine, concludendno il suo intervento: “ora possono denunciarci tutti….”.

Quindi sono stati tolti i pannelli oscuranti e la mostra è venuta “alla luce”.

Di fatto la normativa è complessa sull’uso delle foto che ritraggono i beni culturali.

Una normativa antica prima dell’era digitale, della comunicazione globalizzata, dell’arrivo dei motori di ricerca e di wikipedia, che non tocca il diritto d’autore ma che dovrenne essere associata al buonsenso, alla logica dell’interesse primario del territorio.

Vicini a Granata anche la Sak Be e LegAmbiente che hanno sottolineato, all’unisono, che è intollerabile quanto denunciato dal Cesas, anticipando che si asterranno dal collaborare con l’amministrazione pirainese sin quando sulla vicenda non si chiarirà ogni dubbio.

Intanto la mostra è visitabile, fino al 30 aprile, presso l’Ufficio Turistico Brolese. E’ di spessore ed è ben curata anche nel dettaglio storico e fotografico.

Già diverse scuole si sono prenotate per visitarla subito dopo le vacanze pasquali (per info 0941561224 Ufficio Turistico Brolo)

Questo l’intervento\documento di Tiziano Granata.

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Premessa

L’articolo 21 della Costituzione Repubblicana tutela il diritto di comunicare idee ed informazioni, di esprimere liberamente le opinioni.

Anche l’art. 10 della Convenzione Europea tutela questa libertà fondamentale.

Come diceva Sandro Pertini la libertà ed i diritti sono si conquistano una volta per sempre, ma vanno difese tutti i giorni da qualsiasi attacco.

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Per questo, prima di dare inizio alla conferenza scientifica sulla valorizzazione di un importante bene storico e culturale di questo territorio, siamo obbligati a denunciare pubblicamente il tentativo di ostacolarne, se non impedirne, lo svolgimento nei termini previsti.

I fatti

Il CESAS Onlus – Centro Scientifico per l’Ambiente e la Sicurezza – associazione locale senza fini di lucro ha partecipato ad un bando dell’assessorato regionale ai Beni Culturali e dell’Identità siciliana, proponendo un progetto per la diffusione della conoscenza, presupposto per un’auspicabile promozione, “delle Mummie di Piraino”.

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Ritenevamo e continuiamo a ritenere, infatti, che nonostante fossero stato oggetto di interessanti documentari del National Geographic e di Superquark e di importanti pubblicazioni scientifiche, la comunità locale non avesse ancora piena coscienza dell’importanza di questo straordinario patrimonio culturale e, perciò, esso non fosse adeguatamente promosso anche al fine di attrarre flussi turistici qualificati.

Il progetto CESAS Onlus è stato ritenuto, dall’assessorato regionale ai Beni Culturali e all’identità siciliana della Regione Siciliana, meritevole di approvazione con un elevato punteggio ed ha ottenuto il cofinanziamento di 19.800 delle attività per realizzarlo.

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Del fatto abbiamo informato l’Amministrazione Comunale di Piraino alla quale abbiamo manifestato verbalmente e per iscritto l’intenzione di donare la Mostra perché venisse stabilmente esposta nella Torre di Piraino, nel museo etnoantropologico o nel convento dei cappuccini.

In occasione di quell’incontro, abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di organizzare un incontro col Parroco per avviare una collaborazione.

Ma a questo punto scatta l’incomprensibile reazione del parroco pro-tempore Sig. Carlo Musarra il quale risponde all’assessore Lara CUSMANO che nessuno può fare nulla sull’argomento senza la sua preventiva autorizzazione.

Anatema dunque su chi pretende di organizzare l’iniziativa.

Meno male che la pratica dell’inquisizione e la messa al rogo degli “eretici” rimane un retaggio di un passato molto lontano.

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Le mummie di Piraino sono conservate in locali della Curia ma ci pare temerario pensare che non siano anche un patrimonio dell’intera Comunità dal momento che le Mummie sono state restaurate con soldi pubblici a cura della competente Soprintendenza….

