Mutui casa, verso il tasso fisso
Sono i giorni giusti per fare un bilancio sull’andamento del mercato immobiliare del 2017, visto che il nuovo anno è arrivato e il mattone è il settore che meglio testimonia la salute dell’economia nazionale.
A leggere i primi numeri viene da affermare che il malato non è morto e sta guarendo.
Partiamo dal dato generale che sembrerebbe sconfessare immediatamente quanto abbiamo appena affermato: l’anno terminato, infatti, si è concluso con un volume complessivo di credito erogato pari a 50 miliardi di euro, per un decremento del 10,3% rispetto a quanto registrato nel 2016.
Niente di cui preoccuparsi, però, perché, a una lettura approfondita dei dati, si evince che a crollare sono le richieste delle surroga, ovvero quel particolare investimento ipotecario a lungo termine che permette di sostituire un mutuo già in essere con un prodotto più vantaggioso e adeguato alle condizioni economiche del mercato attuale. Il grande boom di mutui degli anni precedenti, infatti, è riconducibile a un utilizzo intensivo di questo strumento da parte dei consumatori, utilizzo che ha permesso di rendere più libero, e quindi più equo, tutto il settore, prima effettivamente in mano a pochi soggetti, i quali potevano dettare le regole in tutta libertà, anche se queste andavano contro l’interesse del cliente finale.
I mutui nuovi, quelli sottoscritti per l’acquisto della prima casa, registrano, invece, un pregevolissimo 40,7%, rispetto al 35% del 2016 è al 29,3% del 2015, segnando un ulteriore tacca sulla curva di crescita di questo fattore, vero indice da tenere in considerazione.
Per quanto riguarda il tipo di prodotto più richiesto, appare chiaro come gli italiani abbiano dimostrato di preferire di gran lunga il mutuo a tasso fisso, che viene scelto in ben l’84% dei casi; da sottolineare che, invece, nel corso del 2016, quantomeno fino a prima dell’estate, il tasso variabile era stato decisamente il più gettonato, anche grazie ai minimi storici raggiunti.
Inversione di rotta importante, dunque, quella registrata nel corso dello scorso anno, svolta che, secondo gli esperti del settore, verrà consolidata nel corso di quest’anno; i consumatori temono un rialzo dei tassi e preferiscono scegliere un prodotto sicuro, anche se in questo momento meno conveniente. Del resto non bisogna scordare che stiamo parlando di finanziamenti che durano anche fino a trent’anni, quindi è più che comprensibile una certa titubanza dei clienti, anche a fronte del fatto che le voci di un rialzo dei tassi di interesse dal 2019 in poi è insistente.
La liberalizzazione del settore ipotecario, la surroga di cui abbiamo parlato precedentemente ne è uno degli strumenti, ha fatto sì che il mercato si “ripulisse” da strumenti finanziari non in linea con le condizioni che il mercato attuale impone e, quindi, esistono numerosi prodotti di ottima qualità, di cui il mutuo UniCredit è, ad esempio, una solida testimonianza, che si adeguano con versatilità alle esigenze dei clienti finali.