OMAGGI – “Pietro vola libero”
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OMAGGI – “Pietro vola libero”

Photocall,  fiction “Tutti pazzi per amore 2” 

Quindici anni senza Taricone, il ragazzo che rifiutò di essere una marionetta

29 giugno 2010 – 29 giugno 2025

quindici anni senza Pietro Taricone. Ma Pietro c’è ancora. Vive nel ricordo di chi l’ha amato, nella memoria collettiva di un’Italia che ha visto nascere, crescere e spegnersi una stella fuori dall’ordinario.

Un uomo libero, prima che un attore, prima che un volto noto.

Un italiano vero, come lo ha definito chi lo ha commemorato in questi giorni.

«Pietro non c’è più ma vive ancora nei nostri cuori! Quasi un mantra che si ripete sui social ed è l’omaggio che in tanti in queste ore hanno voluto tributargli anche quest’anno, è un modo per ricordarlo a tutti coloro che lo hanno amato, non solo come attore, ma come uomo libero che non si è sottomesso alle regole spietate dello show business. Una memoria che si rinnova con semplicità, con affetto, con rispetto. Perché Pietro Taricone, pur nel breve tempo che il destino gli ha concesso, ha lasciato un segno profondo.

Dalla casa del Grande Fratello alla scelta della libertà

Era il 2000 quando entrò nella Casa del Grande Fratello.

Un “perfetto sconosciuto” diventato, in poche settimane, un simbolo popolare. Ma Pietro fu molto di più di un concorrente da reality. Rifiutò fin da subito l’etichetta di “gieffino”. Lo disse chiaramente, pubblicamente: «Dopo il Gf vogliono trasformarti in una marionetta, io invece voglio studiare».

Mantenne la promessa.

Uscì dai riflettori e scelse di formarsi, di costruirsi una carriera artistica vera, senza scorciatoie. Non volle essere ospite fisso, né volto di cartone. Voleva scegliere. E scelse la via più difficile.

Un attore per vocazione

Dopo il boom televisivo, Pietro studiò recitazione con serietà e rigore. Esordì nel cinema con Il segreto del successo, lavorò con Gabriele Muccino in Ricordati di me, trovò nel teatro e nella fiction nuovi spazi di espressione. Ma fu con Tutti pazzi per amore che la sua cifra attoriale trovò forse la sintesi più riuscita: intelligente, autoironica, popolare ma non banale. Una carriera in divenire, una promessa che si stava compiendo.

E nel frattempo, lontano dai riflettori, era diventato anche padre.

Conobbe Kasia Smutniak sul set di Radio West, un amore che diede alla luce Sophie nel 2004.

Una famiglia, una vita nuova, un equilibrio cercato con fatica e costruito con autenticità.

Un volo spezzato

Il 29 giugno 2010, durante un lancio con il paracadute a Terni, Pietro Taricone perde la vita a soli 35 anni.

Una tragedia che colpì nel profondo il Paese intero. Perché Pietro era Pietro: il ragazzo che non si piegava, che ci aveva provato davvero a non farsi ingabbiare da un’etichetta, che sapeva stare tra la gente anche dopo essere stato osannato dalla fama.

Lo ricordano in molti in questi giorni. Le sue parole, il suo sorriso, la sua onestà. Kasia Smutniak, tempo dopo, ha detto: «Ho tenuto la nostra casa in campagna». Un segno silenzioso e potente della presenza che resta, dell’amore che non si cancella.

Oggi Pietro avrebbe compiuto cinquant’anni. E ci chiediamo in tanti cosa sarebbe diventato, cosa avrebbe pensato dell’Italia di oggi, di una televisione che ancora non ha smesso di rincorrere format e riflettori. Ma forse non è importante saperlo. Perché Pietro ha già dato la sua risposta con la vita che ha scelto di vivere: libera, coerente, sincera.

Oggi non ci resta che salutarlo con un pensiero semplice, come quelli che a lui piacevano: “Pietro vola libero.”

30 Giugno 2025

Autore:

redazione


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