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Dunque, chi vuole comunicare e divulgare il valore di questi beni culturali, non credo che commetta un reato, o una scorrettezza o peccato mortale a seconda del punto di vista. E parlarne, in un paese libero, non è certo una prerogativa di qualcuno.

Piuttosto, ci sembra che certi atteggiamenti aggressivi e regressivi disegnino il tipo antropologico alla “Don Rodrigo” piuttosto che la sobrietà e l’accoglienza di un rappresentante dell’ istituzione morale.

Dell’assurdo pregiudizio contro l’iniziativa abbiamo informato la curia vescovile e siamo ancora in attesa di una risposta.

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Al Comune di Piraino abbiamo chiesto il patrocinio dell’iniziativa che, come si sa, costituisce un riconoscimento simbolico ed un supporto logistico.

A questo punto, però, sembra che l’anatema abbia sortito i suoi obiettivi: i ricercatori che hanno studiato le Mummie negano qualsiasi collaborazione in assenza di un placet del parroco, il quale, nuovamente contattato scaglia  minacce di querele in caso di pubblicazione di foto o di notizie sulle Mummie.

È bene ricordare che nel tempo, tutti noi per passione o professione, abbiamo affrontato chi si confronta attraverso le minacce: dunque non ci intimidiscono, da qualunque pulpito provengano ….e continuiamo.

Decidiamo la sede dell’iniziativa: la Stazione di Posta di Piraino, ambientazione ritenuta ideale e i proprietari sono disponibili a concederla; ma improvvisamente, ad una settimana dal convegno, il Sindaco di Piraino ritira la sua disponibilità a concedere il Patrocinio, ad intervenire alla manifestazione e addirittura a chi chiedeva informazioni faceva finta di non sapere nulla dell’iniziativa. Il tutto senza alcun atto di delibera motivata e ufficiale, nonostante vi era agli atti una richiesta di patrocinio.

Una presa di distanze in piena regola, immotivata e dolorosamente indicativa della qualità degli amministratori. Specie se si considera un’apparente indecisione durata due mesi, che oggi non è difficile leggere con un subdolo tentativo di boicottare l’iniziativa.

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Per dovere di verità, è giusto dare atto al consigliere comunale Marco Ceraolo ed all’assessore Lara Cusmano di avere creduto nell’iniziativa e di averla sostenuta fino alla fine.

Fortunatamente ci sono amministratori seri e capaci come il sindaco di Brolo Salvo Messina e il delegato al turismo Antonio Traviglia che ci permettono di svolgere l’iniziativa in questa sala, nonostante (anche questo bisogna denunciarlo)  siano state fatte pressioni per impedirci la realizzazione dell’iniziativa in questa sala, che porta un nome carico di significato.

All’ideale Don Rodrigo ed ai suoi bravi restano ora i tentativi di pressione su coloro che ci avevano fornito il supporto attraverso la concessione di immagini fotografiche.

Questo basta, però, a scoraggiarli: nessuno vuole doversi difendere in Tribunale anche se le accuse sono infondate!

Io stesso – afferma Granata nel suo ire –  ho subito questo genere di pressioni per interposta persona, perciò voglio qui ricordare che l’art. 612 c.p. punisce “chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno” anche quando la libertà individuale, psichica e morale di una persona diminuisce per l’effetto di minacce.

Inoltre per configurare il reato di minaccia non occorre che le espressioni intimidatorie siano pronunciate in presenza della persona interessata, poiché è solo necessario che questa ne sia venuta a conoscenza, anche indirettamente tramite altre persone.

Come dimostra il fatto di essere qui, noi non ci siamo piegati e l’iniziativa si svolge, ma sarebbe sbagliato sottacere quello che è accaduto, perché costituisce un segnale pericoloso di come certa sub cultura tipicamente isolana ancora sopravviva e fiorisca molto vicino a noi, nonostante fiumi di manifestazioni e convegni nei quali tutti la stigmatizzano e la deplorano, ma che poi pochi la praticano.

