Sul palco di Cavea Piazza dei Caduti, a Pagliara, un’entusiasmante galleria di personaggi fissati, strambi, maniacali ed un solo attore a dare loro forma, Gianluca Cesale, che ha indossato gli abiti di una donna, di una madre per la messa in scena di Mamma. Piccole tragedie minimali, a cura della compagnia “Il Castello di Sancio Panza”, per la regia di Roberto Bonaventura. Cesale ha raccontato – con un dialetto curato, studiato, con accenti antropologici ben definiti, insomma una vera lingua teatrale – piccole tragedie del quotidiano, squallide realtà vissute senza la capacità di scegliere, capire, cambiare: un affresco complesso di personaggi ai margini di una società diretta verso l’omologazione e la perdita di identità, supportato da una scrittura scenica in grado di rivelare l’aspetto umoristico e ironico anche all’interno di situazioni tragiche.
Questa sera quarto appuntamento nell’ambito di Pubblico Incanto Artheatre Festival. Alle 21.30, a Cavea Piazza dei caduti (Pagliara) andranno in scena i saggi dei laboratori teatrali tenuti da Ivana Zimbaro, Luca Fiorino, Tino Caspanello con la collaborazione di Annamaria Raccuja, Martina Morabito, Vincenza Di Vita e Mario Ferrara, allievi di scrittura di Officina Performativa di Messina.
Alcuni alunni della scuola elementare, cinque adulti di età compresa tra i 25 e i 35 anni e gli anziani di Pagliara, Rocchenere e Locadi saranno attori per una notte in un percorso dimostrativo di tecniche e suggestioni teatrali che si dipana lungo l’arco delle generazioni per offrire ulteriori strumenti di comprensione del linguaggio teatrale e, soprattutto, per permettere una partecipazione più diretta agli eventi. Frutto degli incontri, tenuti dai tre curatori nei mesi precedenti, i saggi presentati suggeriscono ipotesi, interventi, possibilità espressive, verbali e non, con particolare attenzione all’energia dell’infanzia, alle urgenze dei giovani e al recupero dell’oralità degli anziani.