Ieri sera si è parlato di agricoltura, di nuove occasioni per rilanciarne il ruolo fondamentale nell’economia della Regione e del Paese, del ruolo dell’Università e della Formazione e dell’importanza della “memoria”, in una cornice di straordinario fascino che gode da un affaccio privilegiato sul porto della città.
Quindi non solo storia della riforma agraria ma uno lungo racconto sulle aspettative, le delusioni, le speranze degli ultimi sessant’anni del “popolo della terra”, con l’analisi della più importante riforma economica e sociale vissuta nell’isola, delle lotte dei contadini.
“Dalla Riforma agraria alla costituzione della Banca della terra” (editore Armenio) è il libro di Francesco Calanna, presidente della Federazione Agricoltori Siciliani e già commissario della Provincia regionale di Messina, ma anche onorevole all’Ars e oggi presidente del Gal nebrodi Plus, è stato il tema dell’incontro svoltosi ieri sulla terrazza dell’Inps.
A parlare di agricoltura, di nuove occasioni per rilanciarla, del ruolo della Formazione, dell’università, del sindacato ci ha pensato il direttore della sede Inps di Messina, perfetto padrone di casa, Marcello Mastrojeni, l’assessore regionale Roberto Lagalla, l’assessore comunale all’Istruzione Enzo Mancuso, il prorettore dell’Unime Messina Giovanni Moschella, il presidente del Comitato provinciale Inps, il sindacalista, Antonino Massimino.
Ha condotto il dibattito il giornalista Massimo Scaffidi Militone.
Lagalla: “la buona agricoltura va inserita in nella buona politica”
“Oggi siamo in una fase in cui gli studi universitari segnano un ritorno dei ragazzi alla terra, un incremento delle presenze nelle facoltà e nei dipartimenti di agraria”. L’assessore regionale all’istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla, ha parlato così del momento storico vissuto dalle università siciliane ed ha anche parlato dell’offerta formativa siciliana: “Si è diversificata l’offerta formativa sulla base della complessità dell’approccio agricolo e agronomico, oggi cambiato in termini di opportunità, innovazione, ingegneria, sistemi d’irrigazione e molte altre cose. Ma una buona agricoltura va inserita all’interno di una buona politica. Si sta facendo uno sforzo importante, che sia per il vino, l’olio, o varie colture protette. La Sicilia si candida a poter riprendere un ruolo da protagonista nello scenario nazionale e internazionale della produzione e della commercializzazione agricola, con un potenziale di assorbimento occupazionale importanti”.
“Stiamo modificando fortemente il processo di scelta formativa anche in base alle esigenze della filiera. Questo è un investimento che la Regione ha fatto e continuerà a fare.
Bisogna recuperare il tempo perduto”, ha concluso l’assessore Lagalla, “e dobbiamo interrogarci su quali siano i bisogni dei giovani
Calanna: “La terra è metafora di formazione”
Il libro analizza anche il ruolo svolto dall’ERAS (Ente Riforma Agraria in Sicilia) e poi dall’ESA (Ente di Sviluppo Agricolo), che ne ha proseguito, innovando, la missione e le infiltrazioni mafiose che hanno caratterizzato tutto il percorso di riforma fino ad arrivare al primo protocollo di legalità del 2014 sottoscritto dall’ESA e dal Ministero degli Interni per il tramite della Prefettura di Messina, finalizzato a contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa e di ingerenza criminale nei provvedimenti di rilascio di concessioni, assegnazioni, riscatti ed affrancazioni dei terreni nella titolarità dell’ESA.
Nel 2014, infine, si chiude la lunga stagione della Riforma Agraria e l’Assemblea regionale siciliana scrive una pagina alta approvando la Legge regionale n. 5 del 28 gennaio 2014 e fissando termini e scadenze per le concessioni in atto e avviare, entro tre anni, il censimento dei terreni ancora nella disponibilità dell’ESA e conferibili alla Banca della Terra ed oggi già in parte assegnati.
Alla fine un aperitivo a cura dell’azienda Agricola Lipari di Santa Lucia del Mela
si ringrazia per le foto fornite dal personale – garbatissimo e attento- dell’Inps