Domande, riflessioni, osservazioni di un prete “di periferia”, diretto, preciso, che vive tra la gente, per la gente, con la gente.
A scanso di equivoci io non sto parlando contro il Governo.
Pubblichiamo la nota di un “prete di una piccola frazione”come lui stesso evidenzia, che da subito è diventato punto fermo per un’ampia comunità. Punto di confronto, non solo virtuale, ma umano e diretto.
Da leggere con attenzione.
Come siamo corti di memoria.
Prima di questa orribile pandemia pagine e pagine di inchiostro sono state scritte sulle Chiese Vuote.
Che a Messa non partecipava più nessuno. E’ una mia fantasia.?
Che i centri commerciali o i supermercati aperti erano diventati i nuovi luoghi di incontro e ritrovo domenicale.ù
Sto inventando qualcosa?
Ora a giudicare da molti commenti, l’unico luogo di contagio su cui non si può discutere e studiare soluzioni per garantire una minima e regolata presenza come per tutto il resto, sono diventate le Chiese Vuote.
Ora i Preti, e le Parrocchie che nel silenzio e nel nascondimento anche mettendo a rischio la propria vita hanno fatto di tutto per portare aiuti conforto e vicinanza, sono degli irresponsabili diffusori del contagio, contrari alla vita.
Ritorniamo tutti in noi stessi, nessuno contro nessuno, uniti non divisi, ma affrontiamo i problemi per il bene e la salute di tutti, anche della salute spirituale.
Perché se da domani nel mio piccolo io decidessi di chiudere la porta della Chiesa e pensassi solo a me stesso, credo che un piccolo problema in più allo Stato lo creerei.
Perché quelle persone che in qualche modo nel mio piccolo ho aiutato, sicuramente andrebbero a bussare con maggiore forza alla sua porta.
E io sono Parroco di una piccola frazione. Pensate cosa succederebbe se si chiudessero le porte di tutte le Chiese e delle associazioni di volontariato ad esse collegate , in tutta Italia.
Le buste della spesa le possiamo distribuire con i dovuti accorgimenti.
Il problema diventa distribuire l’Eucarestia?
Nessuno contro nessuno, tutti per il bene di tutti, ma buonsenso e rispetto per tutti si.
Si cerchino le giuste soluzioni come per gli altri luoghi. Sapremo noi come organizzarci, come abbiamo fatto in questo periodo, per garantire il corretto e sicuro afflusso ai fedeli che liberamente sceglieranno se ne avranno la possibilità, di partecipare alle celebrazioni.
Mi pare che i credenti non solo cattolici, in questi due mesi abbiano dato dimostrazione di grande correttezza e rispetto delle regole.
Perché non dovrebbero continuare a farlo ora, anche in questa fase, per il bene di tutti, visto che con questo virus dobbiamo conviverci?
Tutti siamo per la vita, sembrerà strano ma la vita di qualcuno può dipendere a volte anche da un piccolissimo pezzetto di PANE.
Un abbraccio virtuale a tutti.
A scanso di equivoci io no sto parlando contro il Governo.
Se ho esternato questo pensiero è perché reputo ingiustificati e inaccettabili gli attacchi contro la Chiesa e i Sacerdoti come irresponsabili o facilisti nel chiedere uguali opportunità anche per il culto.
Fermo restando le regole imposte per tutti.