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Quella stessa sub cultura che nega l’emancipazione della comunità  e favorisce l’emergere di  quella piaga che mortifica la Sicilia agli occhi del Mondo: che non è l’Etna, né la siccità e neppure il traffico.

Ostacolare l’iniziativa di un’Associazione, tentare di isolarla delegittimando i suoi rappresentanti, intimidire con minacce di denunce irreali, creare pressioni sono operazioni intollerabili perché minano le libertà dei cittadini e condannano al sottosviluppo le comunità.

Don Rodrigo non vincerà ed i suoi bravi saranno giudicati per i danni che hanno prodotto e producono.

Per parte nostra, abbiamo deciso che, da oggi, l’Associazione CESAS Onlus si asterrà dall’attuare iniziative nel territorio del Comune di Piraino che in qualunque modo contemplino un ruolo dell’Amministrazione Comunale, almeno fino a quando sindaco e assessore al ramo non chiariranno formalmente le ragioni del loro assurdo e inaccettabile comportamento.

Ringrazio, in conclusione, quanto sono presenti e soprattutto i rappresentanti delle Associazioni di questo territorio che ci hanno dimostrato la loro piena solidarietà, che loro stessi mostreranno.

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Ma torniamo alla Mostra e dal Convegno studio, dal quale sono emerse testimonianze importanti.

Altre sale conserverebbero, anche nella Chiesa di Santa Caterina importanti reperti.

Questo ilcomunicato redatto appena finitio l’incontro.

Il convegno è stato un successo e questo mette in secondo piano tutte le problematiche che hanno condizionato l’ottimizzazione di questo importante convegno che ha raggiunto gli obiettivi prefissatisi.

E cioè quello di puntare l’indice e far accendere i riflettori dell’attenzione, per una maggiore conoscenza e conspevolezza su questo patrimonio culturale, dargli verità storico-scientifiche,  far sì che diventi un bene collettivo e testimonianza di un territorio e della sua storia.

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Ma anche determinare che questi patrimoni nascosti oltre a beni culturali collettivi sono anche e possono sempre più divenire  anche elementi trainanti per i nuovi flussi turistici che puntano sul “culturale” e su vacanze sempre più consapevoli.

A patrocinare l’evento è stato l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali della Regione Siciliana

La scaletta dei lavori, coordinata da Massimo Scaffidi ha visto gli interventi di Tiziano Granata, responsabile dell’Associazione CESAS Onlus che ha sottolineato la determinazione e l’impegno che, quasi con ostinazione, c’è voluto per ottimizzare al meglio tutti gli interventi propedeutici alla tenuta del convegno, ed ha anche ringraziato quanti hanno collaborato e sopratutto i fotografi e gli amatori che hanno donato “scatti” datati che ritraggono le Mummie già dagli anni settanta.

Poi i lavori sono entrati nella fase storico-scientifica.

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L’intervento di Mario Sergio Todesco antropologo, direttore del Parco Archeologico dei Nebrodi Occidentali ha visto lo studioso soffermarsi – affascinando tutti con il suo incedere, quasi narrativo – sul perché ed il per come si mummificavao i cadaveri in sicilia e sui nebrodi, scendendo nei dettagli delle tecniche, facendo anche dei parallelismi con altri consuetudini simili in altre parti del mondo e collegando queste tecniche con l’epopea dei conquistadores spagnoli che le imporatorono dal mondo degli Incas.

Gianni Giuffrè, giornalista, fotografo ed esperto del settore “cultura” del Comune di Sant’Angelo di Brolo ha centrato il suo intervento, quasi autobiografico, sulla storia della Famiglia Denti, sui resti dei suoi antenati nella Chiesa di Santa Caterina, sui ricordi che ancora conserva e che da bambino lo vedevano “vagare” nei sottorranei delle chiese pirainesi.

