Un vero e proprio addio quello con il quale la società sportiva della Tiger Brolo si appresta a formulare. Nino Tripi, patron della squadra, parla del “non “ futuro della squadra, della decisione ormai certa di non iscriverla al campionato d’Eccellenza. Una decisione idealmente presa forse ancor prima dello spareggio fatale che ha visto chiudere allo squadrone brolese le porte della “D”. Che affonda le sue motivazioni in assetti societari, stanchezze, mancanza di ricambi, zero motivazioni – tutt’intorno – per dar vita ad un team in grado di sostenere, aiutare, dar nuove vitalità alla società, “solitudini” dove anche il “cuore giallonero”- nella bocca di tanti – spesso non faceva sentire i sui battiti per periodi abissali.
Parla di questa scelta, difficile, sofferta ma ragionata, Nino Tripi l’indiscusso Presidente della squadra per dodici anni.
“E’ una scelta difficile, anche per motivi familiari.
Ho guidato la squadra nel nome e nel culto di Antonio, mio suocero, prematuramente scomparso.
Un impegno che è diventato un elemento di coagulo, amalgama, per un ambiente che mi ha dato tanto, regalato gioie ed emozioni.
Ma non basta solo questo.
Ecco io parto da qui per dire quanto sia sofferta la decisione di non iscrivere la squadra al campionato”.
Una non iscrizione che vuol dire la radiazione della squadra.
Che vuol dire la terza categoria per chi ne volesse riprender il blasone.
“Abbiamo tentato di costruire un futuro con un nuovo assetto societario – afferma Tripi – Magari coinvolgendo le altre società locali, altri sodalizi dei paesi vicini. Questa è storia nota, sulla quale qualcuno ci ha anche ricamato, ma abbiamo fatto tutto in perfetta trasparenza, senza sotterfugi”.
E continuando: “Le abbiamo tentate tutte, ma i risultati non sono stati soddisfacenti. E non è solo un aspetto economico, di sponsor o risorse societarie. Alla fine c’era sempre stato un buon motivo per chi si era fatto avanti per non chiudere. E lo dico senza polemica o rammarico. Ognuno con consapevolezza deve scegliere la strada da percorrere. E’ una sua scelta. Non posso biasimare nessuno”.
La società è vicina al Presidente ed alla sua scelta, anche chi non l’ha ancora compresa.
“Abbiamo portato, tutta questa dirigenza a me vicina – dice Irene Ricciardello, nella veste di sponsor e sindaco di Brolo – prima a vincere una “Coppa” poi la squadra in serie D, con coraggio nelle scelte, con la voglia di dare al paese una bella visibilità anche attraverso lo sport.. questo sport.
Ma ci rendiamo conto che a volte altre logiche, altri interessi, non coincidono con quelle dell’ idem sentire in tema di sport del bene della squadra – e aggiunge – A volte il nostro fare è stato anche strumentalizzato, forse questo è quello che ci ha fatto più male, – concludendo con sofferenza – questa squadra è stata lasciata sola, per troppo tempo… Ed ora questa scelta di Tripi, che condivido insieme al team dirigenziale, è, pur dolorosa ma l’unica”.
“Oggi – continua Tripi la società è disponibile a accettare cordate, senza condizioni, io mollo tutto, che la prendano altri in carico, io passerò la mano senza nulla chiedere se sarà il caso”.
Certamente la nuova imprenditoria brolese, i cittadini posso anche fare scelte, tassarsi, iscriver al squadra al campionato e poi gestirla… e non come in passato offendersi per un abbonamento preteso quasi come regalo – ma poi a che titolo? – Anche questa è una scelta di consapevolezza fatta di volontariato, sacrificio e disponibilità.
A volta, dall’esterno, e non solo nel calcio, si è visto che sono parole che latitano, qui si paga tutto e tutti.
Basterebbe guardare appena fuori dai confini del paese. Ci sono squadre dove il “cittadino-sportivo”, offre, paga, mette a disposizione, da… disinteressatamente. Anche questo fa vivere lo sport.
“Usciamo a testa alta – continua a dire il Presidente – Nessun coinvolgimento in affaire che oggi vedono la giustizia sportiva in primo piano.
Abbiamo onorato tutti gli impegni contrattuali. Entro l’estate pagheremo le ultime pendenze in atto. I giocatori sono liberi svincolati.
E sono loro i primi che ringrazio”.
E continuando: “Leggevo quanto scriveva Vito, prima di andar via: Sono stati mesi intensi quelli trascorsi con la maglia della Tiger addosso, una maglia che mi ha dato molto e a cui spero di aver dato altrettanto. Insieme abbiamo passato attimi di grande gioia, con la promozione in Serie D, e versato lacrime amare dopo la retrocessione di ormai un mese fa che ancora brucia” Lui aggiunge ancora: Con questa breve lettera vorrei ringraziare chi, in questo lasso di tempo, ha condiviso con me felicità e tristezza sul campo ma soprattutto ha costruito un rapporto umano che andrà ben oltre il mero lato sportivo….. La Tiger sarà sempre nel mio cuore”.
Sono parole che mi danno forza e pensare verso il futuro. Comprendo anche quando il capitano dice di non aver avuto le risposte che si attendeva.. ma oggi neanche noi sappiamo bene tutto”.
Poi Tripi, con la società al suo fianco, parla dei rapporti con i tifosi, li ricorda uno per uno, percepisce quale possa essere il loro stato d’animo in questi giorni, ma dice che non è tempo né di processi né di accuse.
Ogni storia ha un ciclo.
E quello della Tiger si chiude qui.
Ma come fu quello della “prima Tiger”, potrebbe esserci la terza replica… perché Brolo è fatta così.
E nessuno se ne stupirebbe.
Parlando Nino Tripi a parole anche per il Ds Magistro. “Il suo sfogo forse è stato sopra le righe, forse eccessivo anche per il ruolo che aveva, ma alla fine ha detto anche cose vere… abbiamo fatto un bel pezzo di strada insieme. La mia si ferma qui, a lui auguro ogni bene”.
Poi insieme a Irene Ricciardello affermano: “Se si chiude una favola, quella della Tiger in serie D, non vuol dire che le altre storie non lo debbano divenire… Saremo sempre vicini alle realtà sportive locali, crediamo negli entusiasmi giovanili, nella forza dei gruppi, nel futuro di questo paese e per questo saremo presenti, come sappiano fare.. con le nostre disponibilità… sempre. E questa è una certezza”.
Alla fine l’emozione è tangibile.
In quel “Grazie di tutto a tutti, in bocca al lupo ai giocatori, a chi è stato vicino a questa società, a chi non ci ha voltato mai le spalle a quel cuore giallonero – quello vero – che ci ha sempre sostenuto, perchè sono convinto che la tigre tornerà a ruggire”, c’è la storia di un Uomo che ha amato una squadra e quello che ha rappresentato per tanti.
msm
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