Ricordi.
Quando Paoletto andò via
Uno schianto nella notte. Paolo finisce con il suo scooter sul selciato, ma prima ha urtato lungo un muro che delimitata la Statale. Il casco non riesce a proteggero.
Un dolore immenso per l’intero paese che si unisce, in quell’estate maledetta, ora come oggi, in un abbraccio inconsolabile al dolore di sua madre e di suo padre.
“I nostri giorni più belli della vita, li abbiamo vissuto con te” scrivo loro oggi, aggiungendo “Solo tu Amore, ci hai donato un sorriso, un sorriso che nasceva dal cuore, anche quando un motivo non c’era . Ci manchi”.
E’ automatico fare un tuffo nel passato.
Quando nell’albeggiare la notizia dell’incidente prendeva forma e consistenza. C’era un gruppo di ragazzi che dovevano partire per un viaggio d’istruzione, diretti a Carcassonne. Tra di loro alcuni vi rinunciarono immediatamente altri partirono con la morte nel cuore, legandosi ai telefonini, alle notizie, che giungevano da Palermo, dove intanto Paolo era stato ricoverato, in condizioni disperate, sperando in un miracolo.
Paolo lottò come un gladiatore, per 10 giorni, per poi andarsene.
II tempo scorre, restano i vuoti, i ricordi, le dediche, gli striscioni, le piazze, i murales ed a tutti manca il suo sorriso, al sua battuta pronta, la sua educazione.
Paolo si faceva voler bene.
Anche oggi, a maggior ragione oggi, la redazione è vicina a sua mamma ed al suo papà