Giuffrè ha parlato dei primi video girati, alla scoperta delle sale di mummificazione, sotto la Matrice, già negli anni ottanta ed anche lui concorda sulla tesi che esistono altri ambienti dove restano conservati altri resti umani.

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Salvatore Granata responsabile di LegAmbiente ha puntato il suo intervento sulla necessità della salvaguardia dei patrimoni culturali ancora ben custoditi nei piccoli comuni, del loro valore sociale, e storico.

Dell’importanza che manifestazioni simili hanno anche quando diventano testimonianza del “fare”.

Roberto Princiotta ricercatore storico e autore del libro “La terra di Piraino” ha voluto rammentare la storia dei ritrovamenti, connetterla con quella del paese, parlando di lasciti e arcipreti, di tombe e sarcofaghi.

Tutti i relatori sono stati concordi nel dire che nella cripta della Matrice esistono altre luoghi, oggi chiusi, dove dovrebbero esserci altre mummie e nel contempo hanno sollecitato una nuova stagione di lavori e di studi per recuperare e riportare alla luce questo patrimonio storico.

Pippo Natoli, intervenendo, sia come pirainese che come ex amministratore, ma anche nella qualità di ingegenere, ha puntato l’indice sulla necessità di salvaguardare le chiese piranesi, ma il discorso si è allargato a tutto il patrimonio artistico monumentale nebroideo, anche dai rischi sismici.

I lavori sono stati completati dalla presentazione della mostra fotografica.

Panneli, curati nei contenuti e nella grafica, che riproducono foto e testi storici, anche con supporti audiovisivi, ed un sito internet, che danno il senso e raccontano la storia di quei sacerdoti, dei luoghi, dei tempi di una Piraino tra il 1600 ed il 1800.

Location del convegno – dicevano – è stata la sala multimediale “Rita Atria” di Brolo, vista la disponibilità ad ospitare i lavori, pervenuta da parte dell’amministrazione brolese per la  quale ha porto i saluti ai convegnisti, Antonio Traviglia, consigliere comunale con delega alle manifestazioni.

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La mostra è stata curata da Pierluigi Gammeri e Francesco Mastrolembo, il primo sotto il profilo del design l’altro sotto il profilo telematico e “virtuale”.

I pannelli\mostra che caratterizzerano l’evento, come detto, resteranno in visione sino al 30 aprile a Brolo, poi, ha sottolineato Granata, potranno divenire una mostra itinerante, ed è auspicio di tutti i presenti ai lavori (l’ha sottolineato chiaramente il professor Todesco) che ritornino a Piraino, sede natuale e logica e per la quale erano stati pensati e progettati, ma potrebbero anche – dice sorridendo Granata che nella sua introduzione non ha fatto sconti a nessuno sulle responsabilità pubbliche e private avute in questo contesto – anche rimanere a Brolo ed essere allocati nei locali della stazione ferroviaria dove diventa sempre più consistente e prende piede il progetto di renderla stabilmente “stazione d’arte”.

Tornando alle Mummie queste sono – come ha detto Granata “il tesoro nascosto, ma poi neanche tanto, e tra i tanti che ha il paese di Piraino. Custodite nei “culaturi” della Chiesa della Matrice, e recentemente salite alla ribalta anche per un ampio spazio televisivo riservato loro dalla trasmissione “Misteri”,  le Mummie di Piraino sono un pezzo di storia affascinanate, sono uno scrigno di “saperi”, una testimonianza di usi, costumi, ordini gerarchici, consuetudini …un patrimonio di tutti”.

Durante i lavori è stato presentato anche il sito www.mummiedipiraino.it.

Qui si potranno vedere i pannelli ed estrapolare i contenuti storici.

Il sito è anche disponibili in lingua inglese e continene una sezione dedicata alla visione, con i link attivi, dei video e dei servizi televisivi dedicati a questi tesori d’arte.

3 Aprile 2013

Autore:

admin


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