Tra fli incontri formativi promossi dalla Camera Penale di Patti – sesto incontro – nell’ambito del “Corso biennale di tecnica e deontologia dell’avvocato penalista” quest’oggi a Villa Piccolo di Capo d’Orlando si svolgerà un evento che travalica gli interssi dello stesso corso.
Verrà presentato il libro “Lettere a Francesca” di Enzo Tortora, a cura della senatrice Francesca Scopelliti. Ad introdurre i lavori l’avvocato Carmelo Occhiulo a far gli onori di casa il presidente della fondazione “Piccolo di Calanovella”, il giornalista Vanni Ronsisvalle.
L’evento, organizzato con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Patti, del Comune di Capo d’Orlando, del Lions Club e Leo Club di Capo d’Orlando. è programmato quest’oggi, venerdì 24 febbraio, alle 16.
Oltre al già citato avvocato Occhiuto, Presidente della Camera Penale di Patti, seguiranno gli interventi del dottor Ugo Molina, Responsabile Ufficio GIP del Tribunale di Patti e della senatrice Francesca Scopelliti compagna di Enzo Tortora.
Tornando al libro, edito dalla Pacini editori, questo uscito nel 2016, a quasi trent’anni dalla morte di Enzo Tortora, vede proprio la sua compagna Francesca Scopelliti consegnare alla memoria degli italiani una selezione delle lettere che il celebre giornalista e presentatore televisivo le scrisse dall’inferno del carcere nel quale era stato sbattuto per “pentito” dire.
Arrestato nel 1983 per associazione camorristica e spaccio di droga, la star, amata da decine di milioni di italiani, vive in quei giorni l’incubo di una giustizia ferma al Medioevo e promette di battersi fino all’ultimo non soltanto per affermare la sua estraneità alle accuse ma anche per denunciare le aberranti condizioni di vita dei detenuti.
Promessa mantenuta: Enzo Tortora diventerà di lì a poco il grande leader politico della battaglia per una giustizia giusta, culminata con la vittoria schiacciante (poi tradita dal Parlamento) del referendum per la responsabilità civile dei magistrati.
Aprite questo libro: sentirete l’urlo di un innocente straziato dall’assenza di diritto e di verità.
Leggete queste lettere: traboccano di incredulità e indignazione, ma anche di dolcissimo amore per la sua Francesca. Scoprirete così di non poter restare indifferenti alle parole – purtroppo ancora attuali – di un detenuto dalla coscienza limpida e libera che lancia la sua accusa a magistrati prigionieri di un teorema giudiziario e a giornalisti corrivi con la Procura di Napoli, ingabbiati dal pregiudizio e dalla malafede.
Il volume nasce dall’incontro di Francesca Scopelliti e della Fondazione Enzo Tortora con l’Unione delle Camere Penali Italiane e si propone come uno strumento utile a continuare la straordinaria battaglia politica che un uomo retto e coraggioso ha combattuto fino all’ultimo insieme al suo Partito radicale per l’affermazione della responsabilità civile dei magistrati, della terzietà del giudice, della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante nonché della cultura di un processo penale che non venga inquinato dal circo mediatico-giudiziario.
(tratto dal sito web della Pacini editore)
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.