La campagna elettorale di Nello Musumeci ieri ha fatto tappa a Messina. Il candidato alla presidenza della regione siciliana per il centrodestra ieri sera ha entusiasmato il pubblico accorso ad ascoltarlo, presso il Padiglione H della Fiera Campionaria, nell’incontro organizzato dall’ex sindaco Giuseppe Buzzanca anch’egli candidato al Consiglio regionale nella lista del Pdl. L’intervento di Musumeci è stato molto apprezzato da coloro accorsi ad ascoltarlo, un intervento profondamente intriso della parola speranza che si può materializzare solo se si abbatte il fantasma dell’astensionismo, più che mai presente per le prossime elezioni e che si attesta, almeno per il momento, al 42 % “è inevitabile che se si esce da due esperienze (Cuffaro e Lombardo) interrotte non per questioni politiche ma giudiziarie, l’elettorato siciliano sia demotivato – ha gridato ieri sera Musimeci – ma dobbiamo spiegare, a queste persone, che se non si va a votare si fa esattamente il gioco di chi ha affossato la Sicilia in questi anni perché vorrà dire che hanno vinto loro. Invece dobbiamo dimostrare che a vincere non è stato il malaffare e la malapolitica bensì il partito della speranza che non è solo il partito di Musumeci ma è il partito dei siciliani che sono rimasti nella nostra terra e che sono sparsi per il mondo ed è proprio a questi ultimi che dobbiamo restituire l’orgoglio di definirsi tali. L’Udc? Credo che la scelta di appoggiare Crocetta sia stata poco apprezzata dal suo elettorato ed è proprio su questo fattore che noi speriamo accrescere il nostro consenso. Questa città e questa regione hanno nel loro DNA i valori del centrodestra, solo noi possiamo perdere se vogliamo”.
L’ex Presidente della Provincia di Catania ha poi auspicato una “rivoluzione della normalità” che possa aprire le porte per un futuro più roseo per la Sicilia “io mi chiedo perché non è possibile vivere in una Regione dove si tagliano le spese inutili, ci si affida agli oltre duemila preparatissimi dirigenti interni invece di pagarne altri ottocento esterni; perché non si può dire basta a quegli Enti inutili diventati solo dei pesanti carrozzoni per sistemare coloro che escono sconfitti dalle elezioni, perché non si può vivere in una Regione che ha come progetto economico quello di aiutare le piccole e medie imprese, che guarda verso sud per svilupparsi, mi domando perché la capitale del Mediterraneo deve diventare Francoforte invece di Messina?. Un altro punto – ha poi concluso Musumeci – credo che il futuro sia anche lo sfruttamento e, contemporaneamente, la salvaguardia dei nostri beni ambientali”.
Prima di Musumeci, però, ha preso la parola l’ex Sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca che, da candidato all’Assemblea regionale, ha ricordato quanto fatto dalla sua amministrazione nella città dello Stretto negli ultimi quattro anni “credo che per me possano solo parlare i fatti – ha dichiarato Buzzanca – io già nel 1994, da Presidente della Provincia di Messina, ho inaugurato il tempo dei Palazzi della Cultura e dello Sport, nessuno ci credeva io ho creduto in queste opere e il tempo è stato mio amico.
A Messina in quattro anni ho distrutto la piaga dei rom restituendo la zona di Maregrosso alla città, ho tolto la piaga del Tir grazie all’Ecopass ed abbiamo restituito la speranza ai lavoratori della Servirail che, fino a poche settimane fa, sembravano non averne più”. Le parole di Buzzanca però suonano come un palliativo per i cittadini di una città in ginocchio, senza servizi pubblici, visto il momento drammatico vissuto dall’ATO 3 e dall’ATM.
Antonio Macauda