Antoci: La memoria non è un esercizio del passato, ma un dovere per il futuro».
È stata presentata al Teatro Politeama di Palermo la Fondazione Antonio Montinaro, dedicata al caposcorta di Giovanni Falcone ucciso nella strage di Capaci del 1992. Un’iniziativa che porta il nome di un uomo simbolo del sacrificio, ma che guarda al futuro con azioni concrete di solidarietà e promozione della legalità.
Alla cerimonia erano presenti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, l’assessore regionale Alessandro Aricò, il prefetto Massimo Mariani e il sindaco Roberto Lagalla. Tra gli interventi più sentiti quello di Giuseppe Antoci.
Accanto alle istituzioni, la protagonista indiscussa è stata Tina Montinaro, vedova di Antonio, che da oltre trent’anni trasforma il dolore della perdita in una forza instancabile di memoria e impegno civile.
La Fondazione si propone di sostenere le famiglie con figli affetti da gravi patologie, di offrire borse di studio a studenti meritevoli ma in difficoltà economiche, e di supportare le Forze dell’ordine nel trasmettere ai giovani i valori dello Stato e della legalità.
Tra gli interventi più sentiti quello di Giuseppe Antoci, già presidente del Parco dei Nebrodi, sopravvissuto a un attentato mafioso e da anni impegnato sul fronte della legalità:
«Al Teatro Politeama di Palermo ho avuto l’onore di partecipare alla presentazione della Fondazione Antonio Montinaro, fortemente voluta dalla moglie del Caposcorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro. Un ringraziamento particolare a Tina Montinaro, donna simbolo di memoria e coraggio e alla sua famiglia, che hanno saputo trasformare un atto di estremo dolore in amore e impegno civile. La memoria non è un esercizio del passato, ma un dovere per il futuro».
Parole che sintetizzano lo spirito dell’iniziativa: non soltanto ricordare, ma trasformare la memoria in azione, affinché il sacrificio di Antonio Montinaro e di tutti i servitori dello Stato caduti nella lotta contro la mafia diventi stimolo a costruire una società più giusta, solidale e coraggiosa.