NADIA FURNARI – La vita e la “guerra” nel dopo il tempo del coronavirus
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NADIA FURNARI – La vita e la “guerra” nel dopo il tempo del coronavirus

NadiaFurnari

Punto di vista, argomentato, puntuale, condivisibile e sopratutto seriamente politico e sociale. Da leggere.

io sogno una “zona rossa” ma di altro tipo…ma questa è un’altra storia

Continuo a sentire frasi del tipo “Siamo in guerra”.

Solitamente usiamo questa frase come metafora per dire che stiamo combattendo contro un nemico…

Ma in questo caso vorrei capire che tipo di significato danno i politici quando la pronunciano. Contro quale nemico stanno combattendo questi “signori” e queste “signore” della “politica” italiana ed europea?

Stanno combattendo contro le loro scelte scellerate in tema di Sanità, Istruzione, Cultura, Stato Sociale e Ambiente?

Potrei fare un trattato sull’argomento ma non voglio stancare nessuno però vi chiedo di pesare le parole perché la guerra non è alzarsi al mattino, farsi una doccia con l’acqua calda, andare in cucina e fare colazione e poi decidere se leggere, vedere un film, delirare su facebook (come sto facendo adesso) … in fondo ci avevano chiesto solo di stare a casa con le nostre comodità.

Poi ci sono quelli, “gli ultimi”, i “figli di un dio minore” che stare a casa significa convivere in 50 mq in 5 o 6 o forse di più; ci sono “i figli di un dio minore” che non hanno casa e che non capiscono cosa sta succedendo e che probabilmente se a loro viene la tosse possono solo aspettare i morire (ma questo succede anche senza COVID19).

Poi ci sono quelli che per loro il COVID19 sono cari che non possono salutare in videoconfernza e neanche mettere un fiore sulle loro bare…

Poi ci sono i migranti, quelli senza diritti che li chiamano “clandestini”… anche per loro al più c’è una fossa anonima in un anonimo cimitero…

Ho semplificato moltissimo e chiedo scusa a tutti coloro che pagano ogni giorno prezzi altissimi e che dopo questo COVID19 avranno la vita distrutta… a voi tutti chiedo scusa.…non desidero di certo fare la maestrina di vita ma voglio solo dare un mio piccolo contributo a chi in questo momento si lamenta da un comodo salotto di casa… per favore…abbiamo una occasione per rivedere la scala dei valori delle nostre esistenze… non perdiamola.

Per quanto è possibile.

Buona Vita a Tutti… e quando finirà il tutto …proviamo a farla veramente la “guerra” contro quella politica che da 30 anni ha bombardato lo stato sociale…in maniera trasversale senza presunti “colori”… io sogno una “zona rossa” ma di altro tipo…ma questa è un’altra storia

nadia

Nadia Furnari.

Nadia è con Santita Latella l’ideatrice e fondatrice dell’Associazione Rita Atria – nell’inverno del 1994 . Impegnate sul fronte NoMuos, da anni, anzi da sempre, ha scelto di mettere al servizio della legalità e dell’antimafia le sue energie. Tutte le sue passioni, anche quelle più personali, tra cui il suo lavoro di consulente informatico, vengono “dopo”. Dopo l’impegno per la ricerca della piena verità su stragi come quella di Ustica ha lottato per dare dignità a morti come quella di Sandro Marcucci o quella di Ignazio Aloisi, e poi promuovendo il ricordo, la denuncia, l’immagine di Rita Atria, Ma l’impegno di Nadia Furnari ha radici antiche; in una vocazione all’esercizio di cittadinanza da sempre praticata dalla madre, consapevole protagonista di lotte operaie e per il rispetto della legalità. Una passione civile che Nadia esprime già nel movimento studentesco degli anni 90 e poi a Pisa, dove si è laureata in informatica, attivista nel movimento La Pantera, e si rafforza  nelle battaglie che la vedono sempre in prima linea contro le tante forme di ingiustizia, prevaricazione e discriminazioni di genere. Sempre contro le mafie e ogni forma di razzismo e fascismi. Esponente dell’unità Criminalità e Giustizia del “primo” Movimento la Rete. Protagonista del primo dossier, insieme ad Antonio Mazzeo, sull’omicidio di Graziella Campagna; autrice del primo dossier sui testimoni di giustizia. Oggi impegnata in tante battaglie. Oltrea da essere Attivista NO MUOS, segue le problematiche legate ai Testimoni di Giustizia, femminicidio, LGBT.

Graziella Proto (direttrice della rivista antimafiosa Casablanca) la descrive così: Nadia Furnari è “un fresco profumo di libertà”. Solare, briosa, risoluta. Ardita. Una donna del sud che non si arrende. Una donna del sud che ha conosciuto il sud, la Sicilia e la sua sicilianità, al nord, mentre frequentava l’università di Pisa.

La citazione preferita di Nadia Furnari

“Finché il sangue dei figli degli altri varrà meno del sangue dei nostri figli, fin quando il dolore degli altri per la morte dei loro figli, varrà meno del nostro dolore per la morte dei nostri figli, ci sarà sempre qualcuno che potrà organizzare stragi in piazze, banche o stazioni, su treni o su aerei, con bombe o missili, con la certezza di rimanere impunito.” Sandro Marcucci

22 Marzo 2020

Autore:

redazione


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