OPERAZIONE DINAMITE – Scarcerato Mastrolembo Barnà Antonino, ora ai domiciliari
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OPERAZIONE DINAMITE – Scarcerato Mastrolembo Barnà Antonino, ora ai domiciliari

il GIP ha ritenuto di accogliere le argomentazioni difensive dell’avvocato Cipriano (nella foto in alto) che aveva sottolineato come le esigenze cautelari si fossero notevolmente affievolite con il passare dei mesi, tenuto conto anche della fase processuale ormai avanzata.

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina

Scarcerazione per Antonino Mastrolembo Barnà, uno degli indagati principali nell’ambito della maxi-inchiesta antidroga denominata Operazione Dinamite, che nel giugno 2024 aveva smantellato una delle più vaste e articolate reti di spaccio della Sicilia orientale. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, dott.ssa Claudia Misale, che ha accolto l’istanza di attenuazione della misura cautelare presentata dal difensore, avvocato Salvatore Cipriano. Per Mastrolembo Barnà è stata così disposta la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.

La decisione del GIP arriva a pochi giorni dalla sentenza di primo grado emessa con rito abbreviato, che ha visto la condanna di 52 imputati su altrettanti rinviati a giudizio, con pene che vanno da pochi anni fino a condanne pesanti per i capi dell’organizzazione. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale e dal ROS, aveva permesso di ricostruire un vasto traffico di cocaina, hashish, marijuana, spice e altre sostanze sintetiche, gestito con un’organizzazione di tipo aziendale.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo aveva la sua base operativa nel quartiere Giostra di Messina, ma era radicato anche in altri rioni popolari della città e in diversi comuni della provincia. Le forniture arrivavano prevalentemente dalla Calabria, attraverso i clan della ’ndrangheta, ma con collegamenti anche con gruppi criminali attivi in Campania, Lombardia e persino oltreconfine.

Un business milionario: la Direzione Distrettuale Antimafia ha stimato un giro d’affari di circa mezzo milione di euro al mese, grazie a un sistema collaudato di “staffette”, vedette, piazze di spaccio fisse e un’organizzazione logistica capace di ridurre al minimo il rischio di sequestri.

Nel caso specifico di Antonino Mastrolembo Barnà, il GIP ha ritenuto di accogliere le argomentazioni difensive dell’avvocato Cipriano, che aveva sottolineato come le esigenze cautelari si fossero notevolmente affievolite con il passare dei mesi, tenuto conto anche della fase processuale ormai avanzata.

L’attenuazione della misura cautelare non incide naturalmente sul merito delle accuse, sulle quali si esprimeranno i giudici dei prossimi gradi di giudizio.

La vicenda giudiziaria, che resta tra le più imponenti operazioni antimafia dell’ultimo biennio a Messina, è destinata a proseguire ancora a lungo.

Nel frattempo, con la scarcerazione e la concessione dei domiciliari per Mastrolembo Barnà, si apre una nuova fase per la sua difesa, che annuncia già il ricorso in appello contro la condanna di primo grado.

18 Luglio 2025

Autore:

redazione